
Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Friuli Venezia Giulia
Per la preparazione vengono utilizzati quale materia prima i sardoni “barcolani” a pasta bianca pescati nelle acque del Golfo di Trieste.
Per la preparazione dei sardoni in savor vengono utilizzati quale materia prima i sardoni “barcolani” a pasta bianca pescati nelle acque del Golfo di Trieste per mezzo delle saccaleve ( lampare). I sardoni da utilizzare per il savor devono essere freschissimi.

Preparazione: Pulire i sardoni dalle interiora, lavarli sotto l’acqua corrente, asciugarli bene, infarinarli e friggerli in olio caldissimo fino a 3/4 della loro cottura. Utilizzando una parte dell’olio di cottura dei sardoni, fare rosolare delle cipolle precedentemente affettate finemente, un spicchio d’aglio, un paio di foglie di alloro e alcuni chicchi di pepe nero. Dopo che il composto ha iniziato a prendere colore si aggiunge l’aceto bianco diluito con un po’ d’acqua. In una pirofila sistemare i sardoni a strati e fra uno strato e l’altro stenderne uno di savor ancora caldo, in modo da completare la cottura dei sardoni. Finito di ricoprire anche l’ultimo strato, si lasciano marinare in un luogo fresco per almeno un paio di giorni, affinché la marinatura penetri bene nel pesce.
Tradizionalità
Il procedimento del savor, antico metodo di conservazione delle preparazioni gastronomiche del pesce azzurro, è derivante da quello similare, di origini venete, che aveva per principale attore la sardina. Il savor è presente nelle tradizioni culinarie triestine da tempi lontani. Prova dell’esistenza di questo vecchio metodo di preparazione gastronomica si trovano in molti libri di cucina tradizionale triestina ed istriana.
Note storiche:
- FONDA C. , 1991 La cucina del pesce a Trieste – vol. 1 e 2 – Edizioni Italo Svevo, Trieste
Territorio: Tutta la Provincia di Trieste ed alcuni comuni costieri dell’isontino (Monfalcone, Staranzano).

Marmellata di mirtilli, fragole, lamponi, mele, prugne, frutti di bosco, menta e mele PAT Friuli Venezia Giulia
Marmellata di mirtilli, fragole, lamponi, mele, prugne, frutti di bosco, menta e meleagosto) e a Santa Rok (16 agosto).

Lingua cotta di Carnia PAT Friuli Venezia Giulia
Lingua di manzo salmistrata e affumicata a breve stagionatura di pezzatura variabile tra i 1.300 e i 1.800 grammi.

Frico PAT
L’origine del “frico” (quella croccante è solo una delle numerose versioni esistenti; ma ve ne sono moltissime, nelle quali al formaggio – più o meno stagionato – vengono aggiunti altri ingredienti, come cipolle, patate, mele, erbe aromatiche) si perde veramente nella notte dei tempi.