
Elenco Nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali (PAT) ITALIANI – EMILIA ROMAGNA
Bevande analcoliche, distillati e liquori

Acqua d’orcio o d’orzo PAT Emilia Romagna

Anicione – andsòn PAT Emilia Romagna
Liquore a base di: alcool di origine agricola, semi di anice verde e semi di anice stellato. Il processo produttivo si sintetizza in tre fasi: estrazione a caldo dei principi aromatici dai semi dei frutti di anice; riduzione, con acqua demineralizzata, del distillato di anice; filtrazione ed imbottigliamento

Anisetta, anisèta PAT Emilia Romagna

Liquore di prugnoli, bargnolino, bargnulein PAT Emilia Romagna

Liquore zabaglione all’uovo PAT Emilia Romagna

Macerato di pere in grappa PAT Emilia Romagna
Nel 1989 la famiglia Pozzi apre a Montescudo (RN) il liquorificio “Il Grappone” con l’intento di avviare la produzione del liquore di grappa e pere che preparavano e servivano ai clienti del proprio ristorante.

Maraschino o maraschèin PAT Emilia Romagna

Marenata PAT Emilia Romagna
Bevanda ricavata dalla macerazione di marasche o amarene, vino e zucchero. Si fanno bollire assieme le amarene/marasche con acqua, vino, zucchero e una buccia di limone, un po’ di vanella e qualche chiodo di garofano. Mettere sul ghiaccio e a tempo debito servite.

Nocino PAT Emilia Romagna

Sassolino PAT Emilia Romagna

Sorbolo PAT Emilia Romagna

Vin brûlè PAT Emilia Romagna
Carni (e frattaglie) fresche e loro preparazioni

Agnello da latte, agnèl razze massese e sarda PAT
Le razze utilizzate per questa produzione sono quelle più comuni nel nostro territorio per la produzione del latte: razze sarda e massese, che si sono affiancate ed hanno sostituito negli ultimi 40 anni le razze un tempo allevate nella nostra Regione

Bel e cot PAT Emilia Romagna

Bondiola PAT Emilia Romagna
Carne suina fresca macinata (coppa fresca, cotenna, goletta), aromi naturali, spezie e vino bianco secco. Macinatura della carne mescolando: vino, aromi e le spezie. Insaccare in vescica di maiale ed essiccare i budelli in apposita camera di asciugatura. La stagionatura minima 15-20 giorni a temperatura controllata

Cappello del prete PAT Emilia Romagna

Carne bovina di razza Romagnola PAT Emilia Romagna

Carne della razza bovina marchigiana PAT Emilia Romagna

Castrato di Romagna PAT Emilia Romagna
Il castrato probabilmente nasce con la transumanza, i pastori che si fermavano a riposare qualche giorno nelle colline e nel piano romagnolo offrivano a fine soggiorno come ricompensa per l’ospitalità ricevuta, alcuni dei loro agnelli che venivano fatti ingrassare dai contadini e macellati nel periodo estivo.

Ciccioli PAT Emilia Romagna

Coppa arrosto PAT Emilia Romagna
Si utilizzano le parti del maiale come per la preparazione della classica coppa. La coppa fresca di maiale viene messa arrosto dopo la conciatura (cun la cônsa) e la frollatura, la quale dura un paio di giorni. E’ un secondo piatto molto utilizzato in sostituzione degli arrosti più tradizionali

Coppa di montagna della Val Nure PAT Emilia Romagna

Coppa di testa o tortella PAT Emilia Romagna

Coshet Violino o Coscia di pecora PAT Emilia Romagna

Cotechino Piccolo PAT Emilia Romagna

Culatello PAT Emilia Romagna

Fegatelli di maiale PAT Emilia Romagna

Fiocchetto PAT Emilia Romagna

Fiocco di culatello PAT Emilia Romagna

Gallo ruspante PAT Emilia Romagna

Lardo del Montefeltro PAT Emilia Romagna

Lardo PAT Emilia Romagna

Lonzino PAT Emilia Romagna

Mariola PAT Emilia Romagna

Mazzafegato PAT Emilia Romagna

Miaccio o miaggio o migliaccio PAT Emilia Romagna

Pancetta arrotolata PAT Emilia Romagna

Pancetta canusina PAT Emilia Romagna

Pesto di cavallo PAT Emilia Romagna

Piccola di cavallo PAT Emilia Romagna
Questo prodotto, che si può configurare come ragù di cavallo, è sicuramente più antico del ragù di manzo e più robusto come gusto. Il prodotto veniva accompagnato dalla polenta versata in una zuppiera, scavata al centro e ripiena di ragù.

Pollo di razza Fidentina PAT Emilia Romagna
La razza Fidentina è un pollo di tipo mediterraneo caratterizzata da un piumaggio simile al dorato tanto da venir chiamata “perniciata” o “perniciotta”. Oggi viene allevato con metodo estensivo (metodo mediterraneo) all’aperto fondamentalmente per la produzione di carne.

Pollo di razza romagnola PAT Emilia Romagna
Questo prodotto, che si può configurare come ragù di cavallo, è sicuramente più antico del ragù di manzo e più robusto come gusto. Il prodotto veniva accompagnato dalla polenta versata in una zuppiera, scavata al centro e ripiena di ragù.

Porchetta PAT Emilia Romagna

Prosciutto aromatizzato del Montefeltro PAT Emilia Romagna
Coscio di suino allevato nel Montefeltro, aglio, sale, zucchero, vino, rosmarino, alloro ed eventualmente farina per la stuccatura. Ha l’aspetto del normale prosciutto, simile al più famoso Prosciutto di Carpegna. Si usa affettarlo a mano in senso longitudinale. E’ lievemente presente l’aroma dell’aglio a livello organolettico.

Salame all’aglio PAT Emilia Romagna
Insaccato a base di carne di suino. Vengono utilizzate tagli di carne suina come: pancetta, spalla e altre parti magre. La carne viene sezionata, tritata, impastata con l’aggiunta di sale, abbondante aglio, aromi vari ed insaccata in budello naturale. Seguono poi le fasi di asciugatura e stagionatura. Da consumarsi affettato dopo la stagionatura consigliata.

Salame di Canossa o salame di Castelnuovo Monti PAT Emilia Romagna

Salame fiorettino PAT Emilia Romagna

Salame gentile PAT Emilia Romagna

Salsiccia gialla fina PAT Emilia Romagna

Salsiccia matta PAT Emilia Romagna

Salsiccia PAT Emilia Romagna

Salsicciotto alla piacentina PAT Emilia Romagna

Spalla di San Secondo PAT Emilia Romagna

Stracotto alla piacentina PAT Emilia Romagna

Suino di razza Mora Mora romagnola PAT
La carne del suino di razza Mora Romagnola viene utilizzata con metodiche di lavorazione e conservazione tradizionali per la produzione di tutti i salumi sia crudi che cotti, oltre che per il consumo fresco.

Suino Pesante Padano PAT

Tacchino bronzato rustico o nostrano, galnacc, dindo PAT Emilia Romagna
Razza di tacchini leggeri. Molto rustici e con spiccata attitudine alla cova. Il piumaggio è di colore bronzato, oppure grigio, o nero picchiettato di bianco. La carena è affilata e profonda conseguente a sviluppo longilineo della muscolatura pettorale. La cute è di colore giallo.

Tasto (tast) PAT
Tasto o “tast” La materia prima è costituita dalla pancetta di vitello che viene lavorata e farcita per ottenere un prodotto che, per il consumo, viene cotto.

Zuccotto di Bismantova PAT
Lo Zucco o Zuccotto di Bismantova (Süch nel dialetto locale) è un prodotto tipico della salumeria artigianale dell’Appennino reggiano. Spesso incrociato con il cinghiale, il maiale domestico dell’Appennino reggiano diede origine a una caratteristica razza suina dalla cute nera: la Reggiana. La sua carne prelibata passò alla storia assieme al detto “andare a Canossa”.
Condimenti

Pasta di tartufo bianco PAT
Le materie prime sono: tartufo bianco, sale, pepe, olio (semi/oliva). La pasta di tartufo si presenta come una crema dalla consistenza morbida, dal colore chiaro e dal forte aroma tartufato.

Sale “Sàl” PAT
Il sale o “sàl” È il prodotto derivante dall’evaporazione delle acque marine processate all’interno della salina. Il nome comune è cloruro di sodio (formula chimica NaCl).

Sale alimentare di Salsomaggiore PAT
Sale bianchissimo e finissimo ottenuto per estrazione dalle acque termali salsobromoiodiche di Salsomaggiore.
Formaggi

Caciotta PAT Emilia Romagna

Caciotta vaccina al caglio vegetale PAT Emilia Romagna

Caprino PAT Emilia Romagna
Formaggio ottenuto da latte caprino di provenienza locale. Si produce in primavera – autunno. Le forme hanno altezza cm 6-10, diametro cm 9-14, peso Kg 0,5-1,5, forma cilindrica, crosta morbida increspata se fresco; dura di colore nocciola di varie sfumature se stagionato; pasta compatta con rare o nessuna occhiatura, pastoso; sapore sapido e gradevolmente piccante.

Cascio pecorino lievito PAT Emilia Romagna
Formaggio prodotto con latte intero di pecora, coagulato con caglio (“priso”) di capretto e/o agnello, stagionato per un periodo variabile dai 20 ai 30 giorni, del peso di Kg 1,5, a forma la cui pasta, bianca e semidura, presenta una diffusa occhiatura.

Casecc PAT Emilia Romagna

Formaggetta fresca PAT Emilia Romagna

Pecorino del pastore PAT Emilia Romagna
Il Pecorino del Pastore è un formaggio da tavola a pasta semidura, che viene realizzato esclusivamente con latte ovino e caglio naturale, in formaggette da 1,5 kg circa, che vengono stagionate per un periodo che può variare dai 4 agli 8 mesi

Pecorino dell’Appennino Reggiano PAT

Pecorino maturato in grotta PAT Emilia Romagna
Viene prodotto da oltre 30 anni all’interno delle antiche grotte solfuree di Predappio Alta, un grande complesso di caverne scavate nella montagna, che rappresentano la più vasta solfara romagnola, utilizzate da secoli per estrarre lo zolfo.

Pecorino PAT Emilia Romagna

Raviggiolo PAT Emilia Romagna
Nel 1515 il Magistrato Comunitativo della terra di Bibbiena portò in dono, a Papa Leone X, del raviggiolo in un canestro ricoperto di felci. L’Artusi, nel suo “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, inserisce il “cacio raviggiolo” quale ingrediente per i cappelletti all’uso di Romagna e per i tortelli.

Ribiola della Bettola PAT Emilia Romagna
Il Cardinale Albertini divenuto Ministro del re di Spagna, si serviva della buona tavola per scopi politici. Partivano dai ducati di Parma e Piacenza gli ingredienti più adatti per queste colazioni di lavoro. Dalle lettere del Cardinale Alberoni: “- non mancate di inviare alcune Robiole chiamate da sua Maestà “della Bettola”.

Robiola PAT Emilia Romagna
Formaggio di piccole dimensioni ottenuto da latte di pecora e trattato per la conservazione in vetro. Formaggella fresca di pecora mantecata con latte, zucchero, vino bianco secco o grappa o cognac, messa in vasetti di vetro, coperto d’olio e tenuta a stagionare fino a quando non diventa piccante
Prodotti vegetali allo stato naturale

Actinidia kiwi PAT Emilia Romagna
Questo frutto esotico è diventato assai diffuso e familiare in tutta la Romagna, perlopiù precollinare e della Piana; apprezzato per profumo, dolcezza e per quel delicato e tipico color verde-chiaro più o meno intenso.

Aglio bianco piacentino PAT Emilia Romagna

Albicocca Val Santerno PAT Emilia Romagna

Antica varietà di ciliegia piacentina: Flamengo, Pavesi, Mora o Mora piacentina, Mori, Marasca di Villanova, Prima, Primissima, Smirne, Mora di Diolo, Albanotti PAT Emilia Romagna

Antiche varietà di castagne piacentine: Domestica di Gusano, dmestiga d’Gusan, e Marrone di Vezzolacca, maron d’ Vesulaca PAT Emilia Romagna

Antiche varietà di fico piacentino cultivar Verdolino della goccia, verdulino, verdulen d’la gusa PAT Emilia Romagna
Antiche varietà di fico piacentino cultivar Verdolino della goccia, verdulino, verdulen d’la gusa

Antiche varietà di mandorla piacentina: mandorla piacentina PAT Emilia Romagna
Antiche varietà di mandorla piacentina: mandorla piacentina

Antiche varietà di Mela Ferrarese: Mela Abbondanza, Mela Imperatore, Durello PAT Emilia Romagna

Antiche varietà di mela piacentina: Brusca, (Rosa brusca), Carla, Rosa pom brusc, pum cherla, pun rosa PAT Emilia Romagna
Negli annali dell’agricoltura del Regno d’Italia contenete fatti, osservazioni e memorie sopra tutte le parti dell’economia campestre del Cavalier Filippo Re nel 1813, trattando dell’agricoltura del circondario di Piacenza, riporta il nome di diverse varietà di mela, alcune delle quali ancora coltivate.

Antiche varietà di nocciola piacentina: Tonda piacentina, nisola dmestiga PAT Emilia Romagna
La cultuivar nota in origine anche come “Tonda della Val Tidone” sembra originaria di quelle zone dalla quale si è diffusa negli ultimi cento anni. Qualche cespuglio particolarmente vecchio è visibile nelle vallate Tidone e Luretta.

Antiche varietà di olivo piacentino: Monte giogo, Vernasca PAT Emilia Romagna

Antiche varietà di patate piacentine: Quarantina piacentina, quaantìn-a PAT Emilia Romagna

Antiche varietà di pera piacentina: della coda torta, lauro, limone, ammazza-cavallo, bianchetta, butirro (o burro), san giovanni, gnocco autunnale, sporcaccione (per sburdacion), senza grana, signore (per sciur), turco, spadone PAT Emilia Romagna

Antiche varietà di uva da tavola piacentina: Verdea, Bianchetta di Bacedasco, Bianchetta di Diolo, Bersgano Bianco e Rosso PAT Emilia Romagna
L’istituto di Coltivazione Arboree della Facoltà di Agraria della Università Cattolica di Piacenza ha condotto accurate indagini, fin dagli anni ’60, elencando e descrivendo i vitigni di uva da tavola segnalati come autoctoni in provincia di Piacenza (Fregoni M. 1963).

Antiche varietà di vitigni reggiani: Redga, Sgavetta, Termarina, Scarsafoglia, Spergola, Rédga “Retica”, “Redega”, Sgavétta, Termarèina “Uva termarina”, “Tramarina”, “Romanino”, “Armanino”- Squarzafòja “Squarcia Foglia”, “Scarsa Foglia”- “Spergolina”, “Pellegrina”, “Sparglètta” PAT Emilia Romagna
La provincia di Reggio Emilia, situata nell’Emilia-Romagna, è ricca di tradizione vinicola e ospita diverse antiche varietà di vitigni, ciascuna con le sue caratteristiche distintive. Queste varietà, coltivate nella regione da secoli, hanno contribuito a plasmare il patrimonio enologico locale.

Antiche varietà di Zucca Ferrarese, Zucca Violina, Zucca Marina, Zuca Viulìna, Zuca Marina PAT Emilia Romagna

Aspargo, aspargina,sparz,sparazena PAT Emilia Romagna

Cardo Gigante di Romagna PAT Emilia Romagna

Castagna reggiana, Massangaia, masangaia PAT Emilia Romagna

Castagne arrosto al vino rosso, balush o ballotte PAT Emilia Romagna

Castagne fresche e secche di Granaglione PAT Emilia Romagna

Castagne secche, cucciaroli, cuciarole, cuciarùl PAT Emilia Romagna

Cicerchia PAT Emilia Romagna

Ciliegia di Cesena, delle varietà: moretta di Cesena, durona di Cesena, durella, duroncina di Cesena, ciliegia del fiore, primaticcia PAT Emilia Romagna

Cocomero tipico di San Matteo della Decima PAT Emilia Romagna

Corniola, cornina, cornuzza, barzizza, curnèna, curnòzza PAT Emilia Romagna

Doppio concentrato di pomodoro PAT Emilia Romagna
Il doppio concentrato di pomodoro affonda le proprie radici agli inizi del ‘900 in Emilia Romagna, dove le aziende conserviere iniziarono a produrre i primi concentrati di pomodoro. Questo tipo di produzione nasceva da un’esigenza tutta italiana: quella di conservare inalterato nel tempo un prodotto deperibile come il pomodoro.

Farina dolce di Granaglione, farina d’ castaggne PAT Emilia Romagna

Farro, Triticum dicoccum PAT Emilia Romagna

Fragola di Romagna PAT
In Romagna la coltura della fragola si è sviluppata fortemente a partire dal secondo dopoguerra. Risale al 1961 il primo Convegno Nazionale della Fragola, anno in cui l’Emilia-Romagna era la leader a livello nazionale di questa coltura. Allora i fragoleti erano a pieno titolo inseriti nel paesaggio rurale dell’entroterra. A Gambettola si tiene ormai da ventotto anni la “Sagra della fragola”.

Germogli di pungitopo sott’olio PAT Emilia Romagna

Lischi, roscano, agretto, baciccio, liscaro, barba del frate PAT Emilia Romagna
Agretto E’ pianta originaria del Mediterraneo; un tempo era coltivato per la produzione di soda, ottenuta dalle sue ceneri, che contengono circa il 40% di carbonato di sodio.

Loto di Romagna PAT Emilia Romagna

Marmellata di bacche di rosa canina PAT Emilia Romagna
La rosa canina è un arbusto spontaneo della Famiglia delle Rosacee. Fiori a 5 petali che sbocciano da maggio a luglio, mentre i “falsi frutti” rossi nascono in autunno. Oltre alle bacche venivano raccolti anche i fiori ed i loro petali utilizzati per i più svariati usi gastronomici, incluso la produzione del rosolio.

Marmellata di more PAT Emilia Romagna

Marrone del Montefeltro PAT Emilia Romagna

Marrone di Campora PAT Emilia Romagna

Mela Campanina PAT Emilia Romagna

Mela Rosa Romana PAT Emilia Romagna

Melone di San Matteo Decima PAT Emilia Romagna
Il Melone di San Matteo Decima ha radici antiche, risalenti a secoli di coltivazione nelle fertili terre dell’Emilia-Romagna. La zona di San Matteo Decima, situata nella provincia di Bologna, è particolarmente favorevole alla crescita di questo frutto grazie al suo clima temperato e ai terreni ben drenati.

Patata di Montescudo PAT Emilia Romagna

Patata di Montese PAT Emilia Romagna

Pera Scipiona PAT Emilia Romagna

Pera volpina PAT Emilia Romagna

Pesca bella di Cesena PAT Emilia Romagna

Pesca Buco incavato PAT Emilia Romagna

Raperonzolo PAT Emilia Romagna

Saba o sapa PAT Emilia Romagna

Sapore PAT Emilia Romagna

Saporetto dell’Appennino reggiano PAT Emilia Romagna

Stridoli o silene rigonfia PAT Emilia Romagna

Sugali PAT Emilia Romagna

Sughi d’uva reggiani PAT Emilia Romagna

Susina di Vignola PAT Emilia Romagna

Susina Vaca Zebeo PAT Emilia Romagna

Tartufo bianco PAT Emilia Romagna

Tartufo bianco pregiato PAT Emilia Romagna

Tartufo nero di Fragno PAT Emilia Romagna

Tartufo nero estivo PAT Emilia Romagna

Tartufo nero pregiato PAT Emilia Romagna
Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria

Africanetti PAT Emilia Romagna

Amaretti PAT Emilia Romagna

Amaretto di Spilamberto PAT Emilia Romagna

Anolini PAT Emilia Romagna

Anolino PAT Emilia Romagna

Basotti PAT Emilia Romagna

Bensone PAT Emilia Romagna

Biscione reggiano PAT Emilia Romagna

Bizulà PAT Emilia Romagna

Bodino di uva Termarina PAT Emilia Romagna

Bomba allo zabaglione o di Canossa PAT Emilia Romagna

Bomba di polenta PAT Emilia Romagna

Bomba di riso PAT Emilia Romagna
Gli ingredienti principali sono: riso, piccioni e formaggio. E’ un prodotto artigianale che deve essere venduto fresco. La bomba di riso consta di un involucro di riso cotto in forma di pasticcio rosolato e dorato a fuoco lento. All’interno racchiude pezzi di piccione, in precedenza cotto con burro e spezie.

Bomba di tagliatelle PAT Emilia Romagna

Borlengo PAT Emilia Romagna

Bortellina PAT Emilia Romagna

Bracciatello PAT Emilia Romagna

Bustrengo PAT Emilia Romagna

Caffè in forchetta PAT Emilia Romagna

Canestrelli PAT Emilia Romagna

Cantarelle PAT Emilia Romagna

Cappelletti all’uso di Romagna PAT Emilia Romagna
Cappelletti Scriveva nel 1811 il Prefetto di Forlì: “L’avidità di tale minestra è così generale, che da tutti, e massime dai preti, si fanno delle scommesse di chi ne mangia una maggior quantità e si arriva da alcuni fino al numero di 400 o 500″…

Cappelletti ferraresi o caplìt PAT Emilia Romagna

Cappelletto reggiano PAT Emilia Romagna

Cassatella PAT Emilia Romagna
Foderare uno stampo coi savoiardi inzuppati di Alchermes e Sassolino, quindi riempirlo con il composto, sistemarlo bene e livellarne la superficie. Porre il dolce in frigorifero nel reparto freezer e lasciarvelo per almeno un paio d’ore. Pochi minuti prima di servire capovolgere la “cassatella” sul piatto di portata.

Castagnaccio o pattona PAT Emilia Romagna
Con la farina di castagne nei giorni di festa si preparava il castagnaccio, tipico e noto dolce dall’inconfondibile aroma che allietava il mese di novembre e non solo.

Castagnaccio PAT Emilia Romagna

Castagnole PAT Emilia Romagna
Le castagnole, come tutti gli altri dolci di carnevale venivano consumate fino alla mezzanotte del martedì grasso, prima che suonasse la lóva, la campana che indicava la fine del carnevale; dopodiché, anche se avanzavano, ci si asteneva dal mangiarle per rispettare il digiuno del primo giorno di Quaresima.

Cherseinta sotto le braci PAT Emilia Romagna
Focaccia bianca cotta sotto braci. Farina bianca, un trito di aglio, lardo, sale, origano e un pizzico di lievito di birra. Si amalgamano gli ingredienti e si lascia lievitare. Si spiana all’altezza di un dito e si cuoce nel caminetto, sotto le braci, per almeno mezz’ora.

Chisolini PAT Emilia Romagna

Chizze reggiane PAT Emilia Romagna

Ciabatta di Sant’Antonio PAT Emilia Romagna
Ciò che la contraddistingue è la forma a ciabatta a ricordare, probabilmente, l’inizio di un periodo di riposo dai duri lavori della campagna. In Emilia vi era l’usanza di preparare la ciabatta in occasione della festa di Sant’Antonio; oggi però questa tradizione è pressoché scomparsa, e poche famiglie ricordano questo dolce,che faceva la gioia dei bambini.

Ciaccio PAT Emilia Romagna

Ciambella di Quaresima cotta nell’acqua PAT Emilia Romagna

Ciambella ferrarese o brazadela PAT Emilia Romagna
Farina grano tenero tipo “0”, zucchero, uova, latte, burro, lievito chimico, anice, sale, scorza di limone grattugiata. Ad impasto omogeneo, si formano dei filoni, che poi si avvolgono su se stessi, mettendoli in padelle si procede alla segnazione e lucidatura e cospargendoli con zucchero. Si cuociono. Viene commercializzata in giornata anche in sacchetti di plastica.

Ciambella reggiana PAT Emilia Romagna

Ciambelline PAT Emilia Romagna

Coppo all’emiliana PAT Emilia Romagna

Crescenta fritta, cherscènta frètta PAT Emilia Romagna
È una specialità gastronomica tradizionale tipica delle provincia di Modena. Da disciplinare viene chiamata “crescenta fritta” ma è comunemente noto come “crescentine fritte”. Si tratta di un piccolo gustosissimo bocconcino di pasta leggermente lievitata fritto in strutto o olio bollente e servito ancora caldo e fragrante. La ricetta originale è depositata alla Camera di Commercio di Modena e prevede sia ingredienti obbligatori che facoltativi.

Crescente o carsent PAT Emilia Romagna

Croccante PAT Emilia Romagna

Crostoli del Montefeltro PAT Emilia Romagna

Curzoli PAT Emilia Romagna

Dolce di San Michele PAT Emilia Romagna

Erbazzone di Reggio Emilia PAT Emilia Romagna

Fave dei morti PAT Emilia Romagna

Focaccia con ciccioli PAT Emilia Romagna

Fritloc o frittelle di castagne PAT Emilia Romagna

Frittelle di farina di castagne PAT Emilia Romagna
Farina di castagne, strutto/olio di oliva, sale, uva secca e pinoli. Si amalgamano tutti gli ingredienti ottenendo così una morbida pasta che verrà gettata, a cucchiaiate, nello strutto bollente. Oggi lo strutto può essere sostituito da olio.

Frittelle di riso PAT Emilia Romagna

Frittelle di tagliatelle o pattone PAT Emilia Romagna

Frittelle o sgonfietti PAT Emilia Romagna

Garganelli, maccheroni al pettine PAT Emilia Romagna

Gialletti PAT Emilia Romagna

Gnocchetti con fagioli PAT Emilia Romagna

Gnocchetti di pangrattato o Pisarei PAT Emilia Romagna
La base di questo piatto sono gli gnocchetti, che vengono realizzati utilizzando pangrattato (pane grattugiato), uova e formaggio grattugiato. La consistenza è diversa rispetto agli gnocchi di patate più comuni, poiché il pangrattato dona una consistenza più rustica e leggermente croccante.

Gnocchi PAT Emilia Romagna

Gnocco al forno coi ciccioli PAT Emilia Romagna

Gnocco di patate o sgranfignone PAT Emilia Romagna

Gnocco fritto PAT Emilia Romagna

Gramigna gialla PAT Emilia Romagna
Fondato nel 1920 dai Signori Augusto ed Erasmo Barbieri, il Pastificio Barbieri in quasi un secolo di piena attività ha conquistato l’affezione e l’apprezzamento dei consumatori non solamente in Italia, ma anche nei Mercati Esteri.

Gramigna Paglia e Fieno PAT Emilia Romagna
Gramigna gialla: Semola di grano duro, acqua. Gramigna verde: Semola di grano duro, acqua, spinaci (1,5-2%). Prodotto ottenuto per impastamento, trafilazione, estrusione, formatura, essicazione e confezionamento.

