Pici PAT Toscana

I pici, che a Montalcino e dintorni sono chiamati “pinci”, sono una pasta antica. La traccia viene fin dagli Etruschi,da quella matassa di fili affrescati nella tomba dei Leopardi a Tarquinia. Una volta erano fatti solo con farina ed acqua: erano il tipico piatto povero dei contadini, mentre oggi si possono aggiungere le uova nell’impasto. Nella ricetta diffusa nella provincia di Siena si utilizza sempre la farina di grano tenero (e non semola o semolato).Si consumano come primo piatto conditi con ragù, oppure al pomodoro, con aglio o all’aglione, olio e peperoncino o con il sugo di anatra. Sono famosi anche i pici cacio e pepe.

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Pesche di Prato PAT Toscana

Le pesche di Prato sono dei dolcetti tondi fatti di farina, zucchero, lievito, burro e succo di arancia, inzuppati nell’alchermes, divisi a metà e riempiti di crema pasticcera. Sono morbidi e molto dolci, con un intenso sapore di crema. Si producono tutto l’anno.

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Sentiero Italia CAI Puglia R09 Contrada Lama d’Ape – Castel del Monte

Contrada Lama d’Ape (Ruvo di Puglia) – Castel del Monte (Andria) Ancora una tappa che procede in direzione nord ovest parallelamente alla costa adriatica, per una distanza piuttosto lunga e con un piccolo dislivello sul finale che conduce per la prima volta a una quota di 500 metri sul livello del mare. Da Contrada Lama d’Ape si attraversa il Bosco di Scoparella e si entra nel Bosco di Ruvo per poi puntare il Bosco di Cecibizzo, ai piedi dell’omonima serra. Rimane l’ultimo tratto in salita per raggiungere lo straordinario monumento del Castel del Monte, Patrimonio Unesco.

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Riserva Naturale Biogenetica Marchesale – Calabria

Le attuali foreste di Mongiana, attorno all’anno 1100 circa, erano parte del Feudo Ecclesiastico della Certosa di Serra San Bruno, concesso da Ruggero Re dei Normanni al monaco eremita Brunone di Colonia, fondatore dell’Ordine Certosino e della vicina Certosa di Serra San Bruno. Il feudo certosino venne diviso ripetutamente e affidato a Enti comunali, ex feudatari e cittadini. Le Riserve sono di recente costituzione, la loro proprietà è stata per molti decenni a nobili latifondisti che detenevano numerose e vaste aree delle Serre che si affacciano sul versante tirrenico, nei Comuni di Arena, Dasà e Acquaro. Si tratta dei marchesi Caracciolo di Arena, che avevano in proprietà il territorio comprendente la Riserva Marchesale, e dei principi Carafa di Roccella, proprietari del territorio della Riserva Cropani Micone.

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Sentiero Italia CAI Puglia R08 Quasano – Contrada Lama d’Ape

Quasano – Contrada Lama d’Ape Una tappa di media lunghezza e di dislivello trascurabile che procede parallelamente al confine del Parco Nazionale dell’Alta Murgia passando alla base di alcune delle prime piccole elevazioni che fanno da cornice all’altipiano. Sempre in direzione nord ovest e sempre lungo la Ciclabile dell’Acquedotto Pugliese, si esce da Quasano e si attraversa un territorio misto di campagna e bosco. Passando alla base della Murgia del Ceraso e della Murgia di Lama Rossa, si giunge al Bosco di Scoparella all’interno del quale sorge la Contrada Lame d’Ape.

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Castello di Villadeati (AL)

L’antico castello originario, risalente al medioevo e del quale non esiste più traccia per le distruzioni operate durante la guerra del Monferrato, è stato trasformato alla fine del XVIII secolo in una scenografica ed elegante residenza d’ispirazione juvaresca. Il castello è di proprietà dai primi anni sessanta della famiglia Feltrinelli.

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Pasimata PAT Toscana

In Garfagnana invece viene fatta con burro, vino santo, uova, farina grano 00, zucchero, lievito, anaci, uva passa. In questo caso la pasimata ha una forma circolare con diametro della dimensione di circa 25-30 cm, spessore di circa 10 cm. È di colore marrone tendente al nero e la pasta è di un giallo dorato.

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Panini di granturco PAT Toscana

Il prodotto deve la sua tradizionalità ai sistemi di lavorazione, rimasti invariati grazie alla particolare manualità di persone che hanno acquisito esperienza nel tempo. L’utilizzo di foglie di fico durante la cottura in forno a legna conferisce un gusto ed una fragranza unici.I panini di granturco erano il dolce di una volta, grazie al sapore dolciastro della farina di granturco: i contadini li mangiavano a merenda o a colazione. Si preparavano ogni volta che si faceva il pane normale.

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Panina PAT Toscana

La panina viene ancora oggi prodotta secondo le ricette tradizionali tramandate da più generazioni. Le varie combinazioni fra gli ingredienti o l’uso esclusivo di alcuni di essi rispetto ad altri, rendono questo prodotto peculiare e leggermente diverso fra le varie località e fra le varie ricette familiari. Negli ultimi anni è frequente trovare un tipo di panina con accentuato gusto dolce per l’uso dello zucchero nell’impasto. Tale tipo di lavorazione si è diffuso per rendere questo prodotto da forno molto più simile ad un classico dolce. Era tradizione che la mattina di Pasqua i “cavallai” casentinesi si ritrovassero a fare una ricca colazione a base di panina dolce e salata, uova sode, insalata, cotolette d’agnello ed affettati tra i quali spicca il tradizionale “capicollo”.

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