Passatelli, passatini, pasadein, pasadòin in bròd PAT Emilia Romagna

Si chiamano passatelli perché prendono la forma particolare passando dai buchi dello specifico strumento. In passato era la minestra delle feste e delle grandi occasioni: Pasqua, Ascensione, battesimi, cresime, matrimoni, tranne il Natale in cui erano sostituiti dai cappelletti in brodo. Erano considerati un piatto pregiato poiché fatti con pane bianco. Pangrattato e parmigiano andavano in egual misura ma nelle case dei ricchi prevaleva il parmigiano, mentre in quelle dei poveri prevaleva il pane.

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Amaretto PAT (Gavenola, Sassello, Rocchetta)

Amaretto è uno strano nome per un dolcetto. Eppure non è uno scherzo e neppure un gioco di parole, ma uno dei pasticcini più noti e diffusi nel nord Italia, nato probabilmente alla corte dei dogi di Venezia. L’amaro gli è donato dalle mandorle, ma la sapienza dei pasticceri crea un biscotto dal dolce gusto inconfondibile.

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Savoiardi PAT

Le dimensioni di un biscotto savoiardo sono: 10-12 cm di lunghezza, 4-5 cm di larghezza e circa un cm di spessore per un peso di circa 10 grammi. La caratteristica saliente è la presenza, sulla superficie, di una specie di sottilissima pellicola data da una spolverizzata di zucchero a velo prima della cottura. Il biscotto si presta ad essere intinto nel latte, nel the o addirittura nel vino. Una volta intinto si inzuppa immediatamente, aumentando considerevolmente di volume senza però disfarsi. Si consuma con panna montata ed, elettivamente, con lo zabajone. Come tutti i prodotti più antichi è diventato esso stesso un ingrediente di altri dolci, tra cui principalmente il tiramisù, forse il dolce italiano più conosciuto all’estero. Si usa anche per preparare la zuppa inglese e le “charlotte”, in cui fanno da cupola e contorno alla crema bavarese. Dal 2005 gli ingredienti e la metodica produttiva sono definite in un apposito decreto della Repubblica Italiana.

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Pan Ner della Valle d’Aosta PAT

Il pan ner si presenta di forma rotonda, con crosta di colore bruno. Gettando un occhio alla base della filiera pane, possiamo notare come storicamente i campi di segale ricoprivano i pendii di gran parte della nostra regione, anche ad altitudini elevate. All’inizio del Novecento, una piccola rivoluzione agricola ha portato alla conversione dei campi di cereali in praterie per l’allevamento.

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Casoncelli Bergamaschi PAT

Ravioli, tortelli, agnolotti! sono i protagonisti di un capitolo molto antico della storia gastronomica del nostro Paese. Nelle province di Brescia e di Bergamo la pasta ripiena per eccellenza sono i casoncelli che deliziano il palato con il loro ripieno a base di formaggio durante la maggior parte delle sagre e degli eventi folkloristici della zona.

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Turta del Dunizèt

La leggenda narra che una sera il bergamasco Gaetano Donizetti e il collega e amico Gioacchino Rossini, fossero a cena insieme, ma che il primo fosse addolorato e affranto per colpa di una pena d’amore che non gli dava pace e che gli aveva portato via il sorriso e anche l’appetito. Fu allora che Rossini, stufo di vedere l’amico afflitto e per non farsi rovinare del tutto la cena, chiese al suo cuoco personale di preparare un dolce semplice, veloce e capace di far tornare il buon umore al compare musicista e compositore.

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Antico bignè di Solofra PAT Campania

Prodotto dolciario di forma rotondeggiante e colore giallastro con una copertura di granella di zucchero. II bignè è un dolce dalla caratteristica consistenza morbida ma compatta con un ripieno di soffice crema pasticcera di un colore giallo molto intenso ed un sapore delizioso, conferito anche daII’aggiunta di qualche goccia di liquore Strega.

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Cucina tipica calabrese
“Laganelle e ciciri”

In Calabria viene realizzata con questa tipologia di pasta, chiamata appunto “lagana” o “laganella” e molto simile a delle “tagliatelle”. Le versioni conosciute di questa preparazione sono “molteplici”. Molti la fanno col pomodoro, altri invece in bianco. Alcuni usano l’olio d’oliva al posto dello strutto oppure aggiungono pancetta e lardo per dare sapore al piatto.

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“Laganelle e ciciri”