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Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’Emilia Romagna
tajadèli, tajadël, lasagni
Per tagliatelle si intende il risultato finale della lavorazione di un impasto di farina di grano tipo 00 e di uova fresche. L’impasto avviene attraverso la rottura delle uova nello spazio creato in modo circolare al centro della farina. La lavorazione avviene rigorosamente a mano finché si ottiene un impasto elastico e senza grumi. La “sfoglia” viene stesa con un matterello di legno su di un tagliere, parimenti di legno, indi si procede al taglio manuale per l’ottenimento delle tagliatelle.
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Referenze bibliografiche
- Vittorio Tonelli, A Tavola con il contadino romagnolo, 1986 Grafiche Galeati;
- Quondamatteo, Grande Dizionario (e Ricettario) Gastronomico Romganolo, Grafiche Galeati di Imola, 1978;
- Contoli, Guida alla veritiera cucina romagnola, Officine Grafiche Calderini, 1972;
- Placucci, “Usi, e pregiudizi, de’ contadini della Romagna” 1818
Territorio di produzione
Provincia di Forlì-Cesena.
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Bomba allo zabaglione o di Canossa PAT Emilia Romagna
Ferrrari M. scrive: “Ho cercato di conoscere le ragioni di un nome che fa riferimento ai luoghi dove dominava la famosa Contessa Matilde, ma le mie ricerche non hanno avuto esito. Ho pensato allora che i Canossa da come ci tramandano le cronache, erano in effetti una famiglia tanto potente da governare quasi tutta l’Italia…
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Fritloc o frittelle di castagne PAT Emilia Romagna
Farina di castagne, acqua e un pizzico di sale, strutto/olio per friggere. Si prepara una pastella abbastanza morbida amalgamando farina di castagne, latte, acqua ed una presa di sale. Si prelevano cucchiaiate di tale pastella e si gettano a friggere nello strutto bollente. Oggi lo strutto può essere sostituito con olio. E’ questa una tipica…
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Topino d’Ognissanti PAT Emilia Romagna
Durante la festività dei morti e dei Santi è tradizione preparare un numero di biscottini a forma di topo pari al numero dei componenti della famiglia, cosicché ciascuno possa esorcizzare quanto successo in passato mangiando il topino.