I borghi tra i più belli dell’Emilia Romagna

Questi borghi rappresentano il meglio dell’Emilia Romagna, dove ogni angolo racconta una storia e ogni tradizione si trasmette con orgoglio. Che siate appassionati di storia, amanti della buona cucina o semplicemente in cerca di un rifugio autentico, questi borghi sapranno regalarvi emozioni e un’esperienza indimenticabile nel cuore di una delle regioni più ricche e accoglienti d’Italia.

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Riccio PAT Sardegna

La tradizione del consumo del riccio appena pescato ha origini antichissime, ma possiamo documentare che a partire dagli anni 50 del 1900, i componenti dei ceti più abbienti nei giorni di festa acquistavano i ricci dai pescatori e pagavano i ragazzi per aprire e pulire i ricci in acqua di mare per la degustazione del prodotto. Presso i centri costieri più popolosi o nel circondario di aree urbane quali quella di Cagliari, Alghero-Sassari e Oristano la pesca del riccio avevano un certo rilievo, garantendo ai pescatori un piccolo reddito nei mesi vernini in un generalmente erano poco occupati.

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Molluschi bivalvi vivi del golfo di Oristano PAT Sardegna

Da sempre l’attività di molluschicoltura è stata una delle principali risorse economiche per i comuni limitrofi alla valle e principalmente per le tipiche “arselle nere” che hanno dato a Marceddì il primato per la produzione di molluschi di altissimo pregio commerciale. Oggi le “arselle nere” (Tapes decussatus) di Marceddì, per la loro tipicità nel gusto, sono presenti nei mercati ittici nazionali e conosciute e richieste nei ristoranti italiani più rinomati.

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Molluschi bivalvi del golfo di Olbia PAT Sardegna

I molluschi bivalvi rappresentano un alimento per l’uomo sin dal Paleolitico, grazie alla facile cattura. Le tracce più antiche in Sardegna, resti di pasto tra cui conchiglie e molluschi, scoperte nell’isola di Santo Stefano nell’arcipelago della Maddalena, farebbero pensare ad una attività di raccolta che risale al IV millennio avanti Cristo (Lilliu 1951). Altri ritrovamenti dimostrano l’utilizzo dei molluschi come alimento, provengono da numerosi siti archeologici della Sardegna, fra questi la grotta della “Mandria” nell’Isola di Tavolara che chiude ad est il Golfo di Olbia, facendone parte integrante (Papurello 1973). La molluschicoltura nel Golfo di Olbia trova la sua prima traccia bibliografica nel 1870 nel libro “Profili e paesaggi – Sardegna” dell’antropologo Paolo Mantegazza

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Merca di muggine PAT Sardegna

Il prodotto presenta una colorazione giallo-verde, sapore molto aromatico, odore caratteristico di pesce e dell’erba nel quale è conservato, consistenza soffice e umido. Il prodotto risulta confezionato in valigette di erba palustre chiamata “Sa Ziba”. Gli ingredienti utilizzati sono: muggini locali di media grandezza (450 gr), sale, erbe palustri locali “Sa Ziba”.

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Cuore di tonno PAT Sardegna

Cuore del tonno, aperto e ripulito dalle parti grasse, di colore scuro, essiccato. Trova principalmente impiego nella preparazione di un piatto tipico carlofortino, preparato con le famose “gallette”, (un pane tradizionale della zona, molto asciutto), pomodoro e olio d’oliva.

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