Fagioli in giubalunga PAT Emilia Romagna

Piatto a base di fagioli, ciavàr, salsiccia matta, cotiche, pancetta, costoline, cotechino. Ammollare i fagioli per una notte, metterli in una pentola con 2 litri di acqua fredda e farli cuocere a calore moderato. In una casseruola soffriggere la cipolla tritata in maniera grossolana e uno spicchio d’aglio, appena la cipolla è dorata aggiungere la carne di maiale e far rosolare con cura. A metà cottura sfumare con il vino bianco poi aggiungere la salvia e il rosmarino. A cottura quasi ultimata aggiungere i fagioli cotti in precedenza, poco dopo aggiungervi la passata di pomodoro e far bollire piano per circa un’ora. Il piatto così è pronto, il consiglio è di mangiarlo con il pane montanaro insipido o eventualmente con pane abbrustolito.

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Sentiero Italia CAI Lombardia D30N Tirano Stazione – Rifugio Schiazzera

Tirano Stazione – Rifugio Schiazzera Questa tappa è caratterizzata da un dislivello notevolissimo che sfiora i 2000 metri positivi. Dalla città di Tirano si segue inizialmente la vecchia mulattiera che porta alla Frazione di Roncaiola passando tra gli ultimi vigneti del versante Retico della Valtellina. Dopo la frazione il percorso segue prima un ripido sentiero poi una mulattiera fino alla località Pradentia, per scendere poi leggermente verso est passando per la località Pra Baruzzo. Si risale lungo i fianchi del Monte Masuccio, prima lungo una pista forestale alla località Sovo, per poi imboccare un sentiero che, con un’ultima ripida scalinata per superare un bastione roccioso, arriva al Rifugio Schiazzera, ex caserma della Guardia di Finanza che ci ricorda il periodo del contrabbando con la confinante Svizzera.

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Sentiero Italia CAI Lombardia D29S Rifugio Franco Tonolini – Temù

Rifugio Franco Tonolini – Temù Si sale su grossa ganda fino alla Bocchetta di Premassone (mt. 2847 punto culminante dell’Alta Via dell’Adamello, con straordinaria vista sulle pareti nord ed ovest dell’Adamello) passando per l’omonimo lago. Si scende quindi per una parete rocciosa alla testata della Valle dell’Avio (è il tratto più esposto dell’itinerario, ma attrezzato con cavi) fin alla sottostante diga del Pantano dell’Avio. Da qui con una deviazione rispetto al percorso ufficiale si può raggiungere il rifugio Garibaldi percorrendo la diga del Pantano. Il Sentiero Italia invece scende a sinistra su segnavia e si abbassa alla malga Lavedole per innestarsi sul sentiero per Temù. Appena oltre la malga, scavalcato il torrente, ci si immette sul segnavia n.611 (ex 11) che scende a fiancheggiare sulla sinistra i tre laghi artificiali d’Avio. Dalla Palazzina, la strada che si segue, e che è in parte asfaltata e in parte sterrata, compie diversi tornanti prima di svilupparsi con un tracciato più rettilineo ed una pendenza più moderata. Scesa interamente la valle dell’Avio, si supera il fiume Oglio sul fondovalle e si sale brevemente a raggiungere il centro di Temù.

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Sentiero Italia CAI Lombardia D29N Prato Valentino – Tirano Stazione

Prato Valentino – Tirano Stazione Dopo numerosi giorni il Sentiero Italia torna a quote di pianura presso la città di Tirano con questa tappa lunga, di dislivello in salita intermedio e dislivello notevole in discesa. Da Prato Valentino si segue il tracciato delle piste sciistiche verso monte dirigendosi poi ad arco verso il Monte Cancano a 2435 metri di quota. Dopo un tratto che costeggia il confine con la Svizzera dalla Borgata di Lughina il percorso prende a scendere con decisione seguendo alcuni tratti di strada carrozzabile fino a Tirano, capolinea italiano della famosa Ferrovia del Bernina che collega la Valtellina con Saint Moritz.

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2.2.3 Le 40 piante antinquinanti

Le piante antinquinanti sono specie vegetali che, grazie alle loro caratteristiche, contribuiscono a purificare l’aria dai principali inquinanti presenti negli ambienti interni. Note per la capacità di assorbire e ridurre la presenza di inquinanti nell’aria, contribuendo così a migliorare la qualità dell’aria negli ambienti interni. Queste piante possono assorbire sostanze chimiche nocive attraverso i loro pori, radici e superfici, offrendo un modo naturale ed esteticamente gradevole per purificare l’aria in ambienti chiusi.

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2.3.4 Sistemi di protezione solare

I sistemi di protezione solare sono dispositivi progettati per ridurre l’abbagliamento e il surriscaldamento causati dalla luce solare diretta all’interno degli edifici. Questi sistemi sono installati principalmente su finestre e facciate esposte al sole, con l’obiettivo di migliorare il comfort degli occupanti e ridurre la dipendenza dai sistemi di raffreddamento, contribuendo così all’efficienza energetica degli edifici.

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2.3.5 Specchi e superfici riflettenti

Utilizzando queste tecniche, è possibile sfruttare al massimo la luce naturale disponibile, creando ambienti luminosi, accoglienti e confortevoli. Questo non solo riduce la dipendenza dalle fonti di illuminazione artificiale durante il giorno, ma contribuisce anche a promuovere il benessere e la produttività degli occupanti degli spazi interni.

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Riserva naturale orientata biogenetica Duna di porto Corsini – Emilia Romagna

Si tratta di uno dei pochi residui lembi di duna stabilizzata dalla vegetazione situati tra la pineta demaniale litoranea (Riserva “Pineta di Ravenna”, sez. Staggioni) e le affollate spiagge romagnole. Le dune costiere sono strutture legate alla dinamica della vegetazione e del vento. Si alimentano dalle spiagge create dal trasporto lungo costa dei materiali forniti dalle foci fluviali, per effetto del moto ondoso e delle correnti litoranee. A Porto Corsini la spiaggia è ancora sufficientemente ampia, in quanto protetta dall’erosione dai lunghi moli (2,5 km) che proteggono il porto-canale di Ravenna. Questo limitato lembo di duna è stato così stabilizzato dalla vegetazione e può conservarsi.

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Sentiero Italia CAI Lombardia D28S Rifugio Paolo Prudenzini – Rifugio Franco Tonolini

Rifugio Paolo Prudenzini – Rifugio Franco Tonolini Dalla Valle di Salarno si sale sul versante destro orografico fra pietraie e magro pascolo, guadagnando rapidamente quota. Quindi si effettua un lungo traverso tra grossi blocchi rocciosi per portarsi ai piedi del Passo Miller e raggiungerlo con un ultimo ripido balzo. Si comincia quindi a scendere in Val Miller e superato un breve tratto attrezzato con catene, si prosegue su grossa ganda fino al lago Miller in prossimità del quale si trova il rifugio Gnutti. Dal rifugio ci si dirige, con alcuni saliscendi, al Passo del Gatto (tratti attrezzati con catene), sulle pendici meridionali del Corno del Lago, oltre il quale si entra in quota nella conca del Baitone. Fiancheggiato sulla sponda orientale l’omonimo bacino artificiale ci si alza sino al ripiano del rifugio Tonolini posto nelle vicinanze del lago Rotondo.

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