Area Marina protetta Secche della Meloria

Le Secche della Meloria rappresentano un’area di bassi fondali rocciosi in cui la parte di secca ha una estensione di 35-40 km-quadrati, con una forma ricorda circa quella di un triangolo equilatero dai vertici rivolti a Nord, a Sud ed il terzo ad Est verso il porto di Livorno (Bacci et al., 1969). La parte principale della secca è situata a circa 3,5 miglia-nautiche al largo della costa livornese. La secca è costituita da un banco roccioso con una profondità che varia da un minimo di 1,5-2 metri, costituito dal cappello vero e proprio della secca circostante la zona dell’antica Torre, fino ad un massimo di 30 metri sul bordo più occidentale del banco, dove degrada verso fondali fangosi-sabbiosi.

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Area Marina protetta Isole Pelagie

L’arcipelago è caratterizzato da una grande variabilità ed eterogeneità di ambienti marini e costieri grazie alla presenza di substrati sia calcarei sia vulcanici. Infatti, le due isole maggiori si differenziano per costituzione geomorfologia Lampedusa ambiente di piattaforma calcarenitica mentre Linosa isola vulcanica. Le due formazioni geologiche fanno si che in poche miglia si sviluppino habitat e profili costieri e sottomarini completamente differenti e ricchi di fauna e flora. 

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Area Marina protetta del Plemmirio

La penisola della Maddalena, toponimo derivato da una chiesetta dedicata alla Maddalena, o, come più comunemente designata, contrada Isola, antico Plemmyrion cantato da Virgilio, costituisce il limite meridionale del porto grande di Siracusa su cui si affaccia con una veduta suggestiva e strategica. Come Ortigia, nel cuore della città di Siracusa, anche il Plemmirio fu interessato da insediamenti indigeni raggruppati qui in villaggi capannicoli della media e tarda età del bronzo. Nel tempo questi insediamenti sono stati oggetto di ricerche archeologiche di cui il Cavallari e l’Orsi ne furono i primi scavatori, fornendo un dettagliato quadro culturale. Agli insediamenti corrispondevano le necropoli come testimoniano gli scavi di Paolo Orsi che hanno evidenziato due nuclei di tombe a grotticella l’uno nei pressi dell’insenatura di Massoliveri, l’altro lungo la costa meridionale di Capo Murro di Porco: si tratta di tombe con accesso a pozzetto che hanno restituito corredi funerari importanti contenenti anche oggetti di importazione egea, inquadrabili nell’ambito della cultura di Thapsos (XV-XIV sec. A. C.). Tombe, talvolta utilizzate anche in epoche successive, sono state scavate anche sui costoni di roccia calcarea della dorsale della penisola che degradano a nord e a sud sul mare. Nel V sec. a.C. il Plemmirio e il porto di Siracusa furono il teatro sanguinoso di azioni di guerra fra Siracusani e Ateniesi. Tucidide (libri VI-VII), ipotizza sul riuso delle tombe, che gli Ateniesi, che al tempo dell’assedio occuparono il Plemmirio, anziché gettare in mare i cadaveri (ciò era grave delitto), seppellirono i caduti nelle tombe più antiche che già esistevano.

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Area Marina protetta Isole Ciclopi

L’area marina protetta Isole Ciclopi (semplificato AMP Isole Ciclopi) è un’area marina protetta che si estende nel tratto di mare antistante Aci Trezza e comprende il piccolo arcipelago delle Isole dei Ciclopi e il tratto di mare tra Capo Mulini e Punta Aguzza nel comune di Aci Castello, istituita con Decreto Istitutivo Ministeriale del 09/11/2004.

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Area Marina protetta Isola di Ustica

L’Area Marina Protetta di Ustica si estende per oltre 15,000 ettari. Paradiso di subacquei e amanti del mare, l’AMP lavora insieme alla comunità locale per tutelare e gestire l’ambiente marino e il territorio. Qui vivono e si incontrano numerose specie tra cui la Posidonia oceanica, la cernia bruna, tonni, ricciole, dentici, barracuda, occhiate, nonché polpi e aragoste. L’Area Marina Protetta di Ustica è un paradiso marino da scoprire.

