Torta Stroscia PAT

Torta di consistenza e friabile, dal gusto semplice dei dolci di una volta.

Zona di produzione:Pietrabruna
Curiosità:In dialetto locale, strosciare vuol dire rompere, spezzare, la stroscia quindi la torta che si spezza, una sorta di sbrisolona locale.
Questa torta è particolare sia per questa sua friabilità che permette di rompere direttamente con le mani questa sorta di pastafrolla, sia per la presenza dell’olio d’oliva utilizzato al posto del burro che dona maggior leggerezza e digeribilità al dolce.
Tipica di alcuni paesi della provincia d’Imperia, è stata addirittura brevettata da un pasticcere di Pietrabruna, borgo medioevale alle spalle di San Lorenzo al mare.

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Torta scema PAT Liguria

È una torta di riso cucinata con ingredienti poveri e per questo detta scema. Si presenta rotonda con un diametro di circa 40 cm e viene cotta in una teglia di rame stagnato nel forno a legna. È un piatto leggero ma estremamente gustoso.

Zona di produzione:Sarzana (La Spezia)
Curiosità:La ricetta della torta scema è arrivata ai nostri giorni immutata nella sua composizione. Il nome indica una torta povera, fatta con ingredienti basilari come il riso e la farina, con l’utilizzo di poco sale e una metodica di lavorazione molto semplice.
La produzione è da sempre locale e ancora oggi piccoli laboratori di Sarzana la preparano nel rispetto della tradizione.
Gli anziani ricordano che questa torta, facilmente conservabile per alcuni giorni, era in grado di apportare le necessarie calorie a chi si dedicava alla vita agricola.

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Torta di riso di Vezzano PAT

È la torta che accompagnava i momenti di festa nel territorio spezzino ma che a Vezzano è diventata il piatto tipico del paese, portabandiera di una dolce cucina contadina. La torta d’riso doza, dagli ingredienti semplici ma esplosivi al palato, viene cotta rigorosamente nel forno a legna, con la classica teglia di rame, quella usata per cuocere la farinata ligure. Ha la forma tonda, grande appunto quanto la teglia di rame che ogni famiglia possiede. La sua caratteristica principale è l’aroma di anice percepibile già all’odorato, prima che al gusto.

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Torta crescente PAT Liguria

La torta crescente il giorno prima si prepara il lievito, il giorno seguente si fa l’impasto che viene messo negli stampi e lasciato lievitare per dodici ore, prima di essere cotto in forno. Questa torta viene prodotta da ottantadue anni utilizzando metodiche arcaiche. In tempi antichi, quando non esisteva il lievito di birra, si utilizzava il lievito naturale, che permetteva un prolungato mantenimento e freschezza della torta.

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Torrone di Dolcedo e della Fontanabuona PAT

Ebbene sì: anche in Liguria, dove non mancano le produzioni di miele e di nocciole, il torrone veniva confezionato, insieme al pandolce, per le festività natalizie. Dal colore che va dal bianco panna al bianco avorio, ha una consistenza morbida. Là dove si coltivava il nocciolo, la tradizione imponeva che sulla tavola natalizia fosse presente u turùn, preparato in famiglia artigianalmente con le fragranti nocciole del nostro entroterra. Così accade ancora adesso in val Fontanabuona e nel territorio di Dolcedo, con l’eccezione della frazione di Trincheri dove le famiglie lo preparano per la festa di santa Lucia, che cade il 13 dicembre.

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Torcetti PAT Liguria

Torcetti Esiste un dolce fritto, leggermente alcolico, di antica tradizione che per la sua forma a treccina si chiama turcèt. È prodotto in Val Bormida, specialmente nel comune di Mallare, verdeggiante e tranquillo paese dell’entroterra di Savona, di origine preromana.

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