Pagnotta pasquale PAT Emilia Romagna

Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’Emilia Romagna

Nasce come un dolce tipicamente pasquale si fa praticamente tutto l’anno presso i fornai locali.  È un dolce molto semplice preparato secondo antiche ricette e da sempre allieta la tavola di tutti i romagnoli. L’impasto è composto da farina di grano, zucchero, strutto o margarina, uova, buccia di limone grattugiato, vaniglia, lievito, sale e uva secca. Impastare gli ingredienti e fare lievitare l’impasto tre volte in ambiente caldo e a temperatura costante. Pennellare con uova sbattute la superficie dell’impasto lievitato e tagliarlo superficialmente. Cuocere a fuoco lento, nel forno, sopra fogli di carta straccia per circa un’ora e trenta minuti.

Tradizionalità

La Pagnotta pasquale è il dolce della Quaresima. La sua storia è antica e permeata di profonda cristianità. Veniva prodotto storicamente dalla moglie del capofamiglia vestita per l’occasione di bianco, colore della purezza, secondo ricette e tradizioni ereditate dalla madre e ancor più dalla suocera. Un tempo s’identificava con la festività pasquale ed allietava anche la tavola dei più poveri. In passato era mangiata la mattina di Pasqua con l’uovo sodo benedetto, una fetta di salame e vino sangiovese, anche se oggi è apprezzata con il cioccolato. Anni fa le forme impastate si mettevano, addirittura, a lievitare nel letto, col “prete”, il quale non era altro che un vecchio attrezzo di legno ricurvo atto ad impedire alle lenzuola di bruciarsi a contatto col recipiente ripieno di carbone acceso.

Curiosità

Oggi è consumata giornalmente, ma una volta la si mangiava, con l’uovo benedetto, la mattina di Pasqua e si proseguiva a gustarla anche nei giorni successivi.

Referenze bibliografiche

Vittorio Tonelli “A tavola con il contadino romagnolo” – Imola 1986, p. 192.

Territorio di produzione

Provincia di Forlì-Cesena in particolare la Valle del Savio.

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