Pecorino di Amatrice PAT Lazio

Il Pecorino di Amatrice è un formaggio ovino a pasta dura e grassa, fatto stagionare da un minimo di 6 ad un massimo di 12 mesi. Presenta forma cilindrica a scalzo, colore della pasta interna giallo paglierino e giallo intenso quello della parte esterna dovuto ai trattamenti con olio ed aceto. La pezzatura è di 2-3 kg ed il sapore è intenso, mai salato e tendenzialmente piccante.

View More Pecorino di Amatrice PAT Lazio

Pecorino dei Monti della Laga PAT Lazio

Si tratta di un formaggio a latte misto ovino e caprino, dal sapore piccante e piuttosto saporito. Il
latte di capra è aggiunto nella quantità massima del 30%. La pasta è dura e grassa, di colore giallo paglierino con leggere occhiature, la crosta è sottile, di colore giallo ocra. Peso da 2 a 3 kg.

View More Pecorino dei Monti della Laga PAT Lazio

Pecorino viterbese PAT Lazio

Tra i prodotti che vantano una produzione secolare nella provincia di Viterbo è presente, senza dubbio, il Pecorino viterbese che risale al tempo degli Etruschi. Il prodotto è oggi censito anche nell’Atlante dei Prodotti Tipici: I Formaggi redatto dall’Istituto Nazionale di Sociologia Rurale.

View More Pecorino viterbese PAT Lazio

Pecorino ciociaro PAT Lazio

Il Pecorino ciociaro è un formaggio semicotto, a pasta dura e compatta di colore giallo pallido, che si produce da luglio ad aprile per il pecorino stagionato 3 mesi e da maggio ad agosto per lo stagionato di 6 mesi, ma può essere immesso sul mercato anche dopo appena trenta giorni. Il sapore non è mai salato, ma intenso, piccante nelle forme più stagionate. Può essere afumicato o trattato con olio in maturazione. Il peso è variabile: 2-4 Kg.

View More Pecorino ciociaro PAT Lazio

La cucina Regionale (RISERVATO Associati)

Le cucine regionali italiane affermatesi a partire dagli anni Settanta sono figlie della crescita economica e del benessere. Si tratta, tuttavia, di ‘figlie ribelli’, che cercano nel passato una cultura indispensabile per contrastare, riequilibrare, la modernità. La ‘tradizione’ interrotta da emigrazioni e stili di vita urbani divenne la chiave per difendere il cibo della famiglia, mentre la campagna, designata come ‘territorio’ con i suoi buoni prodotti, fu oggetto di un culto, sempre più evocato nelle città del lavoro.

View More La cucina Regionale (RISERVATO Associati)

Marzolino o Marzolina PAT Lazio

Il formaggio Marzolina ha una presenza plurisecolare nella produzione e nei mercati locali, riscontrabile anche da documenti storici. Censito, inoltre, nell’Atlante dei Prodotti Tipici Italiani redatto dall’Istituto Nazionale di Sociologia Rurale (1991) e viene brevemente riportato da Salvatori del Parato (2001) nel trattato di Tecnologia Casearia. Nel primo caso è descritto come formaggio di latte di capra, raramente miscelato a latte bovino ed ovino, prodotto in provincia di Latina e Frosinone, coagulato con caglio di capretto a basse temperature; nel secondo come formaggio caprino a coagulazione rapida. In entrambi i casi gli autori scrivono che le forme vengono lavate con olio e aceto e stagionate in otri di vetro tappato

View More Marzolino o Marzolina PAT Lazio

Gran cacio di Morolo PAT Lazio

Rarissimo formaggio frutto della tradizione storica casearia della Ciociara e soprattutto del comune di Morolo, antico borgo collocato sulla destra del fiume Sacco, entrando in Ciociaria. Con Sgurgola, Supino e Patrica fece parte dei domini della potente famiglia Colonna di Paliano e di Palestrina, per secoli in lotta per il papato. La produzione casearia artigianale del Gran Cacio di Morolo, così come per la Ciambella di Morolo risulta censita dal 1933. La tradizionalità di questo formaggio si manifesta in alcuni passaggi del processo di produzione: dalla filatura con la mastella di legno, alla stagionatura, alla tecnica di affumicatura eseguita ancora oggi secondo tradizione

View More Gran cacio di Morolo PAT Lazio

Sentiero Italia CAI PIEMONTE 08° Tappa Trinità – Rifugio Soria Ellena

Trinità – Rifugio Soria Ellena Tappa lunga e di notevole dislivello che conduce il Sentiero Italia nel cuore del Parco Nazionale delle Alpi Marittime, area dichiarata Parco Naturale nel 1980 che comprende la storica riserva di caccia reale di Re Vittorio Emanuele II di Savoia. Da Trinita’ di Entracque si scende verso il torrente Bousset, oltrepassato il quale, si sale attraverso la Serra dei Castagni, si svolta a destra in direzione nord ovest e si prosegue fino a Tetto Airetta.  Qui si devia a sinistra in direzione sud ovest a raggiungere alcune borgate per salire al Caire della Tuccia da dove, imboccato il vallone omonimo, si scende nel Vallone del Gesso della Barra appena a monte del bacino artificiale della Piastra. Il sentiero prosegue sulla destra orografica del Gesso della Barra fino alla frazione San Giacomo di Entracque rimanendo parallelo alla strada carrozzabile che collega la frazione stessa a Entracque e che è ubicata sulla sinistra orografica del torrente. Nell’abitato di San Giacomo si trova il Bar Ristorante Baita Monte Gelas con annesso il Rifugio Escursionistico San Giacomo da cui si prosegue sulla comoda stradina a fondo naturale per raggiungere il Piazzale dei Cannoni limitrofo al Gias della Siula. Da qui, la stradina prosegue in salita via via crescente verso il Piano del Praiet sovrastato dal Rifugio Soria Ellena.

View More Sentiero Italia CAI PIEMONTE 08° Tappa Trinità – Rifugio Soria Ellena