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La storia della Viticoltura in Piemonte

Fino alla prima metà del diciannovesimo secolo i vini Piemontesi erano prevalentemente dolci. Questa tradizione è da ricondurre a motivi sia commerciali che tecnici. Dal punto di vista commerciale, dal momento che la maggior parte dei vini veniva esportata dalla repubblica marinara di Genova via mare, i vini dolci garantivano maggiore conservabilità durante i lunghi viaggi marittimi. Dal punto di vista tecnico, il Nebbiolo, principale vitigno Piemontese, ha una maturazione piuttosto tardiva. Il freddo delle cantine dove avvenivano le fermentazioni durante i mesi di Novembre e Dicembre e la non disponibilità di lieviti selezionati interrompeva il processo di fermentazione lasciando quindi nel vino una certa quantità di zuccheri residui.

Vini del Piemonte
LANGHE DOP
Il Bianco (titolo alcolometrico volumico totale minimo 10,5% vol.) è color paglierino, con intensità variabile…
Vini del Piemonte
ROERO DOP
Il vino Roero (titolo alcolometrico volumico totale minimo 12,50% vol.), anche nella variante Riserva, può…

Il protagonista del rinascimento dell’enologia Piemontese è stato il Barolo, grazie all’enologo Francese Louis Oudart. Giulietta Falletti, marchesa di Barolo, chiese a Oudart di migliorare i vini da Nebbiolo prodotti nella sua cantina. Oudart comprese le potenzialità del Nebbiolo e intuì che se ne poteva ottenere un ottimo vino secco. Nacque così il Barolo e fu grazie a Camillo Benso conte di Cavour, che decise di convertire le cantine della sua tenuta di Grinzane per la produzione del Barolo, che questo vino iniziò ad acquisire la sua fama a livello nazionale e internazionale.