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Area Marina protetta Capogallo Isola delle Femmine

I fondali antistanti l’area costiera protetta di Capo Gallo e Isola delle Femmine ospitano una grande varietà di forme di vita. Muovendosi sulle rive rocciose è possibile osservare il marciapiede (o trottoir) a vermeti; si tratta di una vera e propria “struttura vivente” che si sviluppa lungo la costa a formare una sorta di mensola naturale, emergente con la bassa marea dovuta all’azione di piccoli molluschi della specie Dendropoma petraeum.

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Area Marina protetta Isole Egadi

Nelle Egadi è presente circa il 25% delle specie protette o vulnerabili del Mediterraneo, una biodiversità tra le più elevate del questo mare. Si pensi che al solo habitat a coralligeno sono associate 1.241 specie di invertebrati, 315 specie di macroalghe e 110 specie di pesci, tra queste ricordiamo foca monaca, tonno rosso, tartaruga marina, uccello delle tempeste, insieme a grandi pesci pelagici come tursiope (delfino costiero), stenella, capodoglio, varie specie di squali e mante, centinaia di specie di pesci. Da non dimenticare il bivalve Pinna nobilis, la Patella ferruginea, l’Astroides calycularis, o habitat quali il coralligeno e il marciapiede a Vermeti, mini barriera corallina costruita dal mollusco gasteropode Dendropoma petraeum.

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Area Naturale Marina protetta Penisola del Sinis Isola di Mal di Ventre

Il territorio di Cabras è ricco di peculiarità, suggestioni e valori che la sua gente è riuscita a conservare fino ai giorni nostri. Poterlo fruire in maniera sostenibile, lasciandolo in eredità alle generazioni future, è la strada che si deve percorrere tutti insieme. Il mare, le spiagge, le falesie, gli stagni, le distese di macchia mediterranea, l’ambiente rurale, rappresentano le diverse “facce” attraverso le quali il Sinis di Cabras si presenta e si propone agli occhi dei visitatori.

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Area Naturale Marina protetta Isola dell’Asinara

L’Isola dell’ Asinara si trova di fronte alla Punta di Capo Falcone, estremo lembo a nord-ovest della Sardegna, appena distanziata dalla piccola Isola Piana. Geograficamente è compresa tra punta Salippi, l’estremo sud orientale, e punta dello Scorno, che segna l’estremo limite settentrionale. La sua posizione, in continuità con l’Isola madre, e la sua forma a lieve arco, concorrono a chiudere a nord-ovest il grande Golfo che da essa prende il nome. L’Area Marina Protetta circonda l’Isola dell’Asinara e ha un’estensione di circa 108 km2.

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Area Naturale Marina protetta Capo Carbonara
Sardegna

L’Area Marina Protetta Capo Carbonara (AMPCC) è localizzata nella parte sud-est della Sardegna ed è stata istituita con Decreto del Ministero dell’Ambiente nel 1998, poi modificato nel 1999 e sostituito integralmente nel 2012. Coprendo una superficie di circa 14.360 ettari, l’AMPCC è la terza area marina più estesa della Sardegna ed è suddivisa in quattro livelli di protezione: zona A (riserva integrale), zona B (riserva generale), zona C (riserva parziale) e D (riserva sperimentale). .Il territorio dell’Area Marina Protetta Capo Carbonara si estende da Cala Pisano sino a Punta Is Proceddus e comprende il tratto di mare che circonda le isole di Serpentara e dei Cavoli, oltre a numerosi scogli minori come quello del Congresso, dei Proci, di Santo Stefano e dei Variglioni e diverse secche come le ancore, di Berni, dei Dotti, di Libeccio, di Mezzo, di Piscaddedus e Santa Caterina..

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Sardegna