Prugna coglipiecuri PAT Campania

La prugna coglipiecuri o aulecina è una varietà di susina coltivata nell’avellinese, anche se ecotipi simili sono coltivati nel napoletano e nel salernitano. è una prugna di media grandezza, che muta colore in fase di accrescimento: è generalmente verde ma tende al giallo rossiccio quando è matura. Ha forma allungata e viene coltivata in frutteti secondo tecniche di coltivazione tradizionale. Matura tra giugno e luglio.

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Pomodoro sarvatico PAT Campania

Il “Pomodoro sarvatico” è caratterizzato da bacche di piccolissime dimensioni (inferiori al centimetro di diametro), a maturazione scalare, di forma rotondeggiante, riuniti a grappoli di dieci – dodici bacche; la pianta è molto vigorosa, con foglie profondamente incise, molto resistente alle principali fitopatie e parassiti. I frutti vengono utilizzati freschi, per sughi o per ornare insalate ed altre preparazioni.

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Pomodoro Re Umberto PAT Campania

Il pomodoro Re Umberto (o Fiascone) è presente in tutto l’areale della Costiera Amalfitana; il suo luogo di elezione è il comune di Tramonti e le sue frazioni, dove si riscontrano le più importanti testimonianze orali in merito alla sua presenza sul territorio. Già a inizio ‘900 in quasi tutti gli orti era presente il pomodoro Re Umberto, detto Fiascone e i suoi frutti venivano usati sia come prodotto fresco (per le insalate estive), che per fare passate e conserve di pomodoro. Fortunatamente molti agricoltori hanno continuato a produrlo per autoconsumo, grazie alle caratteristiche organolettiche superiori ed al perfetto adattamento all’ambiente pedoclimatico. Il nome deriva da un omaggio a Umberto I di Savoia, in occasione di una sua visita da Re d’Italia a Napoli per la prima volta nel 1878.

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Pomodoro pelato di Napoli PAT Campania

La denominazione “Pomodoro Pelato di Napoli” è stata usata, già negli anni 50, per definire le bacche di pomodori, tradizionalmente riconducibili agli ecotipi San Marzano ma poi genericamente di forma allungata, sottoposti, rigorosamente interi, a spellatura per scottatura in acqua bollente e quindi posti, assieme a succo di pomodoro, in scatole di banda stagnata.

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Pomodoro guardiolo PAT Campania

Forma della bacca ovale oblunga, larghezza 3-4 cm, lunghezza 6-7 cm, buccia liscia con accenno di costolatura (quattro loggie) all’apice, assenza di umbone, colore rosso intenso, polpa dolce, succo acidulo e ricco di semi, buccia sottilissima. per uso allo stato fresco in cucina e nella preparazione delle conserve sempre associato al tipo lungo (San marzano) cui conferisce una caratteristica nota acidula.

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Sentiero Italia CAI Umbria Marche 07 Pantaneto – Colfiorito

Pantaneto– Colfiorito Da Pantaneto, si riprende la carrabile per la Forca, dopo 300m si devia su una sterrata e poi mulattiera che risale il versante Nord della Montagna, con discreta salita, sui prati pascolo e al Valico del Col di Mezzo-M.Le Ovaglie. Si scende nella valletta sottostante, si prosegue a destra, entrando nel bosco e all’inizio del Fosso di San Pietro, Fonte Mara. Si scende per una sterrata di Sevizio al Fondo Valle e poi si sale a Collattoni. Da Collattoni, si risale per una strada di servizio all’edificio dell’Acquedotto, direzione Ovest si prosegue risalendo la Val Canale, poi verso il M.Tolagna. Prima della vetta si scende a destra, al limite del Bosco e si segue su terreno libero una linea ideale che scende gradatamente in direzione Ovest, costeggiando dei Meriggi e raggiungendo un rimboschimento di conifere. Qui si segue una fatiscente recinzione fino ad incrociare una carrareccia, la si supera, si scende per un sentiero eroso ad un fontanile, Fonte Lavarone e successivamente alla captazione. Si prende la carrareccia che sale la parte opposta alla captazione, arrivati sui prati coltivi si gira nettamente a destra e per una traccia di passaggio di mezzi agricoli si scende con direzione Nord sotto il M.Castello, con una carrareccia, si scende a Dignano, passando per la Fonte dell’Aria. Quindi con strada asfaltata si arriva a Colfiorito. Passando per Taverne e Plestia.

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Sentiero Italia CAI Umbria Marche 06 Visso – Pantaneto

Visso – Pantaneto Da Visso si sale al Conv. Cappuccini di Visso, si segue il Sent. N per 150m poi si volta decisamente a sinistra e si risale la ripida carrozzabile fino all’ingresso della Val Lupara, si percorre un vecchio sentiero di transito, con tratti su cengia rocciosa, con panorama sopra la Val Nerina e Visso. Fino al Piano della Scrufola. Si prosegue su traccia di sentiero che entra in un bosco misto e sale gradatamente,passando per F.te Secca, salendo alle Piagge di Orvano. Balcone naturale prativo sulla Val Nerina. Qui, per traccia di sentiero si scende in direzione O-NO a Fonte Novella poi a Fonte Murata, dove nei pressi c’è il Casale Croce alle Saliere. Si risale una carrabile per circa 500m poi si scende al Pian della Cuna, F.te Faedo, si prosegue per carrabile per altri 300m, ad una recinzione di un campo si gira nettamente sulla destra si costeggia la recinzione del campo traversando una valletta e poi entrando in un tratto boschivo costeggiando la recinzione della Riserva del M.Torricchio, uscendo a La Forca. Qui si prende la carrabile che scende a Pantaneto. Per chi volesse evitare di raggiungere Pantaneto e proseguire sulla tappa successiva verso Colfiorito, si consiglia in località La Forca di prendere il sentiero verso Fonte Sambuco. Da qui si prosegue lungo il versante fino a ricongiungersi con il SICAI, già tappa N07, alle pendici del Col di Mezzo.

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