Barzigole, barzègli o bistregli PAT Emilia Romagna

Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’ Emilia Romagna (Piacenza)

Carne ovina, marinate tra le 6 e le 36 ore e poi consumate cotte in padella o, soprattutto, alla griglia. Spinale disossato di pecora tagliato a fette. Preparare una concia con aglio, rosmarino, sale, pepe e vino bianco. Lasciare la carne in concia per un giorno ed al momento di cuocerla scolare la concia e appoggiarla sulla gratella calda.

Tradizionalità

L’esigenza di conservare la carne per lunghi periodi ha dato origine a svariati tagli di pecora “sotto sale”: le barzigole erano in origine uno di questi tagli, caratterizzato da una forte salatura, che garantiva la conservazione prolungata. Attualmente, sono un prodotto fresco, marinato per 12-36 ore con sale, rosmarino e aglio (qualcuno aggiunge anche pepe, salvia, alloro e vino bianco), da conservare refrigerato e consumare previa cottura. Il sale è poco, il sapore finale gradevole e non particolarmente “di pecora”. Originariamente la conservazione avveniva in orci di terracotta o damigiane a collo largo e poteva protrarsi per alcuni mesi, originando un prodotto decisamente saporito.

Curiosità

Proprio nella fascia territoriale di Carpineti e della Valle del Tresinaro, di fronte ad un universo dove il suino la fa da padrone, proprio per differenziarsi e per gridare ad alta voce l’appartenenza ad una cultura, oramai di minoranza di matrice bizantina, è rimasta viva e fiorente, nella zona di Baiso e dell’alta Valle del Tresinaro, unica enclave in Emilia, l’abitudine di consumare carne di ovino, pecora ed agnello, sotto forma di differenti pietanze.

Referenze bibliografiche

  • Iori Galluzzi M.A.–Iori N., Breve manuale del mangiar reggiano, Reggio Emilia, N. Iori, 1985;
  • Sapori di Bisanzio, la pecora e la valle del Tresinaro, edito da Provincia di Reggio Emilia e Comunità Montana dell’Appennino Reggiano, luglio 2005.

Territorio di produzione

Ha avuto origine in una ristretta parte del territorio collinare della provincia di Reggio Emilia, corrispondente alla vallata del torrente Tresinaro e zone limitrofe (nei comuni di Carpiteti, Baiso, Viano e Scandiano).

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