Prosciutto di Guarcino PAT Lazio

La produzione del Prosciutto di Guarcino è concentrata nel paese di Guarcino, centro agricolo della provincia di Frosinone, che sorge a circa 363 m s.l.m., tra i Monti Cantari e gli Ernici a ridosso di Fiuggi ed Alatri. Il paese, posto alla confluenza di due grandi vallate, gode di un microclima ideale per la stagionatura dei prosciutti: dalla valle di Prata Longa arriva aria temperata, da quella di Capo Cosa, percorsa dall’omonimo torrente, arriva aria più umida. All’antica tradizione locale familiare di lavorazione delle carni suine, si è affiancata, da circa 40 anni, l’attività di aziende agroalimentari locali.

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Villa Pignatelli

Voluta nel 1826 dal baronetto Sir Ferdinand Richard Acton, figlio di John Francis Edward Acton, VI Baronetto, primo ministro di Ferdinando I, la villa venne realizzata da Pietro Valente a cui successe nel 1830 Guglielmo Bechi. Per eseguire i lavori fu necessario demolire una preesistente abitazione appartenente ai Carafa. I lavori del Valente non furono semplici, dovendo di volta in volta adeguarsi alle precise richieste del proprietario inglese. Non a caso diverse furono le controversie tra le due parti circa i lavori di esecuzione, tant’è vero che furono circa ventidue i progetti presentati dall’architetto napoletano per trovare l’accordo con Ferdinand Richard Acton. A causa di queste diatribe, i lavori di decorazione interna e quelli del giardino esterno furono affidati ad un’altra persona, il toscano Guglielmo Bechi.

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Prosciutto crudo bauletto PAT Lazio

Il Prosciutto crudo “bauletto”, il cui peso finale è mediamente 6 kg, presenta una caratteristica forma a bauletto, privo dello zampetto, disossato e con uno spessore di grasso non superiore ai 2 cm. La stagionatura, che avviene anche in modo del tutto naturale, è di 7 mesi e garantisce l’ottenimento di un sapore intenso e poco salato. La fetta al taglio è compatta e di colore rosa con screziature bianche. Le peculiarità di questo prosciutto sono riconducibili alla forma a bauletto che lo rende facilmente manovrabile al momento di afettarlo e allo spessore del grasso, ottenuto da una attenta rifilatura manuale. Fondamentale per l’ottima riuscita del prodotto è il microclima del territorio, ben ventilato e mite che incide positivamente sulla stagionatura.

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Pancetta tesa stagionata alle erbe al maiale nero PAT Lazio

Preparata solo nella stagione invernale, nella tipologia “classica” a base di pepe e peperoncino e/o nelle tipologia “alle erbe” con pepe, finocchio, timo e rosmarino, la Pancetta tesa stagionata alle erbe al maiale nero, si presenta di forma rettangolare, con strati alternati di parti grasse e magre, più o meno sottili. La consistenza è compatta con sapore gradevole del grasso e di erbe aromatiche. Pezzatura da 1 a 4 kg.

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Pancetta tesa di suino di razza casertana PAT Lazio

La Pancetta tesa si ricava dal ventre e dal costato del maiale di razza Casertana macellato al peso
vivo di 130-150 kg. Grazie alla giusta venatura di grasso la pancetta tesa di suino di razza Casertana risulta morbida, delicata, poco salata con sapore pepato e leggermente di aglio. Il colore è bianco rosato con particolari striature alternate di grasso e carne magra; il profumo è delicato e speziato.

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Olio monovarietale extravergine di Sirole PAT Lazio

La presenza della varietà Sirole risale a tempi remoti. Nel 1568 il famoso architetto Jacopo Barozzi, detto il Vignola, in una lettera chiedeva di essere pagato per i suoi lavori e consulenza, con l’olio buono “come se usa farse in S. Resto”. Nel 1888 il marchese Canali ha partecipato, con l’olio dei suoi oliveti, all’Esposizione Vaticana in occasione del 50° sacerdotale di Leone XIII, ricevendo un premio per la qualità.

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Olio monovarietale extravergine di Salviana PAT Lazio

L’olio monovarietale extravergine di Salviana è ottenuto dalle varietà Salviana, presente soprattutto nel comprensorio della Sabina romana e reatina. La pianta, a portamento espanso e media vigoria, ha chioma voluminosa a media densità, rami a frutto brevi e ramificati, dimensione delle foglie piccole di forma ellitticolanceolate, di colore verde scuro nella pagina superiore e drupa di forma ovoidale, di medie dimensioni (2-2,5 g). Il periodo ottimale di raccolta è intorno alla metà di novembre. La
pianta è caratterizzata da una produzione notevolmente alternata. L’olio fruttato armonico, prevalentemente dolce, con punta di amaro e piccante, presenta colore giallo intenso. La varietà Salviana è una risorsa autoctona a rischio di erosione genetica, tutelata dalla L. R. del 1 marzo 2000, n. 15.

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