Il Green deal Europeo.
2.1.5.Accelerare la transizione verso una mobilità sostenibile e intelligente

I trasporti sono responsabili di un quarto delle emissioni di gas a effetto serra dell’UE e il loro impatto è in continua crescita. Per conseguire la neutralità climatica è necessario ridurre le emissioni prodotte dai trasporti del 90 % entro il 2050 e occorrerà il contributo del trasporto stradale, ferroviario, aereo e per vie navigabili. Raggiungere la sostenibilità nei trasporti significa mettere gli utenti al primo posto e fornire loro alternative più economiche, accessibili, sane e pulite rispetto alle loro attuali abitudini in materia di mobilità.

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2.1.5.Accelerare la transizione verso una mobilità sostenibile e intelligente

Una gita in bicicletta? Via Francigena B23 da Formello a Roma

L’ingresso a Roma è caratterizzato da molto asfalto e traffico caotico, spezzato dalla quiete del Parco dell’Insugherata. Ci vuole un po’ di pazienza ma ormai siamo arrivati! La vista del “cupolone” da Montemario è talmente appagante che infine vi ritrovate ad apprezzare le fatiche affrontante… In ogni caso fate molta attenzione mentre camminate lungo la SS2 Cassia da La Storta, in quanto in alcuni punti e’ assente il marciapiede.

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Una gita in bicicletta? Via Francigena B22 da Sutri a Formello

Il paese di Formello si trova a sud-ovest dei Monti Sabatini, all’interno del Parco Naturale di Veio, che ne ricopre il territorio per il 71% circa della superficie, e confina a nord con il territorio del Comune di Campagnano di Roma, ad est con Sacrofano, a sud e ad ovest con Roma. Il territorio è caratterizzato da ampi crinali e da formazioni in tufo adibite alle coltivazioni agricole (vitigni, oliveti e colture di cereali), fossi e boschi ancora incontaminati che ospitano numerose specie animali anche rare. Sono ampiamente presenti alcuni rapaci come il nibbio bruno, la poiana o il gheppio. Nei torrenti trovano un habitat confortevole anfibi e rettili, quali il tritone crestato, la rana verde, la rana greca, la testuggine d’acqua dolce ed il saettone. L’economia di Formello è basata sull’agricoltura, sull’artigianato, sull’edilizia e sul turismo. Nel territorio comunale sono attestate presenze in età preistorica (Valle Cancella, Terre di Bettona, Prato la Corte). In età storica la zona fece parte del territorio della città etrusca di Veio , che sorgeva nell’attuale territorio comunale: rimangono a testimonianza della lunga dominazione etrusca numerosi manufatti, tombe e il c.d. alfabeto di Formello, un vaso che ha costituito un prezioso documento per la conoscenza dell’alfabeto etrusco arcaico.

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Una gita in bicicletta? Via Francigena B21 da Viterbo a Sutri

E’ solo a partire dal V secolo a.C. che il ruolo di Sutri viene a prospettarsi più chiaramente quando entra negli interessi di Roma grazie alla sua importante posizione strategica, fondamentale per il controllo sia delle aree etrusche, sia di quelle falische. Narra lo storico Tito Livio che agli inizi del IV secolo Sutri è sotto assedio da parte degli etruschi di Tarquinia. Vista l’eccezionalità dell’evento, narra sempre lo storico, gli abitanti di Sutri decidono di mandare degli ambasciatori a Roma, in base ad un’alleanza che i sutrini avevano stretto con l’Urbe. In quel periodo è dittatore di Roma Marco Furio Camillo che caldeggiando la causa di Sutri, decide immediatamente di portare aiuto alla città alleata, riuscendo a sbaragliare le fila etrusche. Con Roma Sutri assume una nuova funzione militare e politica su tutto il territorio a nord di Veio, è eretta a colonia latina, probabilmente nel 383 a.C., divenendo partecipe degli scontri che vedono Roma contro alcune città etrusche e che si concludono con la definitiva sottomissione di Tarquinia, Volsinii e di Falerii.

