Fugascina di Mergozzo PAT

La fugascina di Mergozzo è un dolce piatto, abbastanza grasso, a base di burro, uova, farina e zucchero, e quindi come base è una specie di pasta frolla, ma con l’aggiunta di marsala, limone e lievito secco naturale. Il colore è dorato e il profumo molto complesso. Si lavora come una pasta frolla, si spiana e si cuoce in placche di ferro; dopo la cottura si taglia in rettangoli più o meno regolari e così si vende in sacchetti e scatole . Di spessore non supera il centimetro.

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Sentiero Italia CAI CALABRIA 29° Tappa Sant’Agata di Esaro – Madonna del Pettoruto

Sant’Agata d’Esaro – Santuario della Madonna del Pettoruto Questa tappa, di media lunghezza e medio dislivello, conduce all’interno del Parco nazionale del Pollino. Si sale fino a toccare due sommità che si spingono oltre i 1100 metri di altitudine, prima di una lunga discesa fino al santuario, che sorge nel luogo in cui un abitante della vicina Altomonte si rifugiò a metà del ’400 per sfuggire alla legge. Durante la latitanza, Nicola Mairo scolpì nel tufo un’immagine della Madonna che venne scoperta soltanto centocinquant’anni dopo il suo completo scagionamento da un pastorello muto, a cui la visione del rilievo restituì la parola. In quel punto fu eretto il Santuario che Papa Giovanni Paolo II elevò a basilica minore.

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Sentiero Italia CAI CALABRIA 28° Tappa Passo dello Scalone – Sant’Agata di Esaro

Passo dello Scalone – Sant’Agata d’Esaro Tappa molto breve, in discesa, lungo la strada asfaltata che unisce il Passo dello Scalone, punto di confine fra l’Appennino calabro e quello lucano, con l’abitato di Sant’Agata di Esaro, situato a 22 chilometri dalla costa tirrenica. Il paese sorge su una rupe a picco sul fiume Esaro e si ritiene edificato in epoca bizantina. In passato conobbe un’intensa attività economica basata sulla lavorazione del legno, dei filati (c’erano molti allevamenti di baco da seta). La denominazione di Sant’Agata è dovuta della devozione per la santa catanese, diffusa nella zona recata dagli eremiti e dai monaci bizantini sfuggiti alle persecuzioni e all’invasione musulmana della Sicilia.

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Sentiero Italia CAI CALABRIA 27° Tappa Pietrabianca – Passo dello Scalone

Pietrabianca – Passo dello Scalone Ultima tappa, lunga e con discreto dislivello, nel territorio della Catena Costiera. La tratta conduce al Passo dello Scalone, considerato il confine di questa specifica diramazione dell’Appennino. Il valico segna anche l’ingresso nel Parco nazionale del Pollino, all’interno del quale si svolgeranno svariate tappe successive. La parte iniziale della tappa si presenta in discesa, prima di una decisa salita che riporta oltre quota 1000 metri a metà strada. Dopo una discesa e una risalita, la meta della giornata si raggiunge in discesa.

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Fritüra dossa o Polenta dossa PAT

La Fritüra dossa o Polenta dossa è una polenta dolce a base di semola di grano duro che, una volta raffreddata, viene tagliata a piccole losanghe, impanata e fritta. Il prodotto, in italiano, è conosciuto come “semolino dolce” o “semolino impanato”. La Fritüra dossa o Polenta dossa è uno dei componenti caratterizzanti il fritto misto alla piemontese e, come tale, non deve mai mancare.

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Frittelle di Carnevale o castagnole PAT

Le “frittelle di Carnevale” sono piccoli dolci a forma di palline spugnose e leggere, fritte in olio e cosparse di zucchero o zucchero a velo, da mangiarsi da sole o accompagnate da una cioccolata calda. Sono diffuse in tutto il Piemonte con diversi nomi a seconda della zona di provenienza. Tra i principali nomi regionali ricordiamo le “Castagnole” del torinese, le “Brottie” tipiche della Val Formazza, i “Fricieu” nelle Langhe e i “Pet ‘d nona” o “pet ‘d madama”, forse il nome più antico e famoso, diffuso un po’ in tutto il Piemonte.

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Focaccia Novese PAT

La focaccia novese è un prodotto da forno presente su tutto il territorio nazionale, ma con caratteristiche strutturali, compositive e sensoriali diverse per ogni area. Una delle più conosciute e particolari è certamente quella prodotta nella zona di Novi Ligure (AL) la cui tecnica di produzione prevede una doppia lievitazione ed una “stiratura” della pasta con successiva “bucatura”, rigorosamente manuale, al fine di ottenere dei piccoli alveoli che trattengono meglio l’olio, che deve essere solo extra vergine di oliva, e che viene pennellato sulla focaccia al termine della cottura.

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Focaccia di Susa PAT

La Focaccia di Susa è un prodotto da forno tipico della Val di Susa i cui ingredienti, indicati in ordine di quantità decrescente, sono: farina di grano tenero 0, burro, zucchero, uova, sale e lievito di birra. Si presenta come una grande, sottile e rotonda forma di pane dal sapore dolce. La superficie è ricoperta di zucchero caramellato.

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Finocchini PAT

I finocchini sono biscotti di forma rettangolare che devono il nome alla presenza nell’impasto dei semi di finocchio. Nella forma sono simili a fette biscottate regolari, dorati e friabili. Potrebbero essere definiti scherzosamente dei “triscotti”, poiché subiscono dapprima una cottura, poi una doppia tostatura.

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Fiacà PAT

Le fiacà sono focaccine dolci, ottenute con farina di mais, farina bianca, miele e uvetta. Sono caratteristiche di Andorno Micca, in provincia di Biella, e sono prodotte principalmente nel periodo di carnevale. Sono molto gustose e profumate, e costituiscono una gustosa merenda. Si vendono al pezzo e si consumano, in genere, come spuntino durante il giorno. Sono da consumarsi fresche, perché tendono ad indurire, ma in questo caso si possono inzuppare nel latte. L’origine del nome deriva dalla forma, poiché in piemontese “fiacà” significa “ammaccato”. Infatti sono irregolari, e nella fase finale di produzione si “ammaccano” per renderle piatte. La formatura è completamente manuale. In sostanza si tratta di una specie di “pane dolce” a foggia di piccola focaccia, con la caratteristica di essere in parte costituito di farina di mais.

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