Comune di VILLAFRANCA SICULA Agrigento Sicilia

Villafranca Sicula, cittadina adagiata sul colle San Calogero a circa 370 m.s.l.m., è un fiorente centro agricolo che dista da Agrigento poco più di 60 Km.Il paese è stato fondato dalla nobile famiglia Alliata proveniente da Pisa ; Il territorio fu donato nel 1308 dal conte Ruggero all’Archimandrita di Messina, unitamente al Casale di Rahal Afdal (l’odierna Raffadali), che passò ad Antonio Peralta nel 1448 e poi agli Alliata.

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Comune di SICULIANA Agrigento Sicilia

Siculiana è un comune della provincia di Agrigento, e dal capoluogo dista una ventina di chilometri. La parte antica si protende su una collinetta a 85 m sul livello del mare. E’ stata considerata da storici illustri, come Filippo Cluverio, umanista e geografo di Danzica, l’antica Camico, poi Cena, uno dei posti visitati da Antonino nel suo famoso itinerario da Agrigento verso occidente. Certo è che si trova, nei pressi di Siculiana Marina, la foce di un torrente, il cui letto è stato nell’ultimo decennio desolatamente cementificato.

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Comune di SCIACCA Agrigento Sicilia

Sciacca ha una storia antichissima. Per la sua posizione strategica nel mediterraneo Sciacca venne frequentata dai Greci e con i Romani fu conosciuta come Thermae Selinuntinae perchè ne apprezzavano le acque sulfuree curative presenti sul territorio e soprattutto perchè strategiacamente era il punto migliore per combattere la civiltà carteginese.

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Comune di SANTO STEFANO QUISQUINIA Agrigento Sicilia

Il nome del comune deriva dal greco στέφανος (pronuncia stéfanos), corona, in quanto coronato dai monti Sicani: fu deciso, così, di consacrare il paese a Santo Stefano Protomartire. Quisquina, invece, è il nome della zona boschiva che circonda il comune: il nome deriva dal termine arabo coschin, cioè oscurità, per via della fittezza dei suoi boschi. In passato il comune era chiamato dapprima “Santo Stefano di Melia” (attuale contrada del territorio di Castronovo di Sicilia), in seguito “Santo Stefano di Bivona” (per la notevole vicinanza con Bivona, antico ducato e capoluogo di distretto borbonico); il nome attuale, “Santo Stefano Quisquina”, fu assunto definitivamente nel 1863.

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Comune di SANT’ANGELO MUXARO Agrigento Sicilia

Questi ori, insieme all’incalcolabile quantitativo di materiale archeologico, la particolarità dell’architettura funeraria riscontrata nel territorio santangelese e il richiamo all’ambiente egeo ci conducono al potente popolo dei “Sicani”. Proprio in questa valle i Sicani riuscirono a rafforzare la loro presenza, controllando il traffico di merci e di prodotti di vitale importanza e riuscendo anche a vigilare sulle vie di comunicazione interne, come il fiume Platani, che dalla costa africana si spingevano verso l’interno della Sicilia assumendo, di conseguenza, un ruolo strategicamente nevralgico per gli equilibri economici e politici di quei tempi. Qui i Sicani costruirono la capitale del loro regno: la mitica e forte “Kamikos del re Kokalos”, identificata oggi in Sant’Angelo Muxaro

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Comune di SANTA MARGHERITA DI BELICE Agrigento Sicilia

Nel 1610 il re Filippo III di Spagna, con una nuova licentia populandi, oltre a confermare la precedente, autorizzò a dare il nome di Santa Margarita al nuovo paese. I principi Filangieri, succeduti ai baroni Corbera, antenati in linea materna dello scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa, in quanto che la nonna materna era una Filangieri di Cutò, diedero impulso al paese con la costruzione di diversi edifici e facendone aumentare la popolazione.

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Comune di SANTA ELISABETTA Agrigento Sicilia

Santa Elisabetta fu fondata nel 1620 dal signore di Raffadali Nicolò Giuseppe Montaperto nel territorio del feudo di Canniti, in seguito alla concessione della licentia populandi nel 1610. Nel XVII secolo è possedimento della famiglia Bonanno e in seguito dei nobili Lanza. Fino al 1955 il paese fece parte del comune di Aragona, dal quale fu distaccato con legge regionale n. 4 del 28 gennaio. Negli anni Ottanta è stato rinvenuto il coperchio in pietra a timpano con due spioventi appartenente a un sarcofago ricavato da un unico blocco di gesso. Il coperchio tombale è conservato ed esposto nella biblioteca comunale.

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Comune di SAN GIOVANNI GEMINI Agrigento Sicilia

L’origine del territorio di San Giovanni Gemini risale al 1451, anno in cui Federico Abatellis, conte di Cammarata, ottenne dal re Ferdinando il privilegio di edificare (jus aedificandi) nei suoi feudi. Nel 1507 fu concessa la licentia populandi che i Conti esercitarono in un luogo pianeggiante vicino Cammarata, al di là del fiume Turibolo.

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Comune di SAN BIAGIO PLATANI Agrigento Sicilia

Le origini risalgono al 1635, anno in cui Giovanni Battista Gerardi ottenne la licentia populandi. Gaetano Di Giovanni, nella sua opera Notizie storiche su Casteltermini e il suo territorio, attribuisce a Mariano Gianguercio, nel 1648, la fondazione dell’insediamento urbano, tenendo conto che nel Cedolario dei feudi della Val di Mazara, comincia proprio allora ad essere citata la “terra di San Biagio”. Ma la licentia fa invece supporre che l’abitato abbia iniziato a svilupparsi alcuni anni prima, con poche case attorno ad una piccola chiesa.

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Comune di SAMBUCA DI SICILIA Agrigento Sicilia

L’odierna Sambuca fu fondata dagli Arabi intorno all’830, qualche anno dopo il loro sbarco in Sicilia e la chiamarono Zabuth (per ricordare l’omonimo emiro arabo Al-Zabut che aveva fatto erigere in quel luogo un castello) e la costruirono alle pendici del Monte Genuardo, tra il fiume Belice e il Sosio, a 350 metri s.l.m.. A nord il castello è protetto da muraglie merlate, con saettere, a sud, il Casale adiacente si snoda nel quartiere arabo. Sambuca conserva ancora le tracce di questa sua matrice islamica nel “quartiere arabo”, costruito da un impianto urbano che si sviluppò attorno a sette “vicoli saraceni” (li setti vaneddi), trasformati in un museo vivente di storia arabo-sicula e nella fortezza di Mazzallakkar sulle sponde del lago Arancio che viene sommersa ogni qualvolta s’innalza il livello del Lago.

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