Emilia Romagna
ANGURIA REGGIANA IGP

SCARICA in formato PDF DISCIPLINARE ANGURIA REGGIANA IGP

Anguria Reggiana IGP

L’Anguria Reggiana deriva dalla specie “Citrullus Lanatus” allo stato fresco. Il frutto si divide in tre tipologie: la prima è il tipo “Tondo”, avente le caratteristiche della tipologia “Asahi Miyako”, con buccia grigia e striature verdi. Il tipo “Ovale”, avente le caratteristiche della tipologia “Crimson”, di color verde con striature più scure e, infine, il tipo “Allungato”, avente le caratteristiche della “Sentinel”, anch’esso di colore verde con striature più scure. L’anguria ha un elevato livello zuccherino (11° Brix per la tipologia “Ashai Miyako” e 12° Brix per le tipologie “Crimson” e “Sentinel”) e una polpa succosa e saporita. Quando è immesso al consumo, i frutti sono puliti, privi di fessurazioni esterne e ammaccature con un peduncolo di lunghezza da 2 a 5 cm.

Metodo di coltivazione

La coltivazione dell’Anguria inizia con la semina, che si svolge da Gennaio a Maggio. In seguito, le piantine sono trapiantate o in pieno campo o nel tunnel piccolo, da Febbraio a Giugno. I terreni coltivati sono concimati in base al fabbisogno specifico della pianta e alla conformazione del terreno. Quando i tegumenti esterni dei frutti sono duri, privi dello stato gelatinoso e con una polpa di colore rosso, le angurie sono arrivate al grado di maturazione commerciale e potranno essere raccolte. La fase di raccolta è realizzata con il classico strumento chiamato “roncola” e si realizza con 3 stacchi, o al massimo 10. Infine, l’anguria è stoccata in azienda, in spazi adeguati e ombreggiati per non subire nessun tipo di conservazione forzata che ne alteri le qualità.

Legame tra il prodotto e il territorio

Le note distintive che affermano la reputazione dell’Anguria Reggiana sono il risultato della sinergia degli elementi ambientali con quelli antropologici. Il terreno ricco di potassio conferisce al frutto l’elevato grado di Brix che rende la polpa dolce e succosa. Oltre a ciò, grande merito va dato agli “spiccatori”, i quali, solo percuotendo la parte esterna del frutto, riescono a capire dal suono che questo emana se è arrivato a maturazione. Questa fine tecnica, migliorata con gli anni, permette di immettere sul mercato un prodotto squisito, genuino e dalle rinomate caratteristiche organolettiche.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *