Candidature al Patrimonio Culturale Immateriale per il ciclo 2021 da presentare al Segretariato Unesco- IHC Unesco

“Cerca e cavatura del Tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali”, candidatura che valorizza un patrimonio che da secoli caratterizza la vita rurale di ampie porzioni del territorio italiano. – I giochi tradizionali, radicati nella vita quotidiana delle comunità – allevamento del cavallo Lipizzano rappresenta un complesso patrimonio di conoscenze e pratiche tramandatesi nel corso dei secoli

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Ciliegia di Cesena, delle varietà: moretta di Cesena, durona di Cesena, durella, duroncina di Cesena, ciliegia del fiore, primaticcia PAT Emilia Romagna

E’ una varietà di ciliegia molto produttiva e di vigoria medio – elevata a portamento espanso. I frutti sono di forma medio – grossa, cordiforme; il colore è rosso nerastro, la loro consistenza è molto soda mentre la polpa è rossa e succosa, molto gradevole il sapore. Il periodo di maturazione avviene intorno alla seconda decade di giugno.

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Lardo, gras PAT

Il lardo è da epoche remote conosciuto e diffuso nella produzione locale. Nel XIV secolo si rinvengono, negli Statuti, le prime tracce del Lardo Piacentino. Infatti, la vendita delle carni conservate veniva praticata unicamente dagli aderenti alla corporazione o “Paratico dei Formaggiai” che tenevano banco stabile per la vendita in piazza Duomo a Piacenza. Successivamente, in conseguenza all’aumentato consumo delle carni suine lavorate, si costituì una specifica categoria di venditori: “I Lardaroli”, aggregati poi alla corporazione dei “Formaggiai”. La tradizione legata al consumo ed alla produzione del Lardo Piacentino era molto forte negli usi locali. In occasione dell’esposizione Universale di Parigi, nel 1878, venne esposto, fra i vari prodotti, anche il Lardo il cui produttore venne insignito di una medaglia di bronzo.

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Pecorino dell’Appennino Reggiano PAT

Sull’Appennino Reggiano correva il Limes Bizantinum, ovvero il confine che contrapponeva due culture: da una parte quella longobarda, dedita all’allevamento del maiale, e dall’altra quella delle popolazioni bizantine, che praticavano la pastorizia ovina. L’allevamento ovino sull’Appennino Reggiano è precedente all’allevamento e risale a prima dell’anno Mille. Fino al 1800 nelle aree montane della provincia di Reggio Emilia la produzione di pecorino era superiore a quella di Parmigiano. Non a caso in vari documenti storici si citano il cacio, o caseus e le giuncate, cioè il pecorino; produzioni che costavano più del formaggio di vacca.

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Patata dolce o Batata

Coltivata nelle Ande già 7000 anni fa, la patata è uno fra gli alimenti più diffusi al mondo. Scarsa di calorie (mediamente solo 115 per patata) e ricca di elementi nutritivi, è consigliata nella cura dell’obesità e della cellulite. Le patate contengono proteine di altissima qualità (come il riso e il mais) e lisina, un aminoacidoessenziale che in genere manca nei cereali.

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Vini di Calabria
CIRÒ DOP

Il Cirò Rosso, nelle diverse tipologie, (titolo alcolometrico volumico totale minimo 12,5% vol.) ha un aspetto rubino, più o meno intenso, con riflessi violacei, e tende al granato nella Riserva. Le note olfattive sono gradevoli, delicate e intensamente vinose, mentre al palato risulta secco, corposo, caldo, armonico e vellutato (quando invecchia). Se il titolo alcolometrico volumico totale minimo dei rossi raggiunge 13,5% vol. può essere utilizzata la specifica Superiore. Il Cirò Rosato (12,5% vol.), invece, è di tonalità rosé, con intensità variabile a seconda delle produzioni. Ha un odore delicato e vinoso, unito ad un sapore che spazia da secco ad abboccato, fresco, armonico e gradevole. Infine, il Bianco (11% vol.) è giallo paglierino, con possibili riflessi verdognoli. Ha profumo armonico e gradevole e gusto che va da secco ad abboccato, armonico e delicato.

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CIRÒ DOP

Vini di Calabria
TERRE DI COSENZA DOP

I vini della denominazione sono piuttosto numerosi, anche in virtù dell’ampia gamma di vitigni utilizzati e delle diverse vinificazioni. Nel rintracciare i possibili elementi comuni, che risiedono senza dubbio nelle note frutta e floreali che impreziosiscono il profilo aromatico, è necessario sottolineare il carattere comunque variegato dell’offerta. Nel disciplinare è possibile rintracciare la puntuale descrizione delle caratteristiche organolettiche associate a ciascun vino.

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TERRE DI COSENZA DOP

Biete da taglio o erbette

La bietola ha origini antichissime: la sua antenata era parte delle coltivazioni della preistoria, quando si diffondeva naturalmente nella zona costiera caratterizzata dalla sabbia, nell’area del bacino Mediterraneo. I Babilonesi iniziarono già 3000 anni fa a cimentarsi per sviluppare la grandezza della foglia di questa pianta. Anche le popolazioni etrusche e quelle romane la utilizzavano nelle loro pietanze.

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