La storia della viticoltura in Sardegna

Secondo studi e ricerche archeologiche, la vite e il vino sono presenti in Sardegna da circa 5.000 anni, anche se i reperti ritrovati farebbero ritenere che la vite sia stata introdotta in Sardegna dai Fenici, durante il periodo nel quale occuparono l’isola. Secondo lo storiografo romano Lucio Giunio Moderato Columella esistono infatti riscontri storici sull’esistenza del vino già nella città Tharros, l’antico centro punico-romano di cui oggi restano le vestigia.

A causa della sua strategica posizione geografica la Sardegna è stata nel corso dei secoli oggetto di conquiste da parte anche dei Cartaginesi, Romani, Arabi, Aragonesi, Genovesi, Pisani e infine dei Piemontesi. La viticoltura e la produzione del vino ha fortemente risentito delle tradizioni e delle culture di questi diversi popoli, tra periodi di declino e altri di autentico splendore.

Vini di Sardegna
ALGHERO DOP
I vini “Alghero” presentano buon equilibrio strutturale, sono sapidi con marcati sentori di salinità. I…
Vini di Sardegna
NURRA IGP
Gli IGP “Nurra” bianchi, anche frizzanti, presentano un colore dal bianco carta al giallo ambrato,…

Agli Aragonesi si debbono l’introduzione di nuove e fondamentali tecniche viticolturali ed enologiche e di nuove varietà di uva, ancora oggi presenti in Sardegna dove svolgono ancora un importante ruolo. Alcune delle più note uve della Sardegna come il Cannonau e il Carignano sono state introdotte dagli Spagnoli. Nel tardo 1700 i vini della Sardegna, quali il Cannonau di Nuoro, il Vermentino di Gallura, la Vernaccia di Oristano, la Malvasia di Bosa, il Monica passito, il Girò, il Moscato e il Nasco cominciarono a divenire conosciuti fuori dai confini della regione.

Lo sviluppo dell’enologia di Sardegna si arrestò con l’arrivo della fillossera, alla fine del 1800, dalla quale si salvarono solamente le vigne piantate in terreni sabbiosi. Solo all’inizio degli anni 1950, grazie alla nascita di innumerevoli cantine sociali, la viticoltura riprese piede in regione, anche se in questo periodo la produzione era concentrata sulla quantità, in particolare per i vini rossi colorati e concentrati, con altra gradazione alcolica e spesso usati per il taglio di altri vini. L’arrivo della produzione di qualità, qui  come in altre regioni d’Italia, ha permesso ai vini della Sardegna di raggiungere i grandi livelli di eccellenza dei giorni d’oggi.