Lardo vergine di maiale PAT Toscana

Il “groppone” di maiale viene squadrato, salato e fatto riposare in cella frigorifera o cantina fresca per almeno 120 giorni; le razze di suino utilizzate sono la Large White e la Landrance, razze i cui esemplari raggiungono pesi elevati e vengono macellati oltre i 190 kg.

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RIORDINO DELLE NORME IN MATERIA DI AGRICOLTURA E DI SVILUPPO RURALE

La Legge regionale è pubblicata sul Bollettino Ufficiale n. 04 (Supplemento ordinario n. 3) del 24 gennaio 2019.
Il riordino delle norme ha comportato l’abrogazione di 35 delle 45 leggi vigenti, oltre a cinquanta articoli in materia, contenuti nei vari provvedimenti regionali.
Tra le nuove disposizioni, viene regolamentato con maggior rigore quali sono le attività definite di agricoltura sociale, riconoscendo le fattorie sociali e le fattorie didattiche; ingloba, adeguandola, la nuova normativa sugli agriturismi, e introduce una novità importante, quella del presidio di prossimità

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Sicilia
LIMONE DELL’ETNA IGP

Le tecniche di coltivazione dei limoneti idonei a produrre i limoni denominati IGP “Limone dell’Etna” sono riconducibili a quelle tradizionalmente seguite nell’ambiente di coltivazione, miranti all’obiettivo di mantenere il giusto equilibrio vegeto-produttivo e di conseguenza assicurare l’ottenimento di produzioni di elevata qualità, come storicamente riconosciute dal consumatore. La densità di piantagione massima consentita è di 700 piante per ettaro. La raccolta dei frutti dalla pianta deve essere effettuata a mano quando i frutti si siano liberati dall’eventuale rugiada condensatasi durante la notte precedente, ed il loro distacco deve essere effettuato con l’ausilio di forbicine da raccolta per il taglio del peduncolo. La raccolta va fatta ad un livello di sviluppo dei frutti tale da garantire la buona qualità organolettica ed estetica degli stessi.

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LIMONE DELL’ETNA IGP

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Cappero delle Isole Eolie IGP

Il Cappero delle Isole Eolie deriva dalla lavorazione dei capperi e cucunci, rispettivamente boccioli fiorali e frutti, delle specie botanica “capparis spinosa”, subspecie “inermis”, inclusi i biotipi Nocellara, Nocella e Spinoso di Salina, coltivati nell’intero territorio amministrativo del Comune di Lipari comprendente le Isole di Lipari, Vulcano, Filicudi, Alicudi, Panarea, Stromboli, e dei comuni di Santa Marina Salina, Malfa e Leni nell’Isola di Salina, in provincia di Messina.

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Cappero delle Isole Eolie IGP

Sicilia
CAPPERO DELLE ISOLE EOLIE IGP

La coltivazione del Cappero delle Isole Eolie può essere effettuata sia in coltura specializzata che in coltura promiscua. La propagazione deve avvenire per talea, al fine di tutelare il patrimonio genetico che nei secoli si è affrancato sul territorio. Le talee devono provenire da piante-madri identificate che abbiano manifestato nella fase vegetativa e produttiva tutto il potenziale genetico caratteristico del territorio.

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CAPPERO DELLE ISOLE EOLIE IGP

Cipolla e porro

La cipolla e il porro posseggono le medesime virtù salutari, anche se in misura diversa. La prima è più ricca di flavonoidi ( in particolare di quercetina) e composti organici solforati.Fra le tante azioni positive sull’organismo bisogna ricordare la capacità di abbassare lo zucchero ematico: è dunque consigliabile per i diabetici. Sempre nel sangue, agisce diminuendo i grassi, abbassando la pressione e prevenendo la formazione di trombi. Ha inoltre un’azione calmante rispetto ai bronchi, per cui è utile in caso di asma.

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Sicilia
PESCA DI LEONFORTE IGP

La pesca può essere coltivata con tre modalità: convenzionale, integrata e biologica. Per ottenere un frutto di alta qualità, il terreno è coltivato solo con concimi organici ed è ammesso l’apporto di azoto per un limite massimo di 150 kg per ettaro. La forma di coltura, secondo quanto previsto dal disciplinare, dovrà garantire un’adatta esposizione ai raggi solari in tutte le parti della chioma per facilitare la distribuzione dei prodotti antiparassitari in maniera uniforme. La massima produzione per ettaro non deve superare le 25 tonnellate.

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PESCA DI LEONFORTE IGP

Appia Regina Viarum
4° Tappa

Terracina Sembra che la città sia entrata nell’orbita romana già alla fine del VI secolo a.C.: secondo Tito Livio, infatti, il re etrusco di Roma, Tarquinio il Superbo (VI sec. a C.) avrebbe inviato coloni a Signia e a Circeii, perché fossero di presidio sulla terra e sul mare. Terracina viene successivamente menzionata nel primo trattato tra Roma e Cartagine, tradizionalmente datato al primo anno della Repubblica romana (509 a.C.).

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4° Tappa