Gramigna verde PAT Emilia Romagna
Pasta ottenuta dall’impasto di semola di grano duro, acqua, spinaci (1,5-2%). Prodotto ottenuto per impastamento, trafilazione, estrusione, formatura, essicazione e confezionamento. Le produzioni sono condotte in ottemperanza ai manuali di autocontrollo aziendali

Intrigoni o Sfrappole all’Emiliana PAT Emilia Romagna
Questo è il tipico dolce di Carnevale, che viene fatto in forma di strisce lunghe circa 10 centimetri e ripiegate su loro stesse come per intrigarle. E’ proprio da questa particolare forma che trae il suo nome.

Latte alla Portoghese PAT Emilia Romagna

Latte brulè PAT Emilia Romagna
Anticamente questo dolce veniva cotto nel camino a bagnomaria, cioè all’interno di un altro recipiente pieno d’acqua, e con la brace sul coperchio affinché il calore fosse ben distribuito. Il latte brulè era un dolce delle grandi occasioni: Comunioni, Cresime, Matrimoni, Battesimi, ecc. ed era di solito preparato solo dalle famiglie più benestanti.

Latte in piedi PAT Emilia Romagna
Latte in piedi. In campagna, invece della buccia di limone, al fine di dare un certo sapore, si mettevano 2 o 3 profumate foglie dell’erba “Santa Maria” (Tanacetum balsamita), che però venivano tolte prima di versare il composto nello stampo.

Latteruolo o casadello PAT Emilia Romagna

Maccherone al pettine all’uso delle valli mirandolesi PAT Emilia Romagna

Maccheroni alla Bobbiese PAT Emilia Romagna

Maltagliati, puntarine, malfatti, malfattini, lasagnotti PAT Emilia Romagna

Mandorlato al cioccolato di Modigliana PAT Emilia Romagna

Mandorlini del ponte PAT Emilia Romagna

Manfrigoli PAT Emilia Romagna

Mezze maniche da frate ripiene PAT Emilia Romagna
Mezze maniche (tipo di pasta), brodo di carne, carne per stracotto, burro, pan grattato, vino rosso, formaggio grana padano, uova, cipolla, sedano, carota, aglio, sale, pepe, noce moscata. Dopo aver preparato il ripieno si riempiono le mezze maniche bagnando le aperture con albume d’uovo, quindi si procede alla cottura.

Miacetto PAT Emilia Romagna

Migliaccio di Romagna o sanguinaccio PAT Emilia Romagna

Minestra di castagne PAT Emilia Romagna

Minestra imbottita PAT Emilia Romagna
Spoja lorda (pasta ripiena) Era una minestra che si faceva principalmente quando rimaneva del ripieno da cappelletti. Si impastava la farina con uova e sale per una sfoglia sottile. La spoja era “lordata” interamente dal ripieno.

Miseria PAT Emilia Romagna

Mistocchine PAT Emilia Romagna
La parola mistocchina sembra derivare dal verbo latino miscere, che significa mescolare e fa riferimento al gesto di mischiare insieme acqua e farina, girando con il cucchiaio fino ad ottenere un impasto lavorabile. Questo dolce era preparato generalmente dalle mistocchinaie che lo vendevano agli angoli delle strade o sotto i portici delle città.

Mosto cotto PAT Emilia Romagna

Offelle di marmellata PAT Emilia Romagna

Orecchioni PAT Emilia Romagna

Pagnotta di San Martino PAT Emilia Romagna

Pagnotta pasquale di Monte Colombo PAT Emilia Romagna
La pagnotta di Pasqua di Monte Colombo era un dolce preparato dalle famiglie che vivevano all’interno della Parrocchia di Monte Colombo nella sua conformazione territoriale ante 1934. La ricetta era tramandata oralmente. La Pagnotta appartiene ai cibi tipici della civiltà contadina legati al periodo dell’Equinozio di primavera e delle feste religiose legate alla Pasqua cattolica.

Pagnotta pasquale PAT Emilia Romagna

Pan di Spagna PAT Emilia Romagna

Pancotto PAT Emilia Romagna

Pane a lievitazione naturale PAT Emilia Romagna
Farina di grano tenero, acqua, sale, lievito acido. Pezzatura da 0.5 a 1 Kg, forma ovale-allungata, crosta di colore dal dorato al marrone scuro, con mollica da elastica a compatta al tatto, porosa.

Pane casereccio PAT Emilia Romagna

Pane di Castrocaro PAT Emilia Romagna

Pane di zucca PAT Emilia Romagna

Pane dolce con i fichi PAT Emilia Romagna

Pane schiacciato o batarò PAT Emilia Romagna

Panzanella PAT Emilia Romagna

Pappardelle PAT Emilia Romagna
Si usava la “rotella” anche par al parpadeli, specie di tagliatelle larghe, all’uovo, che si potevano mangiare in brodo di carne (come in casa mia); oppure condire asciutte, con sugo vegetale o ragù di carne, dopo aver bollito in acqua, naturalmente. Prima d’incidere, si tendeva a spolverare di formaggio la sfoglia.

Passatelli, passatini, pasadein, pasadòin in bròd PAT Emilia Romagna

Pasta Margherita PAT Emilia Romagna

Pasta rasa PAT Emilia Romagna
Minestra a base di pane, uovo, formaggio, brodo di carne. Si mescolano tutti gli ingredienti tanto da ottenere un impasto compatto che si gratterà sul tagliere. Si cuoce per pochi minuti nel brodo versandovela a pioggia

Pastafrolla alla maniera reggiana PAT Emilia Romagna

Pasticcio di cappelletti PAT Emilia Romagna

Pasticcio di maccheroni alla ferrarese PAT Emilia Romagna

Patacucci PAT Emilia Romagna

Patona o castagnaccio PAT Emilia Romagna

Pesche finte ripiene PAT Emilia Romagna
La loro notorietà inizia a ridosso degli ultimi anni di guerra, aumenta negli anni successivi, quale segno di opulenza familiare da condividere con gli ospiti, ed è legata alle grandi feste dell’anno, matrimoni, cresime, sagre paesane.

Piada coi ciccioli PAT Emilia Romagna

Piadina della Madonna del Fuoco PAT Emilia Romagna
Tipica in occasione della ricorrenza religiosa della Madonna del Fuoco – 4 febbraio – che è anche patrona di Forlì. Per devozione, la vigilia della solennità si digiunava. L’usanza è viva e vitale. Nei deschi dei vecchi tempi a mezzogiorno non c’era che la piadina zuccherata.

Piadina fritta PAT Emilia Romagna

Pinza bolognese PAT Emilia Romagna

Pizza di Pasqua PAT Emilia Romagna

Polentine PAT Emilia Romagna

Riso con la tritura o tradura PAT Emilia Romagna
Brodo di carne, uova, pane grattugiato, parmigiano-reggiano Fare cuocere il riso nel brodo e a parte sbattere le uova con il grana, poi buttarlo nel brodo mescolando velocemente. Alternativa far lessare il riso a parte. In questo modo il brodo non si addensa.

