Patata di Montese PAT Emilia Romagna

Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’ Emilia Romagna

Ciò che distingue la patata di Montese dalle altre varietà presenti in commercio è il suo sapore particolare, che le deriva dalle caratteristiche dei terreni della zona di produzione, unitamente alla elevata conservabilità del prodotto senza ricorrere a trattamenti chimici.

Si semina nei mesi di marzo ed aprile, densità massima di semina: 12 q.li per ettaro. Il periodo di raccolta è compreso tra il 1 agosto e il 15 ottobre. Le cultivar tradizionalmente impiegate sono quelle tardive e medio-tardive, con colore della polpa giallo chiaro o bianca e colore della buccia giallo o bruno rossastra. Sono escluse le varietà precoci. La dimensione del tubero è medio/piccola compresa tra 40 e 80 mm., di forma allungata, ovale o rotonda. L’aspetto esterno della patata di Montese si presenta regolare, senza infossature dei germogli o rugosità con uniformità di colore ed assenza di zone verdi.

Tradizionalità

Assieme alla farina di castagne, ai formaggi vaccini e ad alcuni prodotti della panificazione (come le Crescentine o Tigelle), la patata è stata per lunghi anni alla base dell’alimentazione contadina. La coltivazione della patata di Montese, prodotto da sempre molto apprezzato in ambito provinciale ed interprovinciale, è andata assumendo sempre maggior importanza negli anni recenti come attività redditizia nel contesto dell’economia locale.

Referenze bibliografiche

  • Walter Bellisi “Il Resto del Carlino” cronaca locale, 11 ottobre 1971- 12 ottobre 1976;
  • Casimiro Bettelli “Avvenire” cronaca locale 1956;
  • Documento costitutivo del “Comitato tecnico per lo studio del miglioramento della coltivazione della patata nelle zone di Montese e Castel d’Aiano” anno 1975.

Territorio di produzione

Per la provincia di Modena: comune di Montese e parte di quello di Zocca; per la provincia di Bologna: comuni di Gaggio Montano, Castel d’Aiano e Vergato.

Anguilla in umido PAT Emilia Romagna

Piatto a base di anguilla cucinata con burro, olio, cipolla, pepe, noce moscata, farina, sedano, aglio, prezzemolo, alloro, salvia, poco pomodoro, un bicchiere di vino bianco secco. Si pulisce l’anguilla strofinandola energicamente con cenere di legna, quindi si apre, si toglie la testa e le interiora, si lava in acqua corrente e si taglia a tronchetti…

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Tagliatella bolognese PAT Emilia Romagna

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Castagne fresche e secche di Granaglione PAT Emilia Romagna

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