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Una gita in bicicletta? Via Francigena B20 da Bolsena a Viterbo

Viterbo, città antica dalle mille sfaccettature, vanta un vasto centro storico risalente all’epoca medievale, cinto da mura antiche risalenti al XII sec d.C. A ovest del territorio viterbese si estendono vaste zone archeologiche e termali, risalenti ad epoche ancor più lontane, probabilmente attribuibili al periodo etrusco e romano. Sebbene la storia certa di Viterbo, comincia a definirsi nel periodo dell’Alto Medioevo. Nota da sempre come “La Città dei Papi” , nel Medioevo ricoprì il ruolo di Capitale della Cristianità e per molto tempo rimase sotto l’ala protettrice del sistema Pontificio. Solo con l’avvento del Regno d’Italia, ci fu il distacco reale dalla realtà pontificia e all’annessione di Viterbo alla provincia di Roma. In questa occasione la città perse la qualifica di capoluogo per poi riprenderla nel 1927, grazie ad un’operazione di riordino delle circoscrizioni provinciali, effettuata in quegli anni.

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Una gita in bicicletta? Via Francigena B19 da Radicofani a Bolsena

Le origini di Bolsena risalgono al III sec. a. C. quando l’area, già sede di importanti insediamenti, venne popolata dagli abitanti fuggiti alla distruzione di Velzna, una tra le più importanti città etrusche; i fuggitivi rifondarono la città assegnandole il medesimo nome (nella forma che in latino diverrà Volsinii). A partire dal IV secolo la città conobbe una graduale contrazione e la comunità volsiniese andò ad insediarsi sulla rupe che ospita il quartiere medievale del Castello e che costituirà il primo nucleo abitato dell’odierna Bolsena.

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Una gita in bicicletta? da Lucca nei luoghi del grande maestro d’opera Giacomo Puccini

L’itinerario parte dal centro di Lucca, simbolicamente dal Museo casa Natale Puccini Museum dove è nato Giacomo Puccini. Una volta lasciate le splendide mura rinascimentali uscendo dalla Porta Santa Maria, ci dirigiamo verso il foro Boario, sede del mercato contadino settimanale. Qui imbocchiamo la ciclopedonale Puccini, su un tratto di sterrato che, correndo lungo il fiume Serchio, ci accompagna in totale sicurezza fino al paesino di Ponte a Moriano. Qui lasciamo la ciclopedonale, e dirigendoci in direzione nord, attraversiamo la Val Pedogna fino all’imbocco della salita che ci porta alla frazione di Celle Puccini, luogo di nascita del nonno del compositore e dove il Maestro trascorse parte della sua infanzia. La casa degli avi, al margine del paese, ospita oggi un Museo dedicato alla famiglia.

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Una gita in bicicletta? Via Francigena B18 da San Quirico d’Orcia a Radicofani

SAn Quirico d’Orcia – Radicofani Pedaliamo nell’incanto dei panorami della Val d’Orcia, e la prima perla della giornata è Vignoni Alto, un villaggio fuori dal tempo che preannuncia Bagno Vignoni, con sua la straordinaria piscina termale in piazza. La visita al centro storico di Castiglione vale la deviazione. Da Bagno Vignoni una strada asfaltata e una lunga salita ci conducono a Radicofani.

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Una gita in bicicletta? Via Francigena B17 da Siena a San Quirico d’Orcia

Siena – San Quirico d’Orcia Se percorsa in una bella giornata di sole, questa tappa può diventare indimenticabile grazie ai panorami sconfinati che si godono dai crinali della Val d’Arbia, che vengono percorsi lungo interminabili strade bianche.  Dietro di noi possiamo ammirare il profilo di Siena, adagiata sulle colline all’orizzonte.  La Grancia di Cuna, antico granaio fortificato, è la principale attrattiva storica di questo tratto. Dopo la grancia attraversiamo Monteroni d’Arbia e Ponte d’Arbia. Superato Buonconvento, il cui centro storico vale una visita, inizia la salita. Percorriamo la provinciale per Montalcino, che lasciamo per entrare nei panorami da sogno della Val d’Orcia, lungo un percorso per strade bianche che ci porta a Torrenieri. Da qui utilizziamo un tratto della Cassia dismessa, purtroppo ancora asfaltata, per raggiungere San Quirico, che ci accoglie con la sua splendida collegiata.

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