Uso dell’acqua in Europa

Gli europei utilizzano miliardi di metri cubi di acqua ogni anno non solo per il consumo umano, ma anche per agricoltura, produzione industriale, riscaldamento e raffreddamento, turismo e altri settori dei servizi. Con migliaia di laghi di acqua dolce, fiumi e sorgenti idriche sotterranee disponibili, l’approvvigionamento di acqua in Europa può sembrare illimitato. Tuttavia, la crescita della popolazione, l’urbanizzazione, l’inquinamento e gli effetti dei cambiamenti climatici, come le persistenti siccità, stanno mettendo a dura prova l’approvvigionamento idrico in Europa e la sua qualità.

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CAMPANIA Pera Lardara – ViVi Green

Tra tanta diversità si è scelta la Pera Lardara: si tratta di un ecotipo diffuso nei territori di Sassano e Monte San Giacomo (Salerno) nella fascia collinare e submontana della Campania. E’ un frutto antichissimo, sporadicamente ancora coltivato, studiato da Di Novella, direttore del museo sopracitato, al quale si deve la maggior parte delle informazioni. La pera si raccoglie ancora acerba a ottobre prima della celebrazione di Ognissanti, viene fatta maturare in cantina, sott’acqua, in un’anfora di terracotta caratteristica chiamata pirànna cioè contenitrice di pere. Tale contenitore ha la stessa forma dei vasi arcaici lucani (X sec. a.C.).

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LAZIO Uva pergolese di Tivoli – ViVi Green

Antica terra di vigne e vini non poteva che essere rappresentata da un vitigno particolare, conosciuto come Pergolese di Tivoli, probabilmente collegato alla storia degli antichi Romani. Infatti è stato ritrovato a Villa Adriana. Non sappiamo con certezza ma probabilmente i giardini e i pergolati delle ville romane dei dintorni di Tivoli erano ornati con questo bel vitigno. La Pergolese, la Pergola, o Prevola, era il tipico vitigno del pergolato, capace di fiorire fino a tre volte in un anno; esso ci riporta a una delle più antiche uve da tavola, con una notevole diffusione in Italia, considerando che è possibile trovarla ancora anche in Puglia (nel Gargano e nel Salento); qui è conosciuta in genere come Uva Invernale.

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Sentiero Italia CAI LIGURIA 12° Tappa Passo della Scoffera – Colle di Creto

Passo della Scoffera – Colle di Creto Con questa tappa di media lunghezza e dislivello molto ridotto, prevalentemente in discesa, il Sentiero Italia si avvicina all’area urbana di Genova. Dal punto di partenza di Scoffera, si percorre lo spartiacque che separa la valle dello Scrivia con il bacino del Bisagno, uno dei torrenti che attraversano il capoluogo ligure. Lungo questo percorso si arriva a toccare nuovamente i 1000 metri di quota sulla cima del Monte Carmo prima di procedere con alcuni saliscendi ma in prevalente discesa fino al passo della Gola di Sisa e oltre fino a Colle di Creto.

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Ruchetta PAT

La ruchetta selvatica (Diplotaxis tenuifolia (L.) DC.) è presente in Italia da lunghissimo tempo. E’ stata segnalata per la prima volta da Petrollini e Cibo nel 1550. Nel territorio di Barletta (BAT) la ruchetta selvatica viene chiamata ruca, come attesta Bruni già nel 1857. Nel monastero di S. Agnese a Trani (BAT) alcuni documenti del 1790 riportano che la ruca veniva consumata. Tradizionalmente la si raccoglieva ai margini dei campi, tra le mura in rovina, nei pressi di edifici abbandonati e al riparo dal calpestio e dagli animali.

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Pomodori verdi e pomodori maturi secchi sott’olio PAT Puglia

Per la preparazione dei ‘pomodori verdi sott’olio’ si tagliano i frutti ancora verdi a fette longitudinali o a rondelle, si dispongono a strati in un recipiente cospargendole di sale e si lasciano riposare per una notte. La mattina seguente si mettono a bagno nell’aceto e si lasciano per 3 o 4 ore, indi si fanno scolare per 12 ore. Si dispongono a strati nei barattoli di vetro cospargendoli con aglio tagliato a pezzetti sottili, peperoncino a pezzetti, origano e altri aromi a piacere. Si ricoprono con olio extravergine di oliva, si lasciano riposare e si chiudono ermeticamente i vasetti.

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Pomodoro regina PAT

Il Pomodoro Regina di Torre Canne”è una cultivar da serbo selezionata dagli orticoltori locali. Il nome di questo pomodoro è dovuto al peduncolo  dalla forma simile ad una corona reale. Le bacche sono piccole e tondeggianti di colore rosso. La buccia, piuttosto spessa – caratteristica dovuta all’acqua salmastra con la quale si irrigano gli orti vicini al mare – aumenta la conservabilità di questa varietà e la resistenza ai parassiti . La maturazione dei frutti è parzialmente scalare.  I grappoli sono costituiti da 5-4-3-2 frutti, i quali a completa maturazione, si colorano di rosso intenso. Tra i pigmenti caratenoidi contenuti nella buccia prevale il licopene. Il pomodoro riesce a mantenere costanti le sue peculiari caratteristiche organolettiche per 9-10 mesi senza alcuno spreco energetico.

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Pomodoro di Morciano PAT

La sua coltivazione – attestata in diverse pubblicazioni – è molto antica; basti pensare che una delle motivazioni per le quali, intorno agli anni 1955/60, a Morciano di Leuca  l’arco di Santa Maria, che costituiva la stretta porta di accesso a piazza San Giovanni, luogo in cui si effettuava il mercato dei pomodori,  venne abbattuto (con la motivazione che esso impediva il transito e la manovra dei primi  autotreni di commercianti baresi che giungevano per acquistare i pomodori di Morciano). Tale produzione rappresentava già allora una vera primizia non solo per la Puglia ma per tutte le regioni limitrofe, Campania compresa

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Pomodoro di Mola PAT

Mola di Bari è un comune costiero in cui, da sempre, l’agricoltura ha un ruolo rilevante. Sono note in tutta Italia le varietà locali di carciofo (il ‘Locale di Mola’) e di olivo (la ‘Cima di Mola’) che si coltivano a Mola e che hanno fatto la fortuna di numerosi agricoltori e imprenditori dell’agroalimentare. Il ‘Pomodoro di Mola’ è una varietà locale, nonché un prodotto tradizionale. Il pomodoro di Mola viene coltivato soprattutto nei campi più vicini al mare (“i pénne” – la “e” senza accento è muta) e sono apprezzati da tutti per la loro sapidità, tanto da alimentare un’interessante commercio anche fuori regione (i più anziani ricordano le lunghe teorie di carri che, a notte fonda, partivano per raggiungere i mercati).

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