Madonna delle arpie di Andrea del Sarto

Indiscussa opera cavolavoro, tra la ricchissima e meravigliosa produzione di Andrea dell’Agnolo (1486-1530) soprannominato per il mestiere del padre Andrea del Sarto, è la Madonna delle Arpie, dipinta nel 1517 ed ora presente al Museo degli Uffizi di Firenze. L’opera presenta una ricca collezione di significati complessi ed allegorici in cui i protagonisti si atteggiano in eleganti pose come quella della Vergine che con il braccio destro sostiene il bambino tenendolo accanto a se con il palmo della mano e che con l’altro braccio tiene uno dei simboli della Sapienza ovvero un libro. Alla sua destra San Francesco e alla sua sinistra San Giovanni Evangelista che tiene aperto un libro, probabilmente l’Apocalisse al capitolo nono, quello della descrizione delle cavallette, a cui probabilmente il Maestro prese a ispirazione per dipingere gli esseri mostruosi che sono presenti sulla base del piedistallo a cui si appoggia Maria, quasi sostenuta dai due angioletti semi nascosti dal piedistallo ed in ombra rispetto a tutta l’illuminazione degli altri personaggi.

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Le gallerie degli Uffizi: Sant’Anna Metterza del Masaccio e Masolino

La metterza era una tipologia iconografica dove veniva raffigurata la Madonna col Bambino e sant’Anna “messa a fare da terza” o “medesima terza”, cioè dove si evidenziava il rango della santa come terza in ordine di importanza. Si tratta di uno dei modi tradizionali di raffigurare sant’Anna, che a Firenze godeva di particolare devozione dal 1343 quando nella giornata di Sant’Anna (26 luglio) venne scacciato il tirannico Duca d’Atene Gualtieri VI di Brienne.

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La pittura Rinascimentale a Firenze – Sandro Botticelli

Alessandro Filipepi nasce a Firenze nel 1445 e vi muore nel 1510. Formatosi alla scuola di Filippo Lippi e del Verrocchio, Botticelli adotta il fluido disegno lineare dei pittori fiorentini dell’epoca insieme al senso plastico e compositivo della scuola del Verrocchio, senza eccedere nel senso dinamico-energetico del Pollaiolo, ma elaborando un suo stile in cui il melodico snodarsi del disegno lineare crea immagini di soave bellezza e di delicata e melanconica poesia.

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Itinerari culturali / Ultima Cena di Andrea del Castagno

L’Affresco conservato al Museo del Cenacolo di Sant’Apollonia di dimensioni 453 x 975 cm è attribuito ad Andrea del Castagno di datazione 1445 -1450 circa. La scena del Cenacolo incorniciata in un’ambiente fortemente caratterizzato dalla prospettiva è sovrastato da tre scene rappresentanti in ordine La Resurrezione, la Crocifissione e la Deposizione, suddivise dalla presenza di due finestre e a loro volta sormontate da una schiera di angeli al di sopra di esse.

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La pittura Rinascimentale a Firenze – Paolo Uccello

Paolo Uccello, considerato fra i fondatori dell’arte rinascimentale, affronta il problema della prospettiva da un punto di vista rigorosamente geometrico: per lui la prospettiva non rappresenta tanto uno strumento per la descrizione del reale, quanto un metodo per interpretare la realtà in termini geometrici e matematici, riducendo tutti i corpi a forme geometriche astratte da costruire secondo le leggi prospettiche. Le sue visioni, pur con rigore geometrico, si fondono alle suggestioni fiabesche e al vivace cromatismo tipico dell’arte tardo gotica.

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La pittura Rinascimentale a Firenze – Filippo Lippi

La composizione e l’uso del colore della Lippina sono estremamente innovatori e in anticipo sui tempi. Il gruppo è collocato, in modo del tutto originale, davanti ad una finestra aperta che mostra un paesaggio a volo d’uccello, dilatato fino alla linea d’orizzonte, ispirato dalla pittura fiamminga. In primo piano si trova la Madonna, nelle cui fattezze si celerebbe un ritratto della monaca e amante di Filippo, Lucrezia Buti. Il volto è malinconico ed è atteggiata nella posizione dell’adorazione del figlio, quasi a voler scongiurare, con la preghiera, il destino della Passione.

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La pittura Rinascimentale a Firenze – Beato Angelico

Guido di Pietro nasce verso il 1400 a Vicchio di Mugello; entrato intorno al 1420 nel Convento Domenicano di Fiesole, assumerà il nome di fra’ Giovanni da Fiesole e passerà alla storia come Beato Angelico. La sua presenza presso,il convento di San Marco, di cui dirige i lavori di sistemazione, è documentata a partire dal 1441. Lavora successivamente a Orvieto e a Roma, dove muore nel 1455.

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La pittura Rinascimentale a Firenze- Masaccio

Tommaso detto “Masaccio” nasce a San Giovanni Valdarno nel 1401. Trasferitosi a Firenze a modo di fare conoscenza delle concezioni artistiche del Donatello e del Brunelleschi. Nel 1427 si reca a Roma dove morirà di li a poco all’età di 27 anni. Masaccio è nella pittura quello che rispettivamente rappresentano DOnatello nella scultura e Brunelleschi nell’Architettura, anch’esso un rivoluzionario stilistico e concettuale.

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