Naro Provincia Agrigento SICILIA
View More Comune di NARO Agrigento SiciliaGiorno: 25 Gennaio 2023
Area Naturale Marina protetta Capocaccia Isola Piana
Sardegna
Gli oltre duemila e cinquecento ettari tra mare, falesie rocciose e coste basse e sabbiose che costituiscono l’Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana racchiudono un vero e proprio scrigno di biodiversità, per l’elevato numero di habitat e specie di elevato interesse conservazionistico che vi si trovano. Per questo quest’area è stata dichiarata anche ASPIM Aree Specialmente Protette d’Importanza Mediterranea”.
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Pasticcio caggianese PAT Campania
La tradizione locale fa risalire la ricetta del primo pasticcio caggianese risale ad un gruppo di massaie che, all’inizio del XIX secolo, partirono da Caggiano per prestare servizio a Palazzo Reale a Napoli. Le abili cuoche avrebbero “rubato” quella che in origine doveva essere una ricetta francese (tipo quiche lorraine). Trapiantata a Caggiano, la torta rustica è stata poi rielaborata e reinventata, riadattando la ricetta originaria ai prodotti della tradizione locale. Il pasticcio caggianese rappresenta uno dei piatti principali dell’intera tradizione culinaria del paese e la sua ricetta, custodita gelosamente per decenni.
View More Pasticcio caggianese PAT CampaniaPasticella di Acerno PAT Campania
La Pasticella è un prodotto artigianale della tradizione natalizia Acernese (anche se oggi è diventato un dolce presente quotidianamente nelle pasticcerie di Acerno), la cui preparazione nelle famiglie inizia a fine novembre quindi subito la fine del periodo di raccolta delle castagne. Si tratta di una sfoglia dolce farcita di castagne, cioccolato, caffè e anice, appaiono di forma tondeggiante, con bordi irregolari per la presenza dei cosiddetti “pizzilli”, dal colore dorato e ricoperte di zucchero a velo. Al palato si presentano con un mix di sapori decisi tra i quali spicaccano le castagne e il cioccolato. Si consiglia la degustazione entro le 48 ore.
View More Pasticella di Acerno PAT CampaniaBiodiversità: Aplysia depilans
Questo gasteropode, conosciuto con il nome di lepre di mare, ha una conchiglia estremamente ridotta, trasparente, in posizione dorsale. Ha un corpo lobato con un ampio piede espanso e diviso in parapodi, il capo allungato presenta due escrescenze tentacolari. Vive su substrati duri ricchi di alghe, fino 20 m di profondità. Si nutre di vegetali, si riproduce in primavera e depone cordoni di uova di color rosso arancio, conosciuti con il nome di spaghetti di mare.
View More Biodiversità: Aplysia depilansBiodiversità: Aiptasia Mutabilis
Anemone dal corpo tubulare, con base adesiva a forma di ventosa e di diametro minore di quello della colonna, portante minute papille adesive sulla metà inferiore. Caratteristica di questo anemone sono i tentacoli non molto lunghi e numerosi (più di cento) che, se disturbati, si contraggono a scatti sino a richiudersi. I tentacoli, che formano un caratteristico collare, sono di dimensioni differenti, massicci alla base e sottili sulla punta. Se disturbata emette filamenti bianchi (aconzie). Vive su fondali rocciosi, spesso in pozze riparate, in anfratti o fra le alghe, anche su legno. E’ più comune in superficie, ma può raggiungere i 25-30 m di profondità.
View More Biodiversità: Aiptasia MutabilisSentiero Italia CAI Toscana ed Emilia Romagna 02 Passo di Viamaggio – Balze
Passo di Viamaggio – Balze Ancora una tappa di media lunghezza e dislivello ridotto che procede in direzione nord verso il Monte Fumaiolo e le sorgenti del Tevere. Dal Passo di Viamaggio si prende il sentiero in direzione ovest verso il Montalto che non si raggiunge svoltando prima in direzione nord verso il Poggio dell’Aquila. Dopo un tratto di carrozzabile si giunge al Monte della Zucca a 1258 metri di quota disegnando poi un ampio arco che conduce sul Poggio Tre Vescovi a 1126 metri. Da qui si scende all’abitato di Balze.
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Dalla selezione di ogni formato venivano tolti i pezzi di forma imperfetta, o rotti, o deformati durante l’asciugatura; venivano poi confezionati a parte e venduti ad un prezzo più basso. Oggi sono scelti per minestre di vario tipo, cui conferiscono la giusta consistenza ed una certa varietà di grado di cottura (per le trafile diverse) molto ricercata dai consumatori e nella ristorazione tipica. Il prodotto è ampiamente conosciuto nel territorio di produzione ed è sicuramente trasformato da almeno 25 anni, come accertato da ampia documentazione raccolta in zona.
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Il parrozzo salato un prodotto realizzato con farina di mais della varietà locale detta “Quarantina”, acqua calda, sale, pepe, strutto, olio extravergine di oliva e cicoli di maiale, in panetti del peso di 300 – 500 gr.
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I panzarotti campani, detti anche “calzoncelli rustici”, sono delle piccole pizzette di pasta semisfoglia, a forma di mezzaluna, con ripieno a base di formaggio, ricotta e uova. La pasta esterna è costituita da farina di grano tenero, acqua, lievito di birra fresco, sale marino, sugna e uova; una volta amalgamata viene ben stesa e tagliata, magari utilizzando un bicchiere, in cerchi aventi un diametro di circa dieci centimetri. Al centro di ogni cerchio, va messo un mucchietto di ripieno di formaggio grattugiato ed uova o, in alternativa di pezzetti di salsiccia e ricotta e tagliata a pezzetti; la pasta va poi ripiegata a mezzaluna con i bordi ben sigillati e i panzarotti vengono cotti in olio bollente. Oltre ad essere preparati in casa, i panzarotti si possono acquistare in tutte le friggitorie e le pizzerie campane.
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