Villa Albani Torlonia e tra le più alte espressioni di quel gusto antiquario per cui Roma divenne la meta privilegiata del Grand Tour, il progetto nacque per accogliere la prestigiosa raccolta di antichità del cardinale Alessandro Albani (1692-1779) dal fecondo dialogo con G.B. Piranesi (1720-1778), con il grande incisore e cartografo G.B. Nolli (1701-1756) per la progettazione del giardino, con A.Strigini per il sistema di fontane e con ‘il padre’ della storia dell’arte, J.J.Winckelmann (1717-1768), bibliotecario e confidente del cardinale per l’allestimento della collezione.
View More Villa Albani Torlonia a RomaCategoria: ITALIA
Un percorso ENOgastronomico nel cuore delle Langhe. Da Alba a Cherasco in PIEMONTE
Capitale delle Langhe, Alba è un importantissimo centro economico, storico e culturale del territorio, sede di importanti manifestazioni come la Fiera Internazionale del Tartufo d’Alba, Vinum, il Palio degli Asini. Una visita al centro storico può iniziare dalla centrale piazza del Duomo per poi percorrere l’elegante Via Maestra che ci porta fino alla piazza dove ha sede lo storico Hotel Savona. Da non perdere il panorama che si gode dal territorio circostante dove spiccano le numerose torri medievali. Da un punto di vista gastronomico non c’è che l’imbarazzo della scelta: dai Plin (gli agnolotti con il pizzicotto) alla Robiola d’Alba, dal Tartufo Bianco ai numerosi vini che si fregiano della DOC Alba.
View More Un percorso ENOgastronomico nel cuore delle Langhe. Da Alba a Cherasco in PIEMONTEPratica agricola tradizionale: La Transumanza
La pratica tradizionale “La Transumanza” riassume le modalità di esecuzione, l’area geografica di diffusione, le principale fasi di lavoro, gli strumenti legati alla pratica, le razze e le varietà di bestiame utilizzate, i principali fattori di minaccia per il suo mantenimento. In generale, la transumanza è la migrazione stagionale delle greggi, delle mandrie e dei pastori che si spostano da pascoli situati in zone collinari o montane (nella stagione estiva) verso quelli delle pianure (nella stagione invernale), percorrendo le vie semi-naturali dei tratturi.
View More Pratica agricola tradizionale: La TransumanzaVilla Cordellina Lombardi
Il complesso della villa comprende la villa padronale, le due barchesse (scuderia e foresteria), le “Torrette”, i grandiosi annessi rustici, la vasta corte meridionale, la corte nobile, la corte rusticane e diverse corticelle. Ad essa si accede mediante quattro ingressi, decorati con sculture della bottega dei Bonazza di Padova
View More Villa Cordellina LombardiComune di SANTO STEFANO QUISQUINIA Agrigento Sicilia
Il nome del comune deriva dal greco στέφανος (pronuncia stéfanos), corona, in quanto coronato dai monti Sicani: fu deciso, così, di consacrare il paese a Santo Stefano Protomartire. Quisquina, invece, è il nome della zona boschiva che circonda il comune: il nome deriva dal termine arabo coschin, cioè oscurità, per via della fittezza dei suoi boschi. In passato il comune era chiamato dapprima “Santo Stefano di Melia” (attuale contrada del territorio di Castronovo di Sicilia), in seguito “Santo Stefano di Bivona” (per la notevole vicinanza con Bivona, antico ducato e capoluogo di distretto borbonico); il nome attuale, “Santo Stefano Quisquina”, fu assunto definitivamente nel 1863.
View More Comune di SANTO STEFANO QUISQUINIA Agrigento SiciliaComune di SANT’ANGELO MUXARO Agrigento Sicilia
Questi ori, insieme all’incalcolabile quantitativo di materiale archeologico, la particolarità dell’architettura funeraria riscontrata nel territorio santangelese e il richiamo all’ambiente egeo ci conducono al potente popolo dei “Sicani”. Proprio in questa valle i Sicani riuscirono a rafforzare la loro presenza, controllando il traffico di merci e di prodotti di vitale importanza e riuscendo anche a vigilare sulle vie di comunicazione interne, come il fiume Platani, che dalla costa africana si spingevano verso l’interno della Sicilia assumendo, di conseguenza, un ruolo strategicamente nevralgico per gli equilibri economici e politici di quei tempi. Qui i Sicani costruirono la capitale del loro regno: la mitica e forte “Kamikos del re Kokalos”, identificata oggi in Sant’Angelo Muxaro
View More Comune di SANT’ANGELO MUXARO Agrigento SiciliaComune di SANTA MARGHERITA DI BELICE Agrigento Sicilia
Nel 1610 il re Filippo III di Spagna, con una nuova licentia populandi, oltre a confermare la precedente, autorizzò a dare il nome di Santa Margarita al nuovo paese. I principi Filangieri, succeduti ai baroni Corbera, antenati in linea materna dello scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa, in quanto che la nonna materna era una Filangieri di Cutò, diedero impulso al paese con la costruzione di diversi edifici e facendone aumentare la popolazione.
View More Comune di SANTA MARGHERITA DI BELICE Agrigento SiciliaComune di SANTA ELISABETTA Agrigento Sicilia
Santa Elisabetta fu fondata nel 1620 dal signore di Raffadali Nicolò Giuseppe Montaperto nel territorio del feudo di Canniti, in seguito alla concessione della licentia populandi nel 1610. Nel XVII secolo è possedimento della famiglia Bonanno e in seguito dei nobili Lanza. Fino al 1955 il paese fece parte del comune di Aragona, dal quale fu distaccato con legge regionale n. 4 del 28 gennaio. Negli anni Ottanta è stato rinvenuto il coperchio in pietra a timpano con due spioventi appartenente a un sarcofago ricavato da un unico blocco di gesso. Il coperchio tombale è conservato ed esposto nella biblioteca comunale.
View More Comune di SANTA ELISABETTA Agrigento SiciliaComune di SAN GIOVANNI GEMINI Agrigento Sicilia
L’origine del territorio di San Giovanni Gemini risale al 1451, anno in cui Federico Abatellis, conte di Cammarata, ottenne dal re Ferdinando il privilegio di edificare (jus aedificandi) nei suoi feudi. Nel 1507 fu concessa la licentia populandi che i Conti esercitarono in un luogo pianeggiante vicino Cammarata, al di là del fiume Turibolo.
View More Comune di SAN GIOVANNI GEMINI Agrigento SiciliaComune di SAN BIAGIO PLATANI Agrigento Sicilia
Le origini risalgono al 1635, anno in cui Giovanni Battista Gerardi ottenne la licentia populandi. Gaetano Di Giovanni, nella sua opera Notizie storiche su Casteltermini e il suo territorio, attribuisce a Mariano Gianguercio, nel 1648, la fondazione dell’insediamento urbano, tenendo conto che nel Cedolario dei feudi della Val di Mazara, comincia proprio allora ad essere citata la “terra di San Biagio”. Ma la licentia fa invece supporre che l’abitato abbia iniziato a svilupparsi alcuni anni prima, con poche case attorno ad una piccola chiesa.
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