Savoiardi di Persiceto PAT Emilia Romagna

Savoiardi PAT Emilia Romagna

Sbricciolina o sbrisulina PAT Emilia Romagna

Scarpasot PAT Emilia Romagna

Sfoglia dell’Emilia Romagna PAT

Sfrappe fiocchetti sfrappole o chiacchiere delle suore PAT Emilia Romagna

Solata suleda o solada di farina bianca PAT Emilia Romagna

Spianata o schiacciata PAT Emilia Romagna
C’era poi un motivo logistico, specie d’estate, allorché si cominciava a lavorare presto e si aveva bisogno di anticipare la colazione. Il pane aveva tempi più lunghi di cottura e non era mangiabile caldo, al contrario della schiacciata, croccante e desiderabile appena sfornata

Spongata di Busseto PAT Emilia Romagna
Dolce tipico del periodo natalizio diffuso in alcune zone delle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena. Di antiche tradizioni, con molta probabilità di origine ebraica (precisamente portata in Italia da ebrei provenienti dalla Spagna), tanto che la spongata fu inviata in dono al duca Francesco Sforza di Milano nel 1454.

Spongata di Corniglio PAT Emilia Romagna

Spongata di Piacenza PAT Emilia Romagna

Spongata di Reggio Emilia PAT Emilia Romagna

Spongata PAT Emilia Romagna

Sprelle o spreli PAT Emilia Romagna

Spumini o schiumini PAT Emilia Romagna
Il forno che si andava raffreddando dopo la cottura del pane era ideale per cuocere gli spumini. Occorreva maestria e pazienza per prepararli; riuscivano solo se le chiare venivano montate a neve sodissima e la temperatura del forno era ben regolata.

Straccadenti PAT Emilia Romagna
Sorta di croccante a base di farina, miele, mandorle, albumi. Si tostano le mandorle e si impastano con farina, miele, e albumi montati a neve, aggiungendo se necessario alcuni cucchiai di latte. Poi si dispongono alcuni mucchietti dell’impasto su una teglia unta di burro e si cuoce al forno per circa mezz’ora.

Stracchino gelato PAT Emilia Romagna

Stricchetti o farfalline PAT Emilia Romagna

Strozzapreti PAT Emilia Romagna

Suläda PAT Emilia Romagna

Tagliatella bolognese PAT Emilia Romagna

Tagliatelle con gli stridoli PAT Emilia Romagna

Tagliatelle con ricotta e noci PAT Emilia Romagna

Tagliatelle dolci PAT Emilia Romagna

Tagliatelle PAT Emilia Romagna

Tagliatelle verdi all’emiliana PAT Emilia Romagna
“L’usanza delle tagliatelle verdi è tipicamente emiliana. La “base” verde, che trionfa soprattutto a Reggio Emilia, serve anche per l’altra infinita varietà di pastasciutte e lasagne.

Tagliatelle verdi PAT Emilia Romagna

Tardùra o stracciatella PAT Emilia Romagna

Tigella modenese PAT Emilia Romagna

Tirotta con cipolla PAT Emilia Romagna

Topino d’Ognissanti PAT Emilia Romagna
Durante la festività dei morti e dei Santi è tradizione preparare un numero di biscottini a forma di topo pari al numero dei componenti della famiglia, cosicché ciascuno possa esorcizzare quanto successo in passato mangiando il topino.

Torta d’erbe PAT Emilia Romagna

Torta degli Ebrei o sfogliata PAT Emilia Romagna

Torta dei preti PAT Emilia Romagna
Torta dei preti – Veniva detta dei prèvi perché si faceva soprattutto per le sagre.

Torta di granturco PAT Emilia Romagna

Torta di mele PAT Emilia Romagna

Torta di pere PAT Emilia Romagna

Torta di prugne PAT Emilia Romagna

Torta di ricotta PAT Emilia Romagna

Torta di riso reggiana PAT Emilia Romagna

Torta di uva Termarina PAT Emilia Romagna

Torta ricciolina PAT Emilia Romagna
Torta ricciolina E’ una torta antica, pare che abbia origini rinascimentali e che le “tagliatelle fini” che ne decorano la superficie non siano altro che un omaggio alla bionda chioma di Lucrezia Borgia, signora del Castello Estense di Ferrara per quasi un ventennio.

Tortellacci di carnevale PAT Emilia Romagna

Tortellacci PAT Emilia Romagna

Tortelli alla lastra PAT Emilia Romagna
Da sempre considerato una delle prelibatezze delle terre della Romagna-Toscana, è sicuramente uno dei migliori alimenti “poveri” ottenuti dalla felice combinazione dei prodotti delle magre terre del crinale appenninico. Il tortello sulla lastra si mangia verso la fine dell’autunno, soprattutto per Ognissanti.

Tortelli coi rosolacci PAT Emilia Romagna

Tortelli con le ortiche PAT Emilia Romagna

Tortelli d’erbetta PAT Emilia Romagna
Si tratta di una minestra asciutta di involtini di sfoglia all’uovo ripieni di un impasto composto da spinaci, o bietole verdi, anche in abbinamento con aromi, condimento, formaggio e ricotta.

Tortelli di Carnevale PAT Emilia Romagna

Tortelli di farina di castagne PAT Emilia Romagna

Tortelli di mele PAT Emilia Romagna

Tortelli di patate PAT Emilia Romagna

Tortelli di ricotta alla piacentina PAT Emilia Romagna

Tortelli di San Giuseppe PAT Emilia Romagna

Tortelli di verza PAT Emilia Romagna
I tortelli di verza, tipici della cucina emiliana, sono caratterizzati da un ripieno che include verza, ricotta, parmigiano-reggiano, uova e spezie. La pasta fresca, che avvolge il ripieno, è spesso preparata con farina e uova.

Tortelli di zucca alla reggiana PAT Emilia Romagna
Nelle famiglie reggiane è tradizione preparare i tortelli come primo piatto della cena della Vigilia di Natale, eventualmente tortelli verdi e tortelli di zucca abbinati. Si vuole così proporre un piatto ricco e gustoso rispettando il precetto di magro della Vigilia.

Tortelli di zucca o cappellacci di zucca PAT Emilia Romagna

Tortelli ripieni con bietole o tortelli verdi alla reggiana PAT Emilia Romagna
Primo piatto costituito da pasta sfoglia ripiena di un impasto a base di bietola lessata o spinaci e/o ricotta del quale esistono numerose varianti, conditi solitamente con burro e salvia o con soffritto.

Tortellini di Bologna PAT Emilia Romagna

Tortellini PAT Emilia Romagna

Zabaione o zabaglione PAT Emilia Romagna

Zampanella PAT Emilia Romagna

Zuccherino montanaro bolognese PAT Emilia Romagna

Zuppa inglese PAT Emilia Romagna
Prodotti della Gastronomia

Agnello alla piacentina, agnel äla piasinteina PAT Emilia Romagna
Agnello alla Piacentina Piatto a base di polpa di agnello cucinato con olio, burro, cipolla, aglio, lardo, prezzemolo, sale, pepe, poco brodo.

Agnello con piselli alla romagnola, agnël cun i bşarël a la rumagnöla PAT Emilia Romagna

Anguilla in umido PAT Emilia Romagna

Arbata, la polenta con cotenna e cavolo nero PAT Emilia Romagna
L’arbata, la polenta con cotenna e il cavolo nero rappresentano un piatto sostanzioso e tipico della cucina tradizionale italiana, in particolare delle zone settentrionali come la Lombardia e la Veneto. Questi ingredienti sono spesso associati alle cucine contadine e montane, ricche di sapori genuini e ingredienti locali.

Arrosto di maiale alla reggiana PAT Emilia Romagna

Arrosto ripieno PAT Emilia Romagna

Baccalà alla romagnola PAT Emilia Romagna
Tagliare il baccalà, già macerato in acqua, a pezzi, e cuocerli per un’ora in un tegame con molto olio, con cipolla e aglio, finemente tritati, sale e pepe e limone in abbondanza.

Baccalà con i porri PAT Emilia Romagna
Piatto realizzato con il baccalà ed i porri A pezzi, il baccalà si fa inizialmente rosolare nel grasso (o nell’olio); poi si lascia parcheggiare in un piatto, mentre nel sugo prodotto si mette a frignare il porro tritato. Si aggiungono pomodori (o conserva).

Baccalà in gratella PAT Emilia Romagna

Baccalà in umido PAT Emilia Romagna

Barzigole, barzègli o bistregli PAT Emilia Romagna

Calzagatti PAT Emilia Romagna

Cardi in umido PAT Emilia Romagna

Cavolfiore all’uso di Romagna PAT Emilia Romagna

Cavoli ripieni PAT Emilia Romagna

Cipolle comodate PAT Emilia Romagna
Piatto a base di cipolle, burro e formaggio. Dopo aver lessato le cipolle si strizzano, vi si metta sopra burro e formaggio, quindi si riscaldino ancora un po’.

Cipolle intere con salsa PAT Emilia Romagna
Cipolle fritte con salsa acciughe, mosto d’uva cotto, zucchero e spezie. Si lessano le cipolle poi si friggono. La salsa è preparata con acciughe, erbe buone trite, mosto d’uva cotto, un poco zucchero e spezie

Cipolle ripiene di magro PAT Emilia Romagna
Timballo a base di cipolle, uva passa e pinoli. Si lessano le cipolle e si riempiono le singole squame con cipolla trita e fritta in olio, a cui si aggiungono aceto, zucchero, pinelle (pinoli). Segue quindi una cottura con sopra un “testo” (coperchio di terracotta)caldo.

Coniglio arrosto alla reggiana PAT Emilia Romagna

Coniglio in umido o alla cacciatora PAT Emilia Romagna

Cotenna e ceci PAT Emilia Romagna

Dolce e brusco PAT Emilia Romagna

Fagioli in giubalunga PAT Emilia Romagna

Faraona alla creta PAT Emilia Romagna

Fegatelli di maiale PAT Emilia Romagna

Frittata di funghi prugnoli PAT Emilia Romagna
Funghi spinarò, acqua, latte, panna, burro, uova, sale. Si puliscono e scottano i funghi, si strizzano e si fanno bollire con latte, (o panna) e burro, si sala leggermente e si unisce al tutto le uova.

Funghi fritti PAT Emilia Romagna
Funghi porcini, farina, olio, sale, pepe, limone. Si puliscono i funghi porcini, si tagliano a fette piuttosto grosse e si infarinano e friggono.

Funghi ovuli ripieni PAT Emilia Romagna
Funghi ovuli, olio, pangrattato, formaggio grattugiato, carne tritata, uova Si puliscono i cappelli di alcuni ovuli, non troppo maturi, con uno straccetto bianco inumidito, si riempiono le cavità con il ripieno fatto di pangrattato, parmigiano, carne trita e uova. Si procede poi alla cottura in tegame.

Imbalsadura, minestra in brodo con piselli, pancetta e pomodoro PAT Emilia Romagna

Insalata rustica PAT Emilia Romagna

Lasche del Po in carpione PAT Emilia Romagna
Lasche del Po, olio, aceto bianco di vino, acqua, cipolla, aglio, prezzemolo. Si puliscono i pesci in acqua corrente, si asciugano in una tela. Dopo averli fatti friggere si dispongono in una terrina alternando i pesci ad una manciata di prezzemolo e cipolla tritati. Si copre il tutto con una salsa di cipolle tiepida.

Lepre alla piacentina PAT Emilia Romagna
Lepre, lardo, burro, un cucchiaio di olio di oliva, coste di sedano, cipolle, carote, prezzemolo, salvia, basilico, timo, alloro, rosmarino, aglio, bacche di ginepro, grani di pepe nero, salsa di pomodoro, vino robusto (tipo barbera), sale, pepe.

Lesso di carni PAT Emilia Romagna

Lumache alla bobbiese PAT Emilia Romagna

Lumache fritte PAT Emilia Romagna

Lumache in umido PAT Emilia Romagna

Merluzzo in umido PAT Emilia Romagna

Minestra con punta di asparagi PAT Emilia Romagna

Ossobuco PAT Emilia Romagna

Pan cott o zuppa di pane PAT Emilia Romagna

Pancetta e piselli PAT Emilia Romagna
Piselli freschi o in scatola, pancetta di maiale arrotolata e tagliata a pezzi, salsa di pomodoro o pelati, cipolla, burro, sale.

Pesce gatto in umido PAT Emilia Romagna

Polenta condita PAT Emilia Romagna
Farina di mais, carne di manzo, acqua, sale, olio, burro, cipolla, salsa di pomodoro, pepe, formaggio grana padano. Per la preparazione della polenta è necessario utilizzare un paiolo, per la realizzazione della ricetta è sufficiente disporre di una normale attrezzatura da cucina.

Polenta di farina di castagne PAT Emilia Romagna

Polenta e patate PAT Emilia Romagna
Farina di mais, acqua, sale, patate. Per la preparazione della polenta è necessario utilizzare un paiolo, per la realizzazione della ricetta è sufficiente disporre di una normale attrezzatura da cucina.

Polenta pasticciata PAT Emilia Romagna
Farina di mais, pomodori maturi, salsiccia, burro, lardo, funghi secchi, una cipolla, una carota un gambo di sedano poca farina bianca, parmigiano grattugiato, sale, pepe.

Pollo alla cacciatora PAT Emilia Romagna

Polpettone di tacchino alla reggiana PAT Emilia Romagna
Il polpettone di tacchino alla reggiana è un piatto gustoso e nutriente, tipico della tradizione culinaria della regione Emilia-Romagna. Preparato con ingredienti semplici ma dal sapore deciso, questo piatto è amato per la sua versatilità e la sua bontà.

