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Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’Emilia Romagna
Riso, latte interno di giornata, pizzico di sale, zucchero, uova intere, cucchiaio di sassolino o anisetta, limone grattugiato.
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Fate bollire il latte con un pizzico di sale. Ad ebollizione buttate il riso, mescolate ogni tanto e lasciate cuocere otto o nove minuti. Spegnete, e quando il tutto si sarà intiepidito, aggiungete lo zucchero, il sassolino o l’anisetta, il limone e le uova. Attenzione, però, le uova devono essere versate una alla volta: il secondo uovo non si verserà se il tuorlo del primo uovo non si sarà completamente sciolto e così per gli altri. Per gli albumi: basterà spargerli convenientemente.
Versate il tutto nello stampo imburrato e infarinato e lasciate riposare per due ore. Mettete in forno a 180°: per la cottura basteranno 45 minuti. Ritirate dal forno, inzuccherate leggermente la torta calda e spruzzate con anisetta e sassolino. Il riposo di due ore fa depositare il riso e permette il formarsi della famosa crostina lucida un poco sbruciacchiata.
Tradizionalità
La sua diffusione a Reggio Emilia nasce grazie alle “mondine”, le donne più giovani delle famiglie contadine che nei primi anni del 1900, durante la raccolta del riso, si trasferivano nelle piantagioni nelle zone di Vercelli. Il riso, oltre al denaro, costituiva una parte importante dello stipendio della mondina, da qui la diffusione del suo utilizzo all’interno della cucina reggiana.
Territorio di produzione
Tutta la provincia di Reggio Emilia
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Tagliatelle dolci PAT Emilia Romagna
Dolce realizzato con farina, uova, scorza di limone, cannella in polvere. Strutto/olio per la frittura. Realizzata la sfoglia e tirata, la si cosparge di una pastella realizzata da zucchero, scorza di limone e cannella. Arrotolare la sfoglia come per le tagliatelle e tagliare, senza però srotolarle, larghe a piacere. Friggere i pezzi così ottenuti in…
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Tortelli alla lastra PAT Emilia Romagna
Da sempre considerato una delle prelibatezze delle terre della Romagna-Toscana, è sicuramente uno dei migliori alimenti “poveri” ottenuti dalla felice combinazione dei prodotti delle magre terre del crinale appenninico. Il tortello sulla lastra si mangia verso la fine dell’autunno, soprattutto per Ognissanti.
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Castagnole PAT Emilia Romagna
Le castagnole, come tutti gli altri dolci di carnevale venivano consumate fino alla mezzanotte del martedì grasso, prima che suonasse la lóva, la campana che indicava la fine del carnevale; dopodiché, anche se avanzavano, ci si asteneva dal mangiarle per rispettare il digiuno del primo giorno di Quaresima.