Miele di Acacia del Carso PAT

Il miele di acacia del Carso deriva dal nettare di Robinia pseudoacacia L., arbusto con foglie caduche e fiori bianchi a grappolo, che cresce spontaneamente in tutta l’area carsica, anche in ambito urbano e suburbano, per le sue caratteristiche ornamentali e per la resistenza all’inquinamento. Ha carattere di vera e propria infestante per il rapidissimo accrescimento e per la facilità di diffusione. E’ comune nei terreni marginali (bordi delle strade) e negli incolti per la sua capacità di rinsaldare i terreni scoscesi di scarpate, ma si può’ trovare anche in fitti agglomerati tipo boscaglia.

Dal punto di vista melissopalinologico il miele di acacia o robinia del Carso e’ caratterizzato dalla presenza di uno spettro pollinico con elementi comuni ad altri mieli del Carso: oltre che dal polline di Robinia pseudoacacia l. (in quantità superiore al 15 %), troviamo presenti anche pollini di rhamnaceaeFraxinus ornus, Cotinus coggygriaAesculus.

Il miele uniflorale di acacia e’ molto conosciuto ed apprezzato per le caratteristiche gradite al consumatore sia per quelle sensoriali che per la consistenza quasi sempre liquida. Permane allo stato liquido a lungo, ma puo’ intorbidirsi per la formazione di cristalli senza cristallizzare mai completamente.

Caratteristiche organolettiche:
  • esame visivo – il colore e’ molto chiaro, giallo paglierino con riflessi tendenti al rossiccio pallido per la presenza di nettari fiorili di essenze contemporanee (Prunus mahaleb L.).
  • esame olfattivo – l’odore e’ molto delicato, al massimo di debole intensità e non caratterizzato in quanto la sua peculiarità e’ proprio l’assenza di odori marcati.
  • Nei campioni più puri possono essere riconosciuti sentori florali fra cui predomina il profumo dei fiori di robinia. Il suo e’ un odore generico di miele cui si possono eventualmente ascrivere sentori di cera, o connotazioni diverse dovute ad una debole presenza di altre essenze.
  • esame gustativo – dolce nella norma, ha un elevato potere dolcificante.

L’aroma e’ di debole intensità, non particolarmente caratterizzato in quanto la sua peculiarità e’ proprio l’assenza di sapori marcati: delicato, ha un sentore leggermente vanigliato nei campioni più  puri, eventualmente di sciroppo zuccherino. L’aroma e’ poco persistente con leggero retrogusto di mandorle amare.

Tradizionalità

La robinia pseudoacacia, introdotta dagli stati uniti con l’obiettivo di mantenere la coesione dei terrapieni scoscesi e per il consolidamento degli argini ferroviari, con le sue capacità di attecchimento e di radicazione e’ attualmente essenza endemica infestante in tutta l’Europa. In alcuni paesi dell’est europeo e’ oggetto di studi botanici per la selezione di varietà con fioritura prolungata a scopo mellifero. Da sempre la robinia e’ stata utilizzata nei nostri territori per la produzione di legname ad uso agricolo, per legno d’opera e da ardere.

Territorio di produzione: Si produce esclusivamente nell’area del Carso triestino ed isontino.

Speck d’oca PAT Friuli Venezia Giulia

La parte più ricercata dell’oca per i latini era il grosso fegato chiamato “ficatum”: aggettivo che attraverso trasformazione fonetiche prenderà il posto di jecor, fegato appunto. Le fortune dell’oca proseguiranno nell’economia rurale del medioevo fino ai giorni nostri. “Nella Civica Biblioteca Joppi di Udine si conserva, in un manoscritto del XIV secolo, un disegno a inchiostro con la rappresentazione di una scena di vita quotidiana medioevale: un prelato Martino è colto nell’atto di offrire due oche al patriarca Raimondo della Torre…” tratto da “L’oca” di Germano Pontoni, (Bibliotheca Culinaria,1997).

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Speck affumicato PAT Friuli Venezia Giulia

Da sempre in moltissime famiglie della Carnia si producono insaccati di carne suina di grande qualità; lo scorrere degli anni, l’affermarsi dei moderni rapporti commerciali, ha fatto sì che la nomea di questi prodotti sia uscita dai confini territoriali dell’area carnica. Tuttora la Carnia è ricchissima di famiglie che in modo generazionale – padre/figlio – si tramandano l’arte del “purcitar” e la passione degli antichi mestieri legati all’alimentazione, tra cui il norcino

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Spalla cotta di Carnia affumicata PAT Friuli Venezia Giulia

Da sempre in moltissime famiglie della Carnia si producono insaccati di carne suina di grande qualità; lo scorrere degli anni, l’affermarsi dei moderni rapporti commerciali, la nomea di questi prodotti è uscita dai confini territoriali dell’area carnica. Tuttora la Carnia è ricchissima di famiglie che in modo generazionale – padre/figlio – si tramandano l’arte del “purcitar” e la passione degli antichi mestieri legati all’alimentazione, tra cui il norcino.

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