Sentiero Italia CAI Lombardia D28N Rifugio Cederna Maffina – Prato Valentino

Rifugio Cederna Maffina – Prato Valentino Si raggiungono le pendici della Valtellina con questa tappa piuttosto lunga ma caratterizzata da scarso dislivello. Dal Rifugio Cederna Maffina si segue in discesa il corso del Torrente Fontana passando dalla bella “Cascada de Furam”, dall’Alpe Campascio, dalla Piana dei Cavalli fino ad arrivare alla frazione Sant’Antonio. Segue una risalita dolce lungo un sentiero fino alla località Dalico dove si guadagna il versante esposto a sud che domina dall’alto il fondo della Valtellina e le Orobie Valtellinesi. Proseguendo lungo il percorso escursionistico, denominato Sentiero del Sole, si raggiunge l’abitato di Prato Valentino dove partono gli impianti sciistici dell’Alpe Teglio.

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Dolce e brusco PAT Emilia Romagna

Carne di pollo trattata con: zucchero, aceto, uva passa, acqua, strutto, olio, cipolla, pane grattugiato. Si fa lessare mezzo pollo, a un terzo della cottura, si taglia a pezzetti e si pone con un intingolo preparato con strutto, olio e una cipolla tritata. Si fa rosolare il tutto rimescolando e aggiungendo un grosso bicchiere riempito per tre quarti di acqua e una di aceto, alcuni cucchiai di zucchero e l’uvetta rinvenuta in acqua. Si lascia bollire lentamente e prima di togliere dal fuoco si aggiunge pan grattato badando che il liquido non venga completamente assorbito.

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Cotenna e ceci PAT Emilia Romagna

Piatto a base di ceci, bicarbonato, sale, cotenne, puntine di costine di maiale, burro, olio, funghi, acqua. Si mettono a bagno i ceci con il bicarbonato e il sale per 24 ore, si scolano e si versano in una pentola coperti da quattro dita d’acqua, cotenne e alcune puntine (non scheggiate) di costine e si cuoce a fuoco lento.

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Coniglio in umido o alla cacciatora PAT Emilia Romagna

Coniglio cotto con  aromi vari, cipolla, pomodoro e vino bianco. Si pulisce bene il coniglio, si vuota, si taglia a piccoli pezzi, si lascia a bagno in acqua fredda e un po’ di aceto per alcune ore, si asciuga bene, si rosola in un tegame di terracotta con strutto o poco olio, sale, pepe abbondante, aglio tritato e un mazzetto di odori (rosmarino, salvia e alloro). Rosolato che sia, si bagna col vino e si porta a cottura a fiamma bassissima e a tegame coperto.

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Coniglio arrosto alla reggiana PAT Emilia Romagna

Se scorriamo le pagine della gastronomia italiana, nei grandi pranzi aristocratici il coniglio non figurava mai perché ritenuto carne inferiore di fronte a quella di altri animali più pregiati. Il coniglio arrosto appartiene al filone della cucina tradizionale reggiana. Nelle campagne, la “conigliera” era ed era accudita dalle donne che , un tempo, la alimentavano con poca spesa (“romel” ed erba). Ne ricavavano guadagni per le loro spese voluttuarie e, le più giovani, soldi da mettere da parte per la dote.

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22 Marzo – Giornata Mondiale dell’Acqua H2o

Ogni anno il 22 marzo celebriamo la giornata Mondiale dell’Acqua. L’evidenza scientifica è chiara: il clima sta cambiando e continuerà a cambiare, influenzando le società principalmente attraverso l’acqua. Il cambiamento climatico influenzerà la disponibilità, la qualità e la quantità di acqua per i bisogni umani fondamentali, minacciando l’effettivo godimento dei diritti umani all’acqua e ai servizi igienico-sanitari per potenzialmente miliardi di persone. L’alterazione del ciclo dell’acqua porrà anche rischi per la produzione di energia, la sicurezza alimentare, la salute umana, lo sviluppo economico e la riduzione della povertà, mettendo così seriamente a repentaglio il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

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Cipolle ripiene di magro PAT Emilia Romagna

Timballo a base di cipolle, uva passa e pinoli. Si lessano le cipolle e si riempiono le singole squame con cipolla trita e fritta in olio, a cui si aggiungono aceto, zucchero, pinelle (pinoli). Segue quindi una cottura con sopra un “testo” (coperchio di terracotta)caldo.

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Cavoli ripieni PAT Emilia Romagna

Un piccolo cavolo nostrano, pane e formaggio grattugiati, carne lessa tritata, olio, burro, uova, sale, pepe. Si fa cuocere al dente, in acqua salata, un piccolo cavolo, si scola, si allargano le foglie centrali e nell’ interno si mette il ripieno fatto con pane, un pizzico di sale, pepe, formaggio, carne lessa tritata e 2 o 3 uova. Una volta ricomposto il cavolo lo si lega con un filo affinché il ripieno non si spanda e si fa rosolare con olio e burro in una terrina fino a quando non sarà ben colorito.

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