Sentiero Italia CAI Lombardia D30S Temù – Rifugio Angelino Bozzi al Montozzo

Temù – Rifugio Angelino Bozzi al Montozzo Si sale l’abitato di Temù fino alle ultime case, dove si imbocca la mulattiera per Villa d’Allegno. Visitata questa frazione si scende a Ponte di Legno con la strada interpoderale chiusa al traffico che giunge direttamente al centro in poco più di 1 km. Risalita la via centrale si prosegue fra le case lungo il fiume Oglio attraversandolo all’altezza di Zoanno, quando la strada che si percorre si immette sulla statale del Passo Gavia. Sulla sterrata che nasce qui, riva sinistra orografica dell’Oglio, inizia l’Alta Via Camuna sulla quale il Sentiero Italia Lombardo si inserisce provenendo dal rifugio Garibaldi attraverso la valle dell’Avio e la Valsozzine. Percorsa la sterrata fino al suo termine, si prosegue su ripido sentiero che raggiunge la strada bianca denominata La Tonalina, che si sviluppa in costa in direzione della Valle di Viso. La si percorre fino a che le indicazioni dell’Alta Via Camuna indicano a destra una pista in salita. Si prosegue su agevole mulattiera militare, salendo infine al rifugio Bozzi dopo un lungo percorso traverso sopra i 2000 metri. Nei pressi del rifugio merita una visita il Museo della Guerra Bianca.

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Sentiero Italia CAI Lombardia D29S Rifugio Franco Tonolini – Temù

Rifugio Franco Tonolini – Temù Si sale su grossa ganda fino alla Bocchetta di Premassone (mt. 2847 punto culminante dell’Alta Via dell’Adamello, con straordinaria vista sulle pareti nord ed ovest dell’Adamello) passando per l’omonimo lago. Si scende quindi per una parete rocciosa alla testata della Valle dell’Avio (è il tratto più esposto dell’itinerario, ma attrezzato con cavi) fin alla sottostante diga del Pantano dell’Avio. Da qui con una deviazione rispetto al percorso ufficiale si può raggiungere il rifugio Garibaldi percorrendo la diga del Pantano. Il Sentiero Italia invece scende a sinistra su segnavia e si abbassa alla malga Lavedole per innestarsi sul sentiero per Temù. Appena oltre la malga, scavalcato il torrente, ci si immette sul segnavia n.611 (ex 11) che scende a fiancheggiare sulla sinistra i tre laghi artificiali d’Avio. Dalla Palazzina, la strada che si segue, e che è in parte asfaltata e in parte sterrata, compie diversi tornanti prima di svilupparsi con un tracciato più rettilineo ed una pendenza più moderata. Scesa interamente la valle dell’Avio, si supera il fiume Oglio sul fondovalle e si sale brevemente a raggiungere il centro di Temù.

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Sentiero Italia CAI Lombardia D28S Rifugio Paolo Prudenzini – Rifugio Franco Tonolini

Rifugio Paolo Prudenzini – Rifugio Franco Tonolini Dalla Valle di Salarno si sale sul versante destro orografico fra pietraie e magro pascolo, guadagnando rapidamente quota. Quindi si effettua un lungo traverso tra grossi blocchi rocciosi per portarsi ai piedi del Passo Miller e raggiungerlo con un ultimo ripido balzo. Si comincia quindi a scendere in Val Miller e superato un breve tratto attrezzato con catene, si prosegue su grossa ganda fino al lago Miller in prossimità del quale si trova il rifugio Gnutti. Dal rifugio ci si dirige, con alcuni saliscendi, al Passo del Gatto (tratti attrezzati con catene), sulle pendici meridionali del Corno del Lago, oltre il quale si entra in quota nella conca del Baitone. Fiancheggiato sulla sponda orientale l’omonimo bacino artificiale ci si alza sino al ripiano del rifugio Tonolini posto nelle vicinanze del lago Rotondo.

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Sentiero Italia CAI Lombardia D27S Rifugio Città di Lissone in Val Adamè – Rifugio Paolo Prudenzini

Rifugio Città di Lissone in Val Adamè – Rifugio Paolo Prudenzini Dal rifugio Città di Lissone le tappe fino al rifugio Garibaldi seguono l’Alta via dell’Adamello (sentiero n. 601 ex 1). Si rimonta la Valle di Adamè fino a Baita Adamè, si prosegue ancora brevemente sul fondovalle per poi piegare a sinistra e salire ripidamente al Passo di Poia (2775 m), che divide la valle di Adamè dalla Val Salarno. L’ultimo tratto della salita e la prima parte della discesa si svolgono tra grossa ganda (pietraie faticose e pericolose). Terminate le pietraie si raggiunge in breve il rifugio Prudenzini.

