Emilia Romagna
SCALOGNO DI ROMAGNA IGP

Per coltivare lo Scalogno, l’impianto è realizzato tra novembre e dicembre e la raccolta avviene a partire dal mese di giugno dell’anno successivo. Il disciplinare prevede che lo Scalogno non possa essere coltivato in successione a se stesso o altre liliacee (aglio o cipolla) e devono trascorrere almeno 5 anni per il ritorno dello Scalogno sullo stesso terreno. La produzione unitaria massima è di 60-80 quintali a ettaro.

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SCALOGNO DI ROMAGNA IGP

Emilia Romagna
I SUOI VINI DOP

L’Emilia-Romagna rappresenta una delle più grandi regioni vitivinicole in termini di estensione, con circa 60.000 ettari vitati. La superficie regionale è circa per il 50% pianeggiante, il 25% collinare ed il 25% montuosa (si arriva ai superare i 2000 msl nell’Appennino Tosco-Emiliano). Quindi la distribuzione delle vigne è grossomodo del 75% in pianura, 20% in zone collinari e 5% in montagna (tra i 400 e i 600 msl). Il clima, e quindi le caratteristiche pedoclimatiche del territorio, danno origine alle diverse zone vinicole, procedendo da ovest verso est, quindi avvicinandosi alle zone più miti della Riviera Romagnola. La regione è divisa in due aree geografiche e culturali distinte: l’Emilia, nella parte occidentale della regione e la Romagna, nella parte orientale. Le due aree si distinguono sia per la diversa cucina che per le uve che si coltivano e quindi i vini che se ne ricavano. L’Emilia è la patria indiscussa dei “Lambruschi”, vini rossi frizzanti, mentre in Romagna il vino diviene prevalentemente fermo e si produce con le uve Sangiovese, Albana e Pignoletto .

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I SUOI VINI DOP

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GRANA PADANO DOP

Quando è immesso al consumo, il formaggio Grana Padano ha una forma cilindrica, con uno scalzo leggermente convesso e un peso che varia dai 24 ai 40 kg. Il colore si differenzia tra la parte interna e quella esterna; inoltre, la crosta è gialla tendente al dorato e la pasta ha una struttura finemente granulosa. Il sapore del Grana Padano è inconfondibile e delicato.

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GRANA PADANO DOP

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SALAME DI CREMONA IGP

Il metodo di elaborazione del Salame di Cremona inizia con la macinatura, la legatura, l’impasto con sale, aromi e spezie. L’asciugatura e la stagionatura del prodotto non devono durare per un periodo inferiore a 5 settimane. La forma è cilindrica a tratti irregolare, con consistenza morbida; al taglio, la fetta si presenta compatta ed omogenea, da non consentire una netta evidenziazione dei contorni (aspetto «smelmato»). Non sono presenti frazioni aponeurotiche evidenti. Il Colore è rosso intenso, con odore tipico e speziato. In commercio è possibile trovare il prodotto confezionato sottovuoto o in atmosfera protettiva per intero o in tranci.

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SALAME DI CREMONA IGP

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PROVOLONE VALPADANA DOP

Il Provolone Valpadana si suddivide in “dolce” e “piccante”. Il procedimento di elaborazione è articolato nelle seguenti fasi: coagulazione, filatura, modellatura e stagionatura, la cui durata varia in base al peso finale. Il sapore del Provolone dolce è delicato, mentre quello del Provolone piccante è più intenso.

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PROVOLONE VALPADANA DOP

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COTECHINO DI MODENA IGP

Quando è immesso al consumo, il prodotto ha una consistenza granulosa ma uniforme e il colore delle fette è roseo unito a un forte odore di spezie. Per ottenere questo risultato, le carni macellate sono impastate con la cotenna, sale e pepe. Dopo l’impasto il cotechino viene insaccato in involucri naturali o artificiali e prima di essere confezionato può essere sottoposto a precottura.

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COTECHINO DI MODENA IGP

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SALAME DELLA BRIANZA DOP

Il Salame Brianza è di colore rosso rubino, ha uno spessore consistente e un gusto delicato che non risulta mai acido. Per ottenere il Salame di Brianza è necessario compiere un processo di mondatura, impastatura, seccatura e stagionatura, il cui periodo varia a seconda del diametro del Salame. Nei punti di commercializzazione è possibile trovare il prodotto sfuso o confezionato sottovuoto o in atmosfera modificata.

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SALAME DELLA BRIANZA DOP

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RISO DEL DELTA DEL PO IGP

Per garantire le qualità organolettiche del riso, il terreno è concimato con concime minerale solo quando è necessario. Infatti, questo è ricco di minerali, come il potassio, per i quali ad esempio non è necessaria sempre l’aggiunta del concime minerale relativo. Inoltre, può essere coltivato per otto anni e poi lasciato a riposo per due. La semina è realizzata in acqua o in asciutta sul terreno lavorato che sarà sommerso di acqua. La quantità massima di seme utilizzabile per ettaro è di 300 kg. La lavorazione deve avvenire in stabilimenti e secondo procedure che garantiscano, al Riso del Delta del Po, il mantenimento delle caratteristiche sopra indicate.

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RISO DEL DELTA DEL PO IGP

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MELONE MANTOVANO IGP

Il Melone Mantovano è coltivato in campo aperto o in serra. La semina inizia ad aprile e il trapianto delle piantine, invece, a partire da febbraio fino a luglio. Per ottenere le caratteristiche organolettiche per cui è famoso, il melone matura in maniera naturale senza concimazioni chimiche o forzature.

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MELONE MANTOVANO IGP

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Fungo di Borgotaro IGP

Il fungo cresce in maniera spontanea nei boschi. L’inizio del periodo di raccolta deve essere non antecedente al 1° aprile e la fine non successivo al 30 novembre. Durante le operazioni di raccolta è fatto divieto di: utilizzare strumenti in legno, ferro e plastica che possono ledere e danneggiare il micelio fungino o l’apparato radicale delle piante arboree ed arbustive; danneggiare il sottostante micelio; utilizzare prodotti ottenuti per sintesi chimica al fine di stimolare la produzione o l’accrescimento dei carpofori.

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Fungo di Borgotaro IGP