
Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’ Emilia Romagna
raponzal, raponzolo, raponzo
Campanula rapunculus (Campanulacee); il nome campanula deriva dalla forma dei suoi fiori che assomigliano a delle campanelle.

Sono piante erbacee perenni, che crescono prevalentemente nelle zone montane temperate di entrambi gli emisferi ai bordi delle strade e dei vicoli di campagna fino agli 800 metri di altezza. Frequente nei prati incolti, nei luoghi erbosi e boschivi dove il muschio la protegge dal freddo. In estate, all’epoca della fioritura, nei boschi e nei prati, questa pianticella, si presenta come uno stelo sottile di 60 – 70 cm. con delle campanule azzurro chiaro. In primavera quando la si raccoglie per le migliori insalate di campo, è una rosellina di foglie verdi, con una radice ingrossata di color bianco.
La specie si può confondere con altre piante, ma si riconosce per la sua caratteristica radice fittonante e, nel periodo della fioritura, per i suoi caratteristici fiori. Poiché nelle radici non si trova amido, come comunemente avviene, ma inulina che non dà origine a glucosio; pertanto è una verdura molto adatta ai diabetici.
Tradizionalità
Il raponzolo viene ricordato già nel XVI° secolo nella seguente pubblicazione: “Raponzolo e sua istoria” dai Discorsi di M. Pietro che ricorda gli scritti di Andrea Mattholi Sanese, Medico Cesareo, et del Serenissimo Principe Ferdinando Arciduca d’Austria
Referenze bibliografiche
- Tamaro D., Manuali Hoepli “Orticoltura”, Milano 1920;
- Ronchi R., “Il Milleortaggi: guida agli ortaggi d’Italia”, Pistoia 1999;
- Reg CE 1467/94 “Conservazione, caratterizzazione, raccolta ed utilizzazione delle risorse genetiche in agricoltura”.
Territorio di produzione
Colline del Rubicone, Forlì-Cesena.

Stricchetti o farfalline PAT Emilia Romagna

Sughi d’uva reggiani PAT Emilia Romagna
