Brodetto di vongole PAT

Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’ Emilia Romagna (Piacenza)

puracie in brudet, puracie alla marinera

La vongola (Chamelea Gallina) detta “poveraccia” in dialetto, è un mollusco bivalve con conchiglia tondeggiante schiacciata. Questa ricetta è tipica della tradizione popolare della costa romagnola ed era il cibo più comune dei pescatori che, venduto il pesce più pregiato, si tenevano questi poveri molluschi per loro. Si mettono a bagno le vongole in acqua fredda con un po’ di sale in modo che buttino fuori la sabbia. Risciacquare e mettere a cuocere in un tegame dove è stato preparato un soffritto con cipolla e aglio tritati. Aggiungete un bicchiere di vino bianco, coprire il tegame e lasciare cuocere per alcuni minuti finchè tutte le vongole non si siano aperte. Servire in tavola coprendo con del prezzemolo tritato.

Tradizionalità

La pesca della vongola, praticata da antica data sulle coste dell’Adriatico, si realizzava un tempo con rudimentali rastrelli impiegati a mano. Sul finire degli anni ’60 si è diffuso l’utilizzo della draga idraulica. L’attrezzo è costituito da una gabbia metallica di circa 3 metri di larghezza per 6 ql. di peso (stabilito per legge) che viene trainato a marcia indietro dall’imbarcazione. Il fondale sabbioso viene smosso da un getto di acqua che precede l’avanzamento della gabbia metallica.

Aneddoti e proverbi

Da sempre la vongola è considerata un cibo povero (il nome di Poveraccia deriva da questa considerazione) da qui il detto: “povero chi la pesca, povero chi la vende, povero chi la compra e povero chi la mangia”.

Referenze bibliografiche

  • Gianni Quandamatteo, “Grande Dizionario Gastronomico Romagnolo”- edito nel 1978.

Territorio di produzione

Provincia di Rimini.

Anisetta, anisèta PAT Emilia Romagna

Un elisir prodotto dal 1834 nel laboratorio dello speziale Ero Cavalli Cocchi, in prossimità del ponte di S. Pellegrino, molto amata dai reggiani per le sue qualità digestive. Gli ingredienti sono molto ricercati, con l’anice dell’Andalusia, il seme stellato della Polinesia e quella di Faenza simile al seme di finocchio. L’anice è un seme conosciuto…

Continua a leggere

Seppie con piselli PAT Emilia Romagna

Seppia, piselli, conserva di pomodoro, olio extravergine di oliva, aglio, cipolla, prezzemolo, sale e pepe. Eliminate l’osso interno delle seppie. Asportate, se ancora presente, la sacca dell’inchiostro, gli occhi e il becco che si trova fra i tentacoli. Lavate le seppie e tagliatele a striscioline. Fate rosolare la cipolla e l’aglio con un po’ di…

Continua a leggere

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *