Sentiero Italia CAI Lazio 15 Rifugio Angelo Sebastiani – Leonessa

Rifugio Angelo Sebastiani – Leonessa Lasciato il Rifugio A.Sebastiani (1820m) con il sentiero 404 si sale alla Selletta di Pratorecchia (1875m) per scendere con un tratto di sterrata al bivio dove inizia il sentiero. In prossimità di Sella Jacci si esce sulla curva della sterrata fino a riprendere il sentiero poco dopo e, a mezza costa, traversare la Costa Ghiaiosa e giungere al Rifugio Maiolica (1704m). Traversato il fosso si risale fino alle pendici di M. Piano aggirando il Rifugio Vallebona (1732m) dopo il quale il sentiero percorre a mezza costa le pendici del M. Cambio (fonte di Cambio 1775m) per poi procedere sui pascoli sommitali della Costa Acera, balconata sulla Vallonina, giungendo alla Forca dei Faggi (1727m). A mezza costa si traversa la dorsale Colle Prato Pecoraro – M. Catabio, si scende nella faggeta per uscire in prossimità del Laghetto della Croce (1585m), poco oltre il quale ci si immette sulla sterrata per il Santuario di San Giuseppe sul Colle la Croce (1626m). Da qui sul ripido antico sentiero della Via Crucis si scende al bivio all’inizio della Vallonina (935m) e risalendo una selciata entrare nella piazza VII Aprile di Leonessa, termine della tappa. NB: Possibile Innevamenti nei periodi invernali – possibilità di bivacco nell’adibita stanza del Santuario Di San Giuseppe a Colle Collato

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Patata novella PAT Campania

La produzione della patata in Campania riveste un ruolo di rilievo a livello nazionale: la coltivazione è concentrata nella provincia di Napoli, di Caserta e, in piccola parte, di Salerno. La patata novella, da consumo fresco, è ottenuta dalla coltivazione di varietà precoci e precocissime, la cui crescita è favorita dai climi miti. La forma del tubero è variabile a seconda della cultivar e dell’ambiente: può presentarsi tondeggiante, ovale, ellittica e claviforme e la buccia può essere di colore tendente al giallo, al rosso o al viola. Gli occhi, o gemme, sono disposti sul tubero lungo una linea a spirale e risultano più accentuate nella parte apicale.

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Patata nera del matese PAT Campania

Tuberi di dimensioni medio piccole, allungati, con buccia liscia, regolare, di colore scuro con occhi numerosi, rilevati ed evidenti; pasta bianca e compatta, pezzatura variabile. La Patata del Matese, oggi praticamente scomparsa, in passato ha alimentato un fiorente commercio che raggiungeva le città di Napoli e Caserta; veniva utilizzata per minestre, previa bollitura, con erbe alimurgiche (cardillo, rapa selvatica, etc) e coltivate (minestra cusanara) più raramente fritte. Tradizionalmente, insieme ad altre varietà locali, ingrediente base anche del pane di patate, ancora prodotto a Cusano Mutri.

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Sentiero Italia CAI Lazio 14 Antrodoco – Rifugio Angelo Sebastiani

Antrodoco – Rifugio Angelo SebastianiCon questa tappa di media lunghezza e dislivello notevole, il Sentiero Italia torna in quota appena sotto la vetta del Monte Terminillo, la cosiddetta “montagna di Roma” per la vicinanza con la Capitale e la sua frequentazione di carattere sportivo da parte dei romani. Un primo tratto in piano lungo la valle del Velino conduce alla base del Colle Frontino di cui si percorre il versante meridionale prima di salire verso l’abitato di Micigliano. Svoltando verso ovest si percorre a mezzacosta il versante sud del Monte Valloni passando dalla Fonte Coperta e dalla Fonte Sant’Angelo e si sale lungo le pendici del Monte Rotondo fino a raggiungere la strada turistica del Terminillo e a breve distanza il rifugio Sebastiani.

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Sentiero Italia CAI Lazio 13 Staffoli – Antrodoco

Staffoli – Antrodoco Questa è una tappa di trasferimento verso il Terminillo; si presenta media per lunghezza ma con scarso dislivello in salita. Da Staffoli si parte in salita verso nord prima di aggirare la cima del Monte Ara dei Sorci raggiungendo una quota di quasi 1400 metri sul livello del mare. Con un tratto in leggera discesa si passa dal Rifugio Borgovelino dove si inizia a perdere quota in maniera più sensibile fino all’abitato di Antrodoco.

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