Pesce di valle PAT Friuli Venezia Giulia

Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Friuli Venezia Giulia

Pesce ottenuto con tecniche di vallicoltura estensiva tradizionale. Per quanto riguarda le tecniche di allevamento adottate, è possibile definire l’allevamento in valle come un “allevamento semi intensivo integrato” nel quale tutto il ciclo viene svolto con metodologie tradizionali, che basandosi su un carico di pesci per unità di superficie molto limitato (da 1 a 2 pesci/m²) comportano input energetici molto bassi e conseguenti limitate emissioni di effluenti organici in laguna.

La vallicoltura estensiva e semi estensiva, inoltre, comportano la creazione di un ambiente ideale per l’avifauna stanziale e migratoria in quanto l’eventuale utilizzo delle reti antipredazione è limitato alle vasche di sverno e di avannotteria. Il prodotto ottenuto è costituito da pesci (branzini, orate, ecc.) ottenuti con tecniche di allevamento tradizionale contraddistinti dalle seguenti caratteristiche:

  • densità massima di allevamento pari a 200 grammi di pesce per metro quadrato;
  • nessun utilizzo di antibiotici, disinfettanti e/o mangimi medicati;
  • utilizzo massimo di 200 grammi per metro quadro di mangime.

L’utilizzo di queste tecniche di allevamento fa si che il pesce cresca alimentandosi quasi esclusivamente di crostacei, molluschi ed altri organismi naturalmente presenti nella valle da pesca. In questo modo il peso massimo raggiunto dagli animali è di 200 grammi per capo contro i 3-400 gr/capo del pesce ottenuto con tecniche intensive di allevamento. Questo metodo di allevamento permette di ottenere, quindi, un prodotto immediatamente distinguibile da quello proveniente dagli allevamenti intensivi in virtù delle innegabili qualità di sapore e consistenza delle carni.

Tradizionalità

Le valli da pesca tradizionali rappresentano un metodo di organizzazione produttiva dell’ecosistema lagunare che può essere fatto risalire ai primi insediamenti di pescatori in questi territori. Dal punto di vista economico la gestione di tali allevamenti risulta molto onerosa e scarsamente remunerativa, soprattutto se confrontata con allevamenti di tipo intensivo.

D’altronde, la conversione delle valli tradizionali in allevamenti intensivi, oltre che inaccettabile dal punto di vista strettamente ambientalistico, è resa pressoché impossibile da numerosi vincoli di natura ambientale e legislativa che gravano sulle zone lagunari, di un paesaggio lagunare che veniva conservato attraverso i secoli solo grazie all’attività dei vallicoltori.

Per fronteggiare tale situazione, fornendo qualificazione e valore aggiunto alle produzioni vallive, sarebbe opportuno rivalutare adeguatamente i prodotti ottenuti mediante le tecniche di “acquacoltura tradizionale”, applicate da secoli nelle valli da pesca, allo scopo di sostenere la competitività nei confronti degli allevamenti intensivi e di garantire la conservazione dell’agroecosistema delle lagune friulane.

Territorio: Comuni di Grado (Gorizia) e Marano Lagunare (Udine).

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