Patona o castagnaccio PAT Emilia Romagna

Farina di castagne, acqua e un pizzico di sale. Occorrono: Farina di castagne, acqua tiepida, un pizzico di sale, un cucchiaio di olio d’oliva, una teglia ben unta. La pasta dovrà essere abbastanza liquida e senza grumi e la si dovrà cuocere in forno caldo per circa mezz’ora. Sarà pronta quando avrà assunto l’aspetto caratteristico: screpolato al centro e più basso che ai lati. Si serve tiepido o freddo. Una variante consiste nell’aggiungere all’impasto base un cucchiaio da caffè di lievito in polvere. Si otterrà un castagnaccio più alto di spessore e più morbido.

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Sentiero Italia CAI Lombardia D17S Rifugio Marco e Raimondo Balicco – Rifugio Dordona

Dal Rifugio Marco e Raimondo Balicco si sale fino a valicare la costola del M. Azzaredo per discendere sull’altro versante sino alla baita Piedevalle (1944 m). Si continua con sentiero a mezzacosta arrivando al laghetto di Cavizzola (sentiero 111), al cascinetto dei Siltri (1973 m) e, con una breve salita, alla Forcella Rossa (2055 m).Si prosegue con pendenza costante nella conca sotto il passo di Lemma (raggiungibile con il sentiero 116) fino alla baita Fontanini. Il sentiero taglia a mezzacosta il versante sud della Cima di Lemma senza grossi dislivelli, attraversando zone a bosco e a pascolo.

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Sentiero Italia CAI Lombardia D17N Novate Mezzola – Codera

Novate Mezzola – Codera Con una tappa breve e di dislivello medio ci si inoltra nella splendida e selvaggia Val Codera, completamente priva di strade carrozzabili. Il percorso si svolge interamente lungo lo straordinario sentiero che supera il dislivello grazie a una ripida sequenza di tornanti e scalini scavati nella roccia. Per alcuni tratti di strada si procede nei pressi della teleferica che collega Novate e Codera. Giunti alla metà vale una visita il Museo storico, etnografico e naturalistico della Val Codera, mentre è possibile pernottare presso l’Osteria Alpino situata nel centro della borgata.

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Packaging per prodotti dolciari: come scegliere quello giusto

Il packaging riveste un ruolo molto importante per i prodotti dolciari, come cioccolato e caramelle. Il suo scopo non è solo quello di proteggere la merce e di preservarne il gusto, ma deve essere capace anche di distinguere il prodotto dalla concorrenza e attirare l’attenzione dei consumatori. Insomma, il packaging gioca un ruolo più che importante, pertanto, è fondamentale saper scegliere quale utilizzare per i propri prodotti.

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Patacucci PAT Emilia Romagna

Minestra di farina bianca, farina gialla, acqua e sale. Minestra fatta in casa, dai contadini, composta di farina bianca e farina gialla. Dalla sfoglia si ricavano larghi quadrettoni che si cuociono in un brodo, e soffritto, di fagioli lessati. Il condimento della minestra è anch’esso povero: lo compongono un po’ di grasso di maiale o un goccio d’olio, insieme a legumi dell’orto o erbe di campo, o a un brodo di ossa. Nascono così minestre “matte” o “vedove”, perché prive di carni.

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Pasticcio di maccheroni alla ferrarese PAT Emilia Romagna

Si presenta come un involucro di pasta frolla dolce a forma di cupola ripieno di ragù, besciamella e tartufo, il tutto cotto al forno in un apposito contenitore di rame. Il pasticcio di maccheroni necessita di una lunga lavorazione dovuta alle diverse tipologie di ingredienti che occorrono. Esso si compone di tre parti principali: l’involucro di pasta frolla, il contenuto (ovvero i maccheroni) e il condimento (cioè i funghi secchi). A questi ingredienti vanno aggiunti il ragù, la besciamella, il parmigiano e le scaglie di tartufo..

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Pasticcio di cappelletti PAT Emilia Romagna

Minestra dei giorni lovi (carnevale); pranzi di gala; grandi pranzi di costumanza romagnola. Unite la metà circa del ragù e mescolate in modo che i cappelletti assorbano bene il condimento. Stendete ora la parte più grossa della pasta frolla dello spessore di circa ½ cm e ricopritene completamente il fondo e i bordi di uno stampo precedentemente imburrato. Riempite lo stampo con i cappelletti, alternandoli a strati del rimanente ragù e ad abbondanti spolverizzate di parmigiano grattugiato. Ricoprite il pasticcio con l’altro pezzo di pasta frolla, facendo ben aderire tutt’intorno i bordi della pasta. Spennellate la superficie con del rosso d’uovo e infornate in forno di medio calore per circa 1 ora.

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Pastafrolla alla maniera reggiana PAT Emilia Romagna

Dolce a base di farina bianca, zucchero, burro, tuorli d’uovo. Procedere come per tutte le paste, ponendo sulla spianatoia la farina a fontana con gli ingredienti al centro. Mescolare bene fino a ottenere una palla, che lascerete riposare in luogo fresco per circa 30 minuti prima di utilizzarla. Si usa per biscotti secchi e quale base per crostate.

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Pasta Margherita PAT Emilia Romagna

Dolce a base di farina, fecola di patate, zucchero, uova. In una terrina si lavora con un cucchiaio di legno il burro portato a temperatura ambiente finché diventa morbido e cremoso. Si aggiunge poi lo zucchero semolato e si comincia a montare con la frusta elettrica, unendo le uova intere a una a una. Infine si versano la fecola, la farina e il lievito, continuando a montare per almeno altri 30 minuti: più il composto “monta”, più sicuro è il risultato. Si versa infine in uno stampo imburrato e infarinato e si cuoce in forno a 180 °C per 30-35 minuti.

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