Savoiardi di Persiceto PAT Emilia Romagna

Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’Emilia Romagna

ciabattine di Sant’ Antonio, savuièrd

Biscotti a base di uova, zucchero e farina. Montatura separata degli ingredienti, tuorlo d’uovo con zucchero da un lato e albume dall’altro; si amalgamano i composti con l’aggiunta graduale di farina. L’impasto così ottenuto si distribuisce a piccole strisce regolari su lastre da forno. Cottura ad alta temperatura per garantire la friabilità del biscotto esaltata dal contrasto con la leggerezza di uno strato di zucchero a velo che li ricopre.

Tradizionalità

Fra le figure che, nella mitologia della fondazione dolciaria persicetana, si cita tale Giacomo Melò che, come ricorda lo storico Giovanni Forni nella sua storia di Persiceto del 1928, iniziò “la confezione dei così detti savoiardi o ciabattine“….

Referenze bibliografiche

  • “Strada Maestra” periodico culturale della biblioteca Giulio Cesare Croce di S.G.Persiceto, cronaca del dott. M. Zambonelli;
  • “Il Ciarlatano” periodico copie dal 1908 al 1914; copie depositate presso la Biblioteca Comunale di Persiceto;
  • “Incontri” periodico della Provincia di Bologna, 1977.

Territorio di produzione

Comune di San Giovanni in Persiceto, provincia di Bologna.

Bomba allo zabaglione o di Canossa PAT Emilia Romagna

Ferrrari M. scrive: “Ho cercato di conoscere le ragioni di un nome che fa riferimento ai luoghi dove dominava la famosa Contessa Matilde, ma le mie ricerche non hanno avuto esito. Ho pensato allora che i Canossa da come ci tramandano le cronache, erano in effetti una famiglia tanto potente da governare quasi tutta l’Italia…

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Torta ricciolina PAT Emilia Romagna

Torta ricciolina E’ una torta antica, pare che abbia origini rinascimentali e che le “tagliatelle fini” che ne decorano la superficie non siano altro che un omaggio alla bionda chioma di Lucrezia Borgia, signora del Castello Estense di Ferrara per quasi un ventennio.

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Piadina della Madonna del Fuoco PAT Emilia Romagna

Tipica in occasione della ricorrenza religiosa della Madonna del Fuoco – 4 febbraio – che è anche patrona di Forlì. Per devozione, la vigilia della solennità si digiunava. L’usanza è viva e vitale. Nei deschi dei vecchi tempi a mezzogiorno non c’era che la piadina zuccherata.

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