
Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Friuli Venezia Giulia
Appartiene alla famiglia delle composite: i tipi coltivati sono riconducibili, in massima parte, alla “Cicoria bionda di Trieste” od al “Grumolo biondo”. Il prodotto finito presenta un abbozzo di cespo composto da 5-10 foglie di colore verde chiaro o con una base biancastra. Viene venduto con parte del fittone (pòc) che ha una lunghezza non superiore ai 3 cm. Talora il prodotto viene esitato sui mercati mescolato con un 10-20% di tipi di fogliame rosso.

Le raccolte iniziano dopo che si sono registrati consistenti abbassamenti termici che concorrono a ridurre drasticamente il gusto amaro del fogliame, conferendo al prodotto il caratteristico sapore. La raccolta si protrae fino a che non inizia il processo di salita del seme (generalmente aprile). La raccolta usualmente è manuale e prevede il taglio del fittone a 5-6 cm al di sotto del piano di campagna.
Le piante raccolte vengono portate al centro aziendale dove si procede alla toelettatura della parte aerea, con eliminazione delle foglie esterne o ammalate ed al raccorciamento con sbucciatura del fittone. Subito dopo la toelettatura le piante sono immerse in acqua per completare la pulizia, dopodichè sono pronte per il confezionamento.
Tradizionalità
Innumerevoli sono i riferimenti storici che