Gnocchi PAT Emilia Romagna

Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’Emilia Romagna

gnocc

La metodica di preparazione è simile nelle varie provincie, il prodotto viene valorizzato dal condimento che cambia a seconda delle disponibilità di materia prima offerta dai diversi territori: patate, parmigiano reggiano, farina, sale.

Si bollono le patate con la buccia, si sbucciano e si passano nello schiacciapatate. Si amalgama il composto con farina e con poco parmigiano grattugiato quanto basta per ottenere un impasto lavorabile; con le mani si arrotola la pasta per ottenere dei lunghi cilindri del diametro di circa un centimetro, si tagliano quindi della misura voluta (circa 1 centimetro), si passano con il pollice sui rebbi di una forchetta (o il retro della grattugia) conferendo la classica zigrinatura. Cuocerli quindi in acqua salata fino al loro affioramento, condirli quindi con ragù classico o mantecarli con formaggio e burro.

Referenze bibliografiche

Per la provincia di Piacenza:

  • Carmen Artocchini, “400 ricette della cucina piacentina” Editore Gino Molinari 1977;

Per la provincia di Modena:

  • Anonimo, “Zibaldone di un gastronomo modenese”, Edizioni Il Fiorino, Modena 2004, ristampa dell’ediz. orig. Modena 1850;
  • Bellei S., Preti U., “Cosa bolle in pentola a Modena”, vol. 1, Modena, 1979 pag. 162.

Per la provincia di Forlì-Cesena:

  • Vittorio Tonelli, A Tavola con il contadino romagnolo, 1986 Grafiche Galeati;
  • Giovanni Manzoni, Così si mangiava in Romagna, Walberti Edizioni 1977;
  • Contoli, Guida alla veritiera cucina romagnola, Officine Grafiche Calderoni 1972;
  • Pellegrino Artusi, La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene, introduzione e note di Piero Camporesi, Torino, Einaudi, 1995 -Prima edizione «Nuova Universale Einaudi 1970;
  • Quondamatteo, L. Pasquini, M. Caminiti “Mangiari di Romagna”, Grafiche Galeati – Imola 1975.

Territorio di produzione

Preparazione molto comune nelle province di Piacenza, Modena, Forlì-Cesena.

Ricotta PAT

Ricotta di latte vaccino; colore bianco-giallastro; molto gustosa in quanto presenta un’alta percentuale in grassi. 

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Ciliegio durone sarzanese PAT

Per la propagazione vengono utilizzati come portainnesti il franco, il selvatico di monte o il prunus mahaleb, meno vigoroso del franco e meno esigente in fatto di terreno. Produce su dardi a mazzetto. Sensibile ai freddi invernali e alle gelate tardive, il durone sarzanese richiede terreni freschi, permeabili e profondi.In occasione di squilibri idrici concomitanti con la raccolta,…
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Carciofo di Provenza PAT

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