Punta di petto di vitello ripiena PAT Emilia Romagna

Radicchi selvatici di campo con la pancetta PAT Emilia Romagna

Ragù alla romagnola PAT Emilia Romagna

Ragù classico bolognese PAT Emilia Romagna
Nell’ottobre del 1982 la delegazione di Bologna dell’Accademia Italiana della Cucina ha depositato, presso la Camera di Commercio Industria e Artigianato di Bologna, la ricetta ufficiale del ragù classico bolognese

Riso e verza con costine PAT Emilia Romagna
Piatto a base di brodo, riso, cavolo, costine di maiale. Quando bolle il brodo si uniscono riso, foglie di cavolo verza precedentemente lavata e privata delle coste; a metà cottura si aggiungono le costine di maiale cotte in precedenza.

Risotto ai codini PAT Emilia Romagna
Il risotto ai codini è un piatto tipico della tradizione culinaria italiana, particolarmente diffuso in Emilia Romagna. Preparato con riso, brodo, e un condimento a base di codini di maiale o coda di rospo, questo piatto è amato per la sua cremosità e il suo sapore ricco e avvolgente

Risotto con le poveracce PAT Emilia Romagna

Salsa di prezzemolo PAT Emilia Romagna
Prezzemolo, aglio, tuorlo sodo, mollica di pane, aceto, olio, sale, pepe. Si tritano le foglie di prezzemolo con spicchi d’aglio, si unisce tuorlo d’uovo sodo, mollica di pane intrisa nell’aceto e strizzata, sale, pepe, olio e si amalgama il tutto.

Salsa verde per bolliti PAT Emilia Romagna
La versione più “moderna” prevede: peperoni verdi in abbondanza, 2-3 carote, 1 bella cipolla, sedano e finocchio freschi, 2-3 spicchi d’aglio. Tritare finemente tutti gli ingredienti e condire con olio e sale. Serve da accompagnamento a carni o pesci lessi.

Scàpa, mnufocc, menni PAT Emilia Romagna
E’ un derivato molto più “fluido” della polenta di castagne (da qui il nome skapa ossia “che scappa dal piatto”). Veniva, e viene consumata, dopo un parziale raffreddamento, o anche fredda, con il latte o la panna. Le materie prime sono costituite da: farina di castagne, acqua, latte e/o panna.

Seppie con piselli PAT Emilia Romagna

Spaghetti con le poveracce PAT Emilia Romagna

Spinaci alla romagnola PAT Emilia Romagna

Tagliatelle con ricotta e noci PAT Emilia Romagna

Tinche all’Emiliana PAT Emilia Romagna

Torta di patate PAT Emilia Romagna

Torta di riso alla bobbiese PAT Emilia Romagna
La torta di riso alla bobbiese è una ricetta di antica origine molto diffusa sul territorio viene servita soprattutto nelle sagre e feste montanare.

Tortelli di farina di castagne PAT Emilia Romagna

Trippa alla reggiana PAT Emilia Romagna

Trippa di manzo alla piacentina PAT Emilia Romagna

Trippa PAT Emilia Romagna

Trote come si preparano a Succiso PAT Emilia Romagna

Valigini PAT Emilia Romagna

Verzolini PAT Emilia Romagna

Zigulleda, siguleda o cipollata PAT Emilia Romagna

Zucchini ripieni PAT Emilia Romagna

Zuppa di ceci PAT Emilia Romagna

Zuppa di pesci PAT Emilia Romagna
Preparazioni di pesci, molluschi e crostacei e tecniche particolari di allevamento degli stessi

Acquadelle marinate PAT
Anguilla argentata (Anguilla anguilla) proveniente dalla pesca valliva autunnale. Marinate in aceto per conservarle o cotte allo spiedo e poste in recipienti di legno, detti zangolini, insieme alla salamoia.

Alici marinate PAT

Anguilla marinata di Comacchio PAT
Anguilla argentata (Anguilla anguilla) proveniente dalla pesca valliva autunnale. Marinate in aceto per conservarle o cotte allo spiedo e poste in recipienti di legno, detti zangolini, insieme alla salamoia.

Brodetto di vongole PAT

Cozze gratinate PAT

Saraghina al testo PAT

Saraghina maturata nel sale PAT
La saraghina maturata sotto sale è pesce azzurro altrimenti conosciuto, quando maturato sotto sale appunto, come Saracca (o Salacca in italiano), Papalina o Spratto.

Zuppa di poveracce PAT
Prodotti di origine animale (miele, prodotti lattiero caseari di vario tipo escluso il burro)

Miele del crinale dell’Appennino emiliano – romagnolo PAT Emilia Romagna

Miele del Montefeltro PAT Emilia Romagna

Miele di erba medica della pianura emiliano-romagnola PAT Emilia Romagna

Miele di tiglio PAT Emilia Romagna

Ricotta PAT Emilia Romagna
Siero derivante dalla lavorazione dei pecorini e delle caciotte. Ha consistenza fondente, quasi lattiginosa, non grumosa, non pastosa, di colore bianco. Il siero viene trasferito in caldaia e riscaldato a 80-90°. Si ottiene per affioramento; dopodiché si procede alla formatura in appositi stampi.

Ricotta vaccina fresca tradizionale PAT Emilia Romagna
La ricotta è un prodotto di quasi tutte le regioni italiane in quanto si ottiene dal siero derivante dalla produzione di formaggio. Già in epoca della civiltà greco-romana nell’opera di Columella “De re rustica” vengono illustrate pratiche casearie. Il termine ricotta deriva dal latino “recoctus”, cioè cotto due volte ed è un termine di ambito centro-meridionale.
*Deroga alle norme igienico sanitarie
I PAT: prodotti agroalimentari tradizionali sono produzioni riconosciute dal Mipaaf in ogni regione d’Italia: cosa sono e quanto contano sul territorio? Le produzioni di qualità italiane sono numerose e tra loro troviamo i Prodotti Agroalimentari Tradizionali: PAT. Si tratta di produzioni tipiche che nel loro processo di produzione non subiscono modifiche da almeno 25 anni.
I PAT vengono riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (Mipaaf) in ogni regione d’Italia e l’elenco dei riconoscimenti si arricchisce ogni anno di produzioni tipiche la cui origine si perde nel tempo. Al 2020 in Italia si contano più di 5000 Prodotti Agroalimentari Tradizionali. In Sardegna siamo a più di 200 e tra questi ritroviamo alcune tra le preparazioni più antiche e tradizionali dell’isola

PAT Regione MOLISE
Quella molisana è una cucina molto varia, e può vantare, secondo la revisione del ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, 159 prodotti agroalimentari tradizionali. Tra i prodotti più importanti vi sono le varietà di olio extravergine dal sapore soave consumato anche crudo su insalate e crostini. L’eccellente fattura del prodotto ha fatto guadagnare all’olio molisano, nel 2003, il riconoscimento DOP. Conosciuto fin dall’antichità l’olio…

PAT Regione FRIULI VENEZIA GIULIA
Prodotti agroalimentari Tradizonali PAT della Regione Friuli Venezia Giulia