Schizzotto PAT del Veneto

Il nome deriva dalla sua forma schiacciata dovuta alla mancata lievitazione dell’impasto. Lo “schizzotto” viene citato nella raccolta di ricette di cucina tipica padovana da Giovanni Bianco Mengotti quale piatto vincitore di un concorso gastronomico tenutosi a Montagnana nel 1880.

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Sabatini Andrea

Andrea Sabatini (1480 ca. – 1530 ca.), noto anche come Andrea da Salerno, è stato un pittore italiano del Rinascimento, attivo principalmente nella regione della Campania. È considerato uno dei principali seguaci della scuola di Raffaello Sanzio nell’Italia meridionale, portando lo stile rinascimentale romano nelle sue opere.

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Riserva Naturale Biogenetica Caselli – Toscana

La Riserva conserva tre parcelle sperimentali di circa 2 ettari d’estensione ciascuna, ove sono state impiantate specie di conifere quali Pino domestico (Pinus pinea) e Cedro dell’atlante (Cedrus atlantica), che rappresentano prove sperimentali condotte dall’allora Azienda di Stato Foreste Demaniali (ASFD) in collaborazione con Istituti di Ricerca.

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Savoiardi di Verona PAT del Veneto

Varie aziende in provincia di Verona producono i “savoiardi” secondo le loro ricette originarie, in alcuni casi come attività strettamente artigianale e familiare, in altri con produzione più ampia di livello industriale. Bisogna considerare che i savoiardi erano già presenti a Verona sin dal 1894; in occasione di un incontro culturale dell’epoca vennero serviti “vino passito e dolcetti savoiardi” (dal quotidiano veronese “L’Arena”).

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San Martino PAT del Veneto

Nei primi anni dell’Ottocento gli “scaletteri”, gli attuali pasticceri, recuperando la consuetudine di festeggiare San Martino (11 novembre), giornata che storicamente decreta l’apertura del nuovo anno agrario, iniziarono a confezionare appetitose e fantasiose riproduzioni del Santo. Ancora oggi, grazie al lavoro degli artigiani pasticceri, vive la tradizione di San Martino.

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Rufiolo di Costeggiola PAT del Veneto

Il “rufiolo di Costeggiola” è una sorta di raviolo dolce disegnato su una mezzaluna di pasta, ha dunque la forma del sole nascente (o come la cresta di un gallo) ed è composto da un ripieno avvolto dalla pasta liscia e sottile. Per il ripieno si utilizzano: amaretti, uva appassita, pane grattugiato, brodo di carne, cedrini, mandorle, zucchero, uova, pinoli, rhum, noce moscata, formaggio grana; gli ingredienti della pasta sono farina, uova, latte, sale.

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Andrea da Salerno

Andrea Sabatini (1480 ca. – 1530 ca.), noto anche come Andrea da Salerno, è stato un pittore italiano del Rinascimento, attivo principalmente nella regione della Campania. È considerato uno dei principali seguaci della scuola di Raffaello Sanzio nell’Italia meridionale, portando lo stile rinascimentale romano nelle sue opere.

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Rofioi di Sanguinetto PAT del Veneto

La storia dei “rofioi” risale dalla seconda metà dell’800 ed è nata a sud del paese e precisamente al “Cao de Soto”, una delle 4 contrade di Sanguinetto. Si dice che un tempo, in occasione del 12 settembre, ricorrenza del S. Nome di Maria, la contrada “Cao de Soto” di fronte alla chiesetta della Rotonda, si animasse a festa con banchetti di dolciumi e che nell’antistante locanda ”alla Posta” i proprietari ospitassero momenti di allegria con balli. Le donne di Sanguinetto venivano chiamate alla locanda per tirare a mano la pasta, poi il gestore si appartava per inserire un ripieno segretissimo, la cui antica ricetta era conservata gelosamente.

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Pevarin PAT del Veneto

I “pevarin” appartengono all’antica tradizione chioggiotta della produzione di dolci secchi che potessero durare a lungo. Prendono il loro nome dall’aggiunta del pepe nell’impasto, esso dona al prodotto un gusto leggermente piccante che contrasta con quello del cioccolato e delle mandorle. Nell’antica ricetta si aggiungeva all’impasto una fialetta d’anice. Testimonianze della sua tradizionalità sono reperibili nel testo “La cucina Chioggiotta. Tradizioni e Curiosità nell’800”. Anche a Padova, nell’immediato dopo guerra, sopra il banco di mescita delle osterie, faceva bella mostra un grande vaso di vetro con dentro i “pevarini”; se ne trovano ancora nelle vecchie osterie e nei negozi di pasticceria nei dintorni di Piazza del Santo.

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