Pera volpina PAT Emilia Romagna

Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’ Emilia Romagna

pera vuipéna

Caratteristiche del “gruppo delle pere volpine”, sono la forma da maliforme a sferoidale, lungo peduncolo, buccia fortemente rugginosa, elevata presenza di sclereidi e tannini nella polpa. Tali caratteristiche sono riconducibili a frutti destinati quasi esclusivamente alla cottura.

È di piccola pezzatura (80-100 grammi), ha buccia ruvida rugginosa con fondo verde chiaro e spessore medio; la polpa è bianco-verdastra, granulosa e soda. La pera volpina è povera di zuccheri e di calorie ma ricca di vitamine, sali minerali e soprattutto fibre. Risulta particolarmente adatta ai regimi dietetici dimagranti non solo per il ridotto apporto calorico ma anche perché la fibra non solubile assorbe parte degli zuccheri ingeriti tramite altri alimenti, aiutando quindi a ridurne l’assimilazione. L’utilizzo predominante del frutto è quella al tegame, con aggiunta di vino rosso, zucchero, chiodi di garofano e cannella. Le pere, quasi caramellate si mangiano al cucchiaio.

Tradizionalità

Qualcuno la considera originaria dell’Appennino tosco-emiliano. Un tempo era elemento presente nelle aie delle case rurali appenniniche. Oggi le piante sopravvissute costituiscono reperti da “archeologia arborea”. Negli anni di guerra, la pera volpina ha rappresentato un importante sostentamento per le popolazioni montane; le volpi ne andavano matte, da qui il bizzarro nome. Le piante madri sono state individuate nei comuni di Gualdo Tadino e Gubbio, in provincia di Perugia; oggi il frutto si può trovare sull’Appennino centrale e settentrionale.

Referenze bibliografiche

  • Majoli C. “Plantarum Collectio” – manoscritto Tomo XXIV – Forlì, 1790-1810;
  • Quondamatteo, “Grande dizionario (e ricettario) gastronomico romagnolo” Imola, Grafiche Galeati, 1978.
  • Touring Club Italiano, “Guida gastronomica d’Italia”, Milano, 1931.

Territorio di produzione

Provincia di Forlì-Cesena, esteso nelle province orientali dell’Emilia-Romagna.

Coppo all’emiliana PAT Emilia Romagna

Dolce a base di zucchero, burro, latte, uova, stecca di vaniglia, chiodi di garofano, scorza di limone e cannella. Porre a fuoco il latte con la stecca di vaniglia, il chiodo di garofano, un pezzetto di cannella e scorza di limone. Lasciarlo bollire sino a che si sarà ridotto di circa un quinto. Levare poi…

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Pollo di razza romagnola PAT Emilia Romagna

Questo prodotto, che si può configurare come ragù di cavallo, è sicuramente più antico del ragù di manzo e più robusto come gusto. Il prodotto veniva accompagnato dalla polenta versata in una zuppiera, scavata al centro e ripiena di ragù.

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Antiche varietà di pera piacentina: della coda torta, lauro, limone, ammazza-cavallo, bianchetta, butirro (o burro), san giovanni, gnocco autunnale, sporcaccione (per sburdacion), senza grana, signore (per sciur), turco, spadone PAT Emilia Romagna

Negli Annali dell’agricoltura del Regno d’Italia contenenti fatti, osservazioni e memorie sopra tutte le parti dell’economia campestre il Cavalier Re nel 1813, trattando dell’agricoltura del circondario di Piacenza, riporta il nome di “trentuno varietà di peri” alcune delle quali (Ammazza-cavallo, San Giovanni, Signore, Gnocco autunnale, Dalla coda torta, Spadone, Bianchetto, Limone, Butirro, Senza Grana, Turco)…

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