Zuppa di poveracce PAT

Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’ Emilia Romagna

zuppa di vongole, sópa ‘d pavaraz

Vongole, aglio, olio, salsa di pomodoro. Lavate ripetutamente le vongole si fanno aprire a fuoco alto e si sgusciano. Si soffrigge in olio un trito di aglio e prezzemolo, si aggiunge salsa di pomodoro ed il sugo di cottura delle vongole filtrato attraverso un canovaccio, poco sale e un po’ di pepe ed infine le vongole. Lasciate bollire un quarto d’ora all’incirca, poi aggiungere un po’ d’acqua e riprendete la bollitura. Infine si versa il tutto in una zuppiera in cui sono state foste fette di pane abbrustolito.

Tradizionalità

.. “Purazi…Doni!”

Vongole… Donne! E’ il vecchio grido delle donne bellariesi che un tempo, a piedi o in bicicletta, vendevano le vongole di strada in strada.

Nella cassetta o nel sacco di juta, caricato sulla bicicletta, stavano le vongole generalmente pescate dai mariti marinai. Era il periodo fra le due guerre, allora costavano due centesimi al chilo e il fondo del sacco rimasto invenduto si barattava con uova, farina e fagioli.

Le vongole erano considerate il mangiare dei poveri, il mare ne era ricco e dopo le burrasche si poteva rimediare la cena per la famiglia intera, raccogliendo sulla riva granchi, cannelli, seppie e vongole.

Aneddoti e proverbi

Purèt chi la pesca

Purèt chi la vend

Purèt chi la magna*

*[La vongola] Poveretto chi la pesca/ Poveretto chi la vende/ Poveretto chi la mangia. La vongola (poverazza o peverazza) in dialetto è detta puraza: è ancora usanza chiamarla “poverazza o “poveraccia”

Referenze bibliografiche

  • Purazi… Doni! Vongole … Donne! I mangiari nei racconti della gente di mare, a cura di D. Bascucci [et al.], Rimini, Panozzo Editore, 1995;
  • Angelo Martelli, La cucina povera in Emilia-Romagna, Marino Solfanelli Editore, 1989;
  • Fosca Martini, Romagna in bocca, 1977 Editrice Il Vespro.

Territorio di produzione

Provincie di Forlì-Cesena e Rimini.

Actinidia kiwi PAT Emilia Romagna

Questo frutto esotico è diventato assai diffuso e familiare in tutta la Romagna, perlopiù precollinare e della Piana; apprezzato per profumo, dolcezza e per quel delicato e tipico color verde-chiaro più o meno intenso.

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Latteruolo o casadello PAT Emilia Romagna

Dolce a base di latte, uova, zucchero. Un litro di latte, un etto di zucchero, otto rossi d’uovo e due chiare, odore di vaniglia. Far bollire il latte con lo zucchero, per un’ora. Al latte, rompere, di quando in quando, il velo col mestolo, e quando sarà freddo aggiungere le uova, frullate prima a parte….
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Borlengo PAT Emilia Romagna

La nascita del borlengo è avvolta in un alone di mistero ed vari paesi ne rivendicano la paternità. A Vignola appare per la prima volta nel 1236 quando le Truppe del condottiero Giovanni Conte da Barbiano di Aldalisio, alleato di Isacco e Gentile Grassoni, assediarono il Castello, allora governato da Iacopino Rangone. Guiglia lo considera…
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