Villa Albani Torlonia a Roma

Villa Albani Torlonia e tra le più alte espressioni di quel gusto antiquario per cui Roma divenne la meta privilegiata del Grand Tour, il progetto nacque per accogliere la prestigiosa raccolta di antichità del cardinale Alessandro Albani (1692-1779) dal fecondo dialogo con G.B. Piranesi (1720-1778), con  il grande incisore e cartografo G.B. Nolli (1701-1756) per la progettazione del giardino, con  A.Strigini per il sistema di fontane e con ‘il padre’ della storia dell’arte, J.J.Winckelmann (1717-1768), bibliotecario e confidente del cardinale per l’allestimento della collezione.

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Villa Cordellina Lombardi

Il complesso della villa comprende la villa padronale, le due barchesse (scuderia e foresteria), le “Torrette”, i grandiosi annessi rustici, la vasta corte meridionale, la corte nobile, la corte rusticane e diverse corticelle. Ad essa si accede mediante quattro ingressi, decorati con sculture della bottega dei Bonazza di Padova

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Villa Majorana a Catania

Villa Majorana è una dimora di Catania, costruita su commissione negli anni 1910 come residenza di famiglia, oggi sede di studi privati. Si trova in via Androne 36. L’edificio, che possiede un disegno tradizionale ed echi secessionisti. Progettata dall’architetto Francesco Fichera per la residenza del prof. Dante Majorana. La pianta dell’edificio ha uno sviluppo ad L e i volumi sono piuttosto articolati. L’accesso alla villa avviene lateralmente attraverso una scala. Caratteristica è la torretta angolare di forma esagonale. La villa è circondata da un giardino con vegetazione mediterranea. All’ interno si possono ammirare pregevoli pitture di Salvatore Di Gregorio.

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Villa Cimbrone (Ravello – Salerno)

“Incomparabile […] che sorge tra le rose e gli oleandri su di un altopiano da dove lo sguardo spazia nel mare”. Così, nell’estate 1835 , definì Villa Cimbrone il viaggiatore tedesco Gregorovius, che non ebbe alcun dubbio in merito ad un luogo tanto emozionante e magico. Notizie attendibili di Villa Cimbrone si hanno intorno al XI secolo e si fondono con quelle del periodo d’oro di Ravello. Essa, trae le origini del suo nome, dal costone roccioso su cui insiste, facente parte anticamente di un vasto podere di lussureggiante vegetazione di oltre otto ettari, denominato «Cimbronium».

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Palazzina Marfisa d’Este (Ferrara)

La Palazzina Marfisa d’Este fu edificata intorno al 1559 per volontà del marchese Francesco, figlio di Alfonso I d’Este e di Lucrezia Borgia. Dimorando nel vicino e sontuoso Palazzo Schifanoia, egli progettò di costruire per sé una residenza estiva con giardini esclusivi e ambienti principeschi. A questo scopo, nel 1572 acquistò anche il palazzo quattrocentesco (oggi denominato Palazzo Bonacossi) confinante a sud con il boschetto dell’attuale Palazzina e vi fece erigere l’elegante Loggia del Cenacolo, affinché fosse in relazione prospettica con la loggetta della Palazzina medesima, e i due edifici costituissero idealmente un unico corpo architettonico (l’ubicazione e la rappresentazione territoriale dei Palazzi sono facilmente identificabili nella mappa del 1747 di Andrea Bolzoni, Pianta ed alzato della città di Ferrara).

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La pittura Rinascimentale a Firenze – Sandro Botticelli

Alessandro Filipepi nasce a Firenze nel 1445 e vi muore nel 1510. Formatosi alla scuola di Filippo Lippi e del Verrocchio, Botticelli adotta il fluido disegno lineare dei pittori fiorentini dell’epoca insieme al senso plastico e compositivo della scuola del Verrocchio, senza eccedere nel senso dinamico-energetico del Pollaiolo, ma elaborando un suo stile in cui il melodico snodarsi del disegno lineare crea immagini di soave bellezza e di delicata e melanconica poesia.

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La pittura Rinascimentale a Firenze – Paolo Uccello

Paolo Uccello, considerato fra i fondatori dell’arte rinascimentale, affronta il problema della prospettiva da un punto di vista rigorosamente geometrico: per lui la prospettiva non rappresenta tanto uno strumento per la descrizione del reale, quanto un metodo per interpretare la realtà in termini geometrici e matematici, riducendo tutti i corpi a forme geometriche astratte da costruire secondo le leggi prospettiche. Le sue visioni, pur con rigore geometrico, si fondono alle suggestioni fiabesche e al vivace cromatismo tipico dell’arte tardo gotica.

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La pittura Rinascimentale a Firenze – Filippo Lippi

La composizione e l’uso del colore della Lippina sono estremamente innovatori e in anticipo sui tempi. Il gruppo è collocato, in modo del tutto originale, davanti ad una finestra aperta che mostra un paesaggio a volo d’uccello, dilatato fino alla linea d’orizzonte, ispirato dalla pittura fiamminga. In primo piano si trova la Madonna, nelle cui fattezze si celerebbe un ritratto della monaca e amante di Filippo, Lucrezia Buti. Il volto è malinconico ed è atteggiata nella posizione dell’adorazione del figlio, quasi a voler scongiurare, con la preghiera, il destino della Passione.

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La pittura Rinascimentale a Firenze – Beato Angelico

Guido di Pietro nasce verso il 1400 a Vicchio di Mugello; entrato intorno al 1420 nel Convento Domenicano di Fiesole, assumerà il nome di fra’ Giovanni da Fiesole e passerà alla storia come Beato Angelico. La sua presenza presso,il convento di San Marco, di cui dirige i lavori di sistemazione, è documentata a partire dal 1441. Lavora successivamente a Orvieto e a Roma, dove muore nel 1455.

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