Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’Emilia Romagna
Farina di grano, uova, zucchero, strutto, semi di anice.
Tradizionalità
Tipica in occasione della ricorrenza religiosa della Madonna del Fuoco – 4 febbraio – che è anche patrona di Forlì. Per devozione, la vigilia della solennità si digiunava. L’usanza è viva e vitale. Nei deschi dei vecchi tempi a mezzogiorno non c’era che la piadina zuccherata.
Referenze bibliografiche
- Luciano De Nardis (al secolo Livio Carloni), A la garboja, in “La Piê”, 8 -1927: pagg.223-224;
- Beltramelli, Il mistero di Frìvoli, in Le novelle, Verona 1941.
Territorio di produzione
Provincia di Forlì-Cesena
Polenta condita PAT Emilia Romagna
Farina di mais, carne di manzo, acqua, sale, olio, burro, cipolla, salsa di pomodoro, pepe, formaggio grana padano. Per la preparazione della polenta è necessario utilizzare un paiolo, per la realizzazione della ricetta è sufficiente disporre di una normale attrezzatura da cucina.
Barzigole, barzègli o bistregli PAT Emilia Romagna
L’esigenza di conservare la carne per lunghi periodi ha dato origine a svariati tagli di pecora “sotto sale”: le barzigole erano in origine uno di questi tagli, caratterizzato da una forte salatura, che garantiva la conservazione prolungata. Attualmente, sono un prodotto fresco, marinato per 12-36 ore con sale, rosmarino e aglio (qualcuno aggiunge anche pepe,…
Germogli di pungitopo sott’olio PAT Emilia Romagna
Germogli di pungitopo, sale, acqua, olio, aromi. I germogli si raccolgono nei boschi e nelle macchie all’inizio della primavera, vengono scottati in acqua e aceto leggermente salata. Asciugati si aromatizzano e si mettono sott’olio sigillando i barattoli che vanno conservati al buio. Hanno un sapore gradevolmente amaro e comunque acquistano anche l’aroma delle spezie con…