Carote di Albenga PAT

La carota (Dacus carota, Ssp. sativus) è una specie erbacea biennale, con forme spontanee diffuse dall’Europa al MedioOriente.
Le varietà di carote vengono raggruppate in base alle caratteristiche delle radici. La carota di Albenga si presenta di colore rosso, con radice lunga, cilindrica e terminante a cono. Le forme cilindriche sono più adatte ai terreni leggeri, sabbiosi. Il ciclo è tendenzialmente tardivo, adatto alla coltura estiva.

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Emilia Romagna
ANGURIA REGGIANA IGP

La coltivazione dell’Anguria inizia con la semina, che si svolge da Gennaio a Maggio. In seguito, le piantine sono trapiantate o in pieno campo o nel tunnel piccolo, da Febbraio a Giugno. I terreni coltivati sono concimati in base al fabbisogno specifico della pianta e alla conformazione del terreno. Quando i tegumenti esterni dei frutti sono duri, privi dello stato gelatinoso e con una polpa di colore rosso, le angurie sono arrivate al grado di maturazione commerciale e potranno essere raccolte. La fase di raccolta è realizzata con il classico strumento chiamato “roncola” e si realizza con 3 stacchi, o al massimo 10. Infine, l’anguria è stoccata in azienda, in spazi adeguati e ombreggiati per non subire nessun tipo di conservazione forzata che ne alteri le qualità.

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ANGURIA REGGIANA IGP

Emilia Romagna
PERA DELL’EMILIA ROMAGNA IGP

La Pera dell’Emilia Romagna è coltivata in terreni la cui densità è fino ad un massimo di 6.000 piante per ettaro. Il disciplinare prevede che vi siano tre diverse modalità di coltivazione: la “Palmetta”, la “Y” e il “Fusetto”. La raccolta si effettua dopo la maturazione e il periodo cambia in base alle varietà. I frutti sono raccolti a mano e la resa unitaria massima è di 550 quintali per ettaro per tutte le cultivar ammesse.

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PERA DELL’EMILIA ROMAGNA IGP

Mais Granoturco, Zea mays L.

Mais, Zea mays L., 1753 è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Poaceae, tribù delle Maydeae: addomesticato dalle popolazioni indigene in Messico centrale in tempi preistorici circa 10.000 anni fa, è uno dei più importanti cereali, largamente coltivato sia nelle regioni tropicali sia in quelle temperate, in quest’ultimo caso a ciclo primavera-estate. Base alimentare tradizionale delle popolazioni dell’ America Latina e di alcune regioni dell’Europa e del Nordamerica, nelle regioni temperate è principalmente destinato all’alimentazione degli animali domestici, sotto forma di granella, farine o altri mangimi, oppure come insilato, generalmente raccolto alla maturazione cerosa; è inoltre destinato a trasformazioni industriali per l’estrazione di amido e olio oppure alla fermentazione, allo scopo di produrre per distillazione bevande alcoliche o bioetanolo a scopi energetici.

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Lino comune, Linum usitatissimum L.

ha origine Indiane, in passato è stato vastamente utilizzato da Egizi, Greci e Romani. Nella zona mediterranea le prove di coltivazione risalgono a ben 6.000 anni fa. Cresce nelle zone con clima mite. In paesi più freddi si ottiene la miglior produzione di fibra di lino, in particolare in Russia, Francia, Paesi bassi e Romania.

TEMPO E MODALITA’ DI RACCOLTA O COLTIVAZIONE: Il lino viene coltivato per il seme o per la fibra (per produrre tessuti, carta, cordame). La raccolta dei semi di lino avviene quando le capsule si scuriscono, mentre per il lino da fibra il periodo migliore è quando perde le foglie basali e il fusto si ingiallisce.

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Guanciale o Barbozzo, Barbozza PAT Umbria

Altre informazioni:Il suino viene allevato al pascolo, dove possono crescere più lentamente, mangiano alimenti saporiti e per procurarsi il cibo sviluppano i muscoli dell’apparato masticatore; il prodotto così ottenuto risulta con una maggiore presenza di parti magre.
Il barbozzo è ideale per la preparazione di piatti dal sapore gustoso: scafata, piselli di Bettona in padella, pasta all’amatriciana

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