Mela zeuka, zeuka, seuka PAT Friuli Venezia Giulia

La varietà deve ritenersi autoctona : il nome deriva da “Seuza”, frazione del comune di San Leonardo (UD), posto nel cuore delle Valli del Natisone. Alla fine del 1800 essa costituiva i due terzi della produzione melicola del Mandamento di Cividale – allora una delle più importanti zone frutticole del Friuli – ed assommava a 2.000 t/anno (Dorigo, 1909). Sebbene nel corso degli ultimi anni la coltivazione della Zeuka abbia subito una forte riduzione, dovuta principalmente alla diffusione delle nuove costituzioni straniere, essa costituisce tuttora la varietà di origine locale più diffusa in Friuli. La tecnica colturale è immutata, rispetto al passato, e fa affidamento a piante sparse, allevate in forme libere o a vaso, senza fare ricorso, generalmente, a trattamenti antiparassitari.

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Marrone striato del landre PAT Friuli Venezia Giulia

Il nome di questa cultivar, e quindi quello del relativo frutto (marrone), deriva dalla valle del Landre a Mezzomonte di Polcenigo, indicando la sua antica presenza in zona e il suo forte legame con il territorio. Al pari di altre varietà coltivate nella stessa zona, ha trovato ottimali condizioni pedoclimatiche nella fascia prealpina in esame, grazie all’adeguata altitudine, alla buona esposizione al sole e al terreno sub-acido, fattori che permettono alle piante di castagno di vegetare in modo ottimale e di fornire buone produzioni sia in termini quantitativi che qualitativi.

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Mais da polenta PAT Friuli Venezia Giulia

In molte aziende, in particolare quelle zootecniche, da generazioni si tramandano l’uso del mais locale per la preparazione della farina di polenta. Si ricorda inoltre che nei periodi di “miseria e fame” (le due guerre mondiali) la polenta era il companatico principale per accompagnare tutto il misero mangiare quotidiano delle popolazioni del Friuli.

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Mais bianco perla friulano PAT Friuli Venezia Giulia

Il Mais Bianco Perla Friulano è un’antica varietà coltivata da diversi decenni, soprattutto nell’Italia nord-orientale, ovvero in Veneto e in Friuli (Bressan et al., 2003); nonostante l’avvento dei mais ibridi, più produttivi, è rimasta in coltivazione per le particolari caratteristiche della granella e per la peculiare qualità della farina.

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Lidric cul pòc PAT Friuli Venezia Giulia

Innumerevoli sono i riferimenti storici che testimoniano la tradizionale coltivazione di questa composita nella pianura friulana. Una citazione del lidrìc cul pòc si trova sull’edizione del 1974 de “Enciclopedia Monografica del Friuli Venezia Giulia” edita dall’Istituto per l’Enciclopedia del Friuli Venezia Giulia (Udine).

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Fagiolo borlotto di Pesariis PAT Friuli Venezia Giulia

Di seguito sono riportati i principali elementi distintivi e di valutazione agronomica della varietà tradizionale Borlotto di Pesariis,  tratti dal lavoro di caratterizzazione e valutazione di varietà di fagiolo rampicante reperite nel corso del triennio 2001-03 (Pozzi e Miceli, 2004; Pozzi et al., 2004). Varietà locale rampicante di buona produttività ed ottime caratteristiche culinarie, mediamente tardiva, adatta per produzioni di granella fresca da sgrano e secca.

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Figo moro PAT Friuli Venezia Giulia

Frutto: molto allungato rispetto al comune, si presenta sull’intersezione della base d’attacco al ramo con la foglia, solitamente singolo, o al massimo doppio per casi più frequente nella seconda fioritura. Matura in circa 30/35 giorni con un frutto mediamente del peso di circa 30/50 gr per frutto. Generalmente una pianta – in produzione da oltre 5 anni – nell’arco di una stagione può dare dai 70 ai 100 kg di prodotto in base alla sua età. Gli zuccheri oscillano intorno al 15° brix%, mentre il contenuto in fibra è del 3%, della quale il 2% solubile in acqua.

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Fave di Sauris PAT Friuli Venezia Giulia

E’ una leguminosa fabaceae, in pieno sviluppo raggiunge 1,40 mt di altezza (circa). Ha una foglia pennata composta, costituita da 2-6 foglioline elittiche. Le foglie si distinguono anche per le peculiari pigmentazioni, con dei puntini neri che possono a distanza sembrare dei parassiti. Il fusto è molto delicato e  va sostenuto per evitare rotture, soprattutto in condizioni climatiche avverse. Il baccello è ricoperto da un afitta peluria che lo rende più resistente agli sbalzi termici ed alle condizioni climatiche di Sauris. All’estremità sono visibili dei “pennacchi” scuri che contraddistinguono questo ecotipo rispetto alle varietà commerciali.

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Fagiolo rampicante Fiorina PAT Friuli Venezia Giulia

Fagiolo ad accrescimento indeterminato, baccelli lunghi circa 20 cm con screziatura rossa su fondo beige. N° 5-6 semi per baccelli. Semi ovali con screziatura rossa su fondo beige che all’invaiatura pesano fra 1,8 e 2,4 grammi. Resa alla sgusciatura del baccello invaiato uguale o superiore al 50%. Incidenza buccia su peso totale del seme all’invaiatura: 10-12%. La granella si consuma all’invaiatura o secca in diverse pietanze. Presenta caratteristiche culinarie particolarmente pregevoli che la fanno preferire alla maggior parte delle varietà attualmente in commercio.

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Fagiolo antico di San Quirino PAT Friuli Venezia Giulia

Il fagiolo antico di San Quirino è un fagiolo di piccole dimensioni, di forma allungata, colore marroncino con un occhietto di colore marrone scuro. Varietà di fagiolo nano con produttività media. 

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