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Sentiero Italia CAI Lombardia D26S Rifugio Colombè – Rifugio Città  di Lissone in Val Adamè

Rifugio Colombè – Rifugio Città  di Lissone in Val Adamè Lunga e faticosa tappa che permette di collegarsi con l’Alta Via dell’Adamello saltando il difficile tratto dal rifugio Maria e Franco al rifugio Città di Lissone. Dal rifugio Colombè si raggiunge in breve l’omonima malga e si segue in discesa la mulattiera per le baite Saline (segnavia n. 117) fino a incrociare il sentiero n. 622 (ex 22) che attraversa i versanti occidentali e settentrionali (Sentiero dei Tre fratelli) del Monte Colombè e giunge al Lago d’Arno (mt. 1817). Con i sentieri 20A (in buona parte camminamento dell’ENEL in galleria) e 20 si guadagna il fondovalle della Val Saviore all’altezza della località Rasega. Si rimonta ora la valle lungo la strada fino alla malga Lincino, (in alternativa un comodo sentiero non segnato corre a fianco della strada intersecandola più volte) nei cui pressi si imbocca il sentiero n. 615 (ex 15) che sale con numerose svolte (Scale di Adamè) sul ciglio della Valle di Adamè, dove si trova il rifugio Città di Lissone.

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Sentiero Italia CAI Lombardia D25S Rifugio Baita Iseo – Rifugio Colombè

Rifugio Baita Iseo – Rifugio Colombè Con il sentiero n. 606 (ex 6) si raggiunge Pescarzo, si attraversa in discesa l’antico borgo e infilata via Pedina si scende, seguendo la vecchia mulattiera fino a Cemmo. Da qui, seguendo in discesa le vie del paese si raggiunge Capo di Ponte e superata la statale 42 si sale all’ingresso del Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri (visita consigliata). Poco prima dell’ingresso del parco, si infila un sentiero nel bosco (segnali bianchi e gialli) e lo si segue sino al sovrastante paese di Cimbergo da dove, seguendo una strada a tratti asfaltata, si raggiunge il rifugio De Marie al Volano (sv n. 666 ex 16 nell’ultimo tratto). Da qui su strada sterrata si attraversa l’alta Val Zumella e si raggiunge il rifugio Colombè.

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Sentiero Italia CAI Lombardia D24S Passo del Vivione – Rifugio Baita Iseo

Passo del Vivione – Rifugio Baita Iseo Traversata che dalle Orobie porta ad affacciarsi in Val Camonica, aggirando il dolomitico gruppo prealpino della Concarena. Nella prima parte si percorre l’erbosa costiera dei Colli, a cavallo fra la Val Vivione e la Val di Scalve e si raggiunge il Passo di Campelli. Da Passo di Campelli (1892 m), confine tra provincia di Bergamo e provincia di Brescia, si segue in discesa una strada carrozzabile, ma la si abbandona quasi subito sulla destra per seguire il sentiero n 162 che taglia in quota i detritici pendii della Concarena. Con lunga traversata, dapprima su ghiaioni e poi nel bosco, si digrada verso est per scendere al rifugio Baita Iseo (1335 m) in circa un’ora e mezza.

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Sentiero Italia CAI Lombardia D23S Rifugio Nani Tagliaferri al Passo di Venano – Passo del Vivione

Rifugio Nani Tagliaferri al Passo di Venano – Passo del Vivione Dal Rifugio Tagliaferri  il primo tratto é il piú impegnativo del percorso: si sale al passo del Vó (2368m) e poi, per un tratto particolarmente esposto (presenza di catene corrimano), si sale al passo del Demignone (2485 m), si scende alla piana dei laghetti del Venerocolo e all’omonimo passo (2314 m). Poi si imbocca la vecchia mulattiera realizzata per la “Linea Cadorna” che passa nei pressi dei laghetti di San Carlo e si sale al passo del Gatto (2416 m). Si scende con pendenza costante e con ampi tornanti nella Valle di Valbona e superato l´ononimo lago si passa nei pressi della Malga Gaffione (1825 m). Si prosegue poi in piano brevemente su una strada sterrata fino al rifugio Vivione (1828 m). Questa tappa segue fedelmente l’Itinerario Naturalistico Antonio Curò (segnavia CAI n°416).

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Sentiero Italia CAI Lombardia D22S Rifugio Antonio Curò – Rifugio Nani Tagliaferri al Passo di Venano

Dal rifugio Antonio Curò si costeggia il lago Barbellino per pochi minuti fino ad incontrare sulla destra il torrente che scende dalla val Cerviera (ponte in legno). Si risale costeggiando le cascate e si percorre poi un tratto di valle che conduce ad un altro tratto più ripido che permette di superare un salto di roccia allietato da una cascata. Ora ci si trova in un ampio pianoro (2234 m – deviazione sulla destra per i laghi della val Cerviera). Si affronta invece sulla sinistra (est) un altro tratto ripido e, di seguito, si prosegue fino allo spartiacque con la val Bondione. Si attraversa la testata di questa (incrocio con sentiero 322 che sale da Lizzola) fino al passo Bondione (2633 m) e si scende un poco nell’alta valle del Gleno. Si risale fino al passo di Belviso (2518 m) incontrando il sentiero 410 che proviene da Bueggio e, scendendo prima sul versante valtellinese e poi tornando su quello scalvino, si incrocia il sentiero 413 e in pochi minuti si è al rifugio Nani Tagliaferri (2328 m). Questa tappa segue fedelmente il Sentiero delle Orobie occidentali fino al rif. Curò, poi segue l’Itinerario Naturalistico A. Curò.

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