Peperone papaccella PAT Campania

Le papaccelle, chiamate anche “paprecchie” o “pupaccelle” sono piccoli peperoni di forma globosa coltivati in tutta la Campania. tondi, di un intenso colore rosso o verde, schiacciati ai poli ed estremamente costoluti, con una polpa dalla consistenza piena e croccante e un sapore molto aromatico e caratteristico. Alcuni ecotipi sono più o meno piccanti, e vengono per lo più utilizzati per essere conservati sotto aceto. In ogni zona, però, esistono varianti culinarie per la preparazione delle papaccelle: condite con il sugo di pomodoro o farcite e servite come contorno, utilizzate fresche o conservate, sono, insomma, ingrediente molto caratteristico di numerose ricette tipiche.

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Peperone cazzone PAT Campania

Il peperone è stato introdotto in Europa da Cristoforo Colombo che lo portò dalle Americhe col suo secondo viaggio, nel 1493. A seguito dell’opera di selezione da parte degli agricoltori probabilmente furono selezionati peperoni privi di piccantezza, da cui si è originato l’ecotipo “cazzone rosso e giallo” nell’agro nocerino sarnese. Il peperone “Cazzone rosso e giallo” fino a 40-50 anni fa era tra le principali varietà di peperone che veniva coltivata prevalentemente nell’agro nocerino-sarnese.

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Sentiero Italia CAI Umbria Marche 01 San Martino – Colle d’Arquata

San Martino – Colle d’Arquata Da poco entrati nel territorio marchigiano, precisamente nella provincia Ascolana, inizieremo con una tappa lunga e caratterizzata da notevole dislivello. Dall’abitato di San Martino (790 m) si prende subito quota raggiungendo la cresta di San Paolo sotto la rocca di Montecalvo (960 m). Da qui si segue il crinale per la totale durata del percorso in salita passando sotto il Colle dell’Araglione (1092 m) ed il Monte Libretti (1.216 m). Si prosegue sempre in salita toccando la Fonte della Scentella (1.220 m), Colle Pidocchi (1.469 m), Monte Cesarotta (1.800 m) e la Cima Fonteguidone (1.863 m), per raggiungere poco dopo il Termine di Macera della Morte (2.022 m). Da questo punto in poi il tratto di crinale che si percorre in direzione nord ovest avanza in discesa fino all’altezza di Passo del Chino (1.581 m). Si prosegue in direzione ovest nel bosco fino alla strada bianca (1.290 m), si svolta verso est per 400 metri, si abbandona la strada bianca e si continua su sentiero in direzione sud/ovest, raggiungendo l’abitato di Colle d’Arquata (983 m).

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Triilli PAT Campania

Tipo di pasta fresca corta, di colore giallo paglierino, si presenta con la forma a conchiglia molto affusolata, con tre incavature caratteristiche che rappresentano l’impronta di tre polpastrelli allineati, da cui il nome. L’impasto morbido ed omogeneo viene realizzato utilizzando uova fresche, semola ed acqua.

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Peperoncino friariello nocerese PAT Campania

E’ un peperone con frutti di forma corno-conica, con l’estremità schiacciata e plurilobata, si consuma di colore verde (frutto immaturo). Appartiene alla famiglia delle Solanacee genere Capsicum. Ha una pianta erbacea annuale, con fusto eretto e ramificazioni dicotomiche più o meno numerose; le foglie sono alterne, il colore verde più o meno intenso, lisce e glabre, di forma cordata. I fiori, bianchi, sono solitari e raggruppati. Il frutto è una bacca di dimensioni commerciali variabili tra i 6-12 cm di lunghezza e di larghezza (tra i 3.5 e 5,0 mm) di sapore dolce e aroma intenso.

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Sentiero Italia CAI Lazio 20 Amatrice – Accumoli

Amatrice – Accumoli (Madonna delle Coste)   L’ultima tappa nel Lazio, di media lunghezza e dislivello, unisce le due località maggiormente colpite dal terremoto del 2016. Si lascia Amatrice in direzione nord lungo le sponde del Fiume Tronto fino alla confluenza con il Rio Scandarello proveniente dalla diga, dove si svolta verso est toccando le frazioni di Rocchetta, Capovilla, Cossito, Collalto e San Tommaso. Da qui in discesa si torna sulle sponde del Fiume Tronto, lo si attraversa e si sale ad Accumoli, proseguendo fino a Madonna delle Coste dove ci si congiunge alla tratta del Sentiero Italia proveniente dall’Abruzzo. 

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Sentiero Italia CAI Lazio 19 Torrita – Amatrice

Torrita – Amatrice Una tappa breve e di dislivello trascurabile che attraversa l’altopiano di Amatrice. Da Torrita si raggiunge la frazione di Collegentilesco da cui si svolta in direzione del Lago di Scandarello che si attraversa sul Ponte Cinque Occhi. Il bacino artificiale fu ricavato dalla costruzione dell’omonima diga alta 55 metri ed eretta nel 1924. Nel 1944 la diga fu minata dalle truppe naziste in ritirata durante l’avanzata degli alleati. Soltanto l’intervento di 27 partigiani della zona scongiurò l’attentato. Dopo aver attraversato il lago si raggiunge l’abitato di Amatrice.

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Acetosa

L’acetosa, detta anche “erba brusca”, è ricca di vitamina C, motivo per il quale è di recente ricomparsa negli orti italiani, dopo un’assenza prolungata durante la quale , addirttura, veniva censita solo come erba selvatica. La presenza spontanea di acetosa selvatica indica un terreno olto ricco di azoto. Ha bisogno diessere nutrita, di un terreno ricco e di umidità costante. Cresce meglio in posizione ombreggiata. Non serve riseminarla se non nelle zone montane, ributta dallo stesso ceppo dopo il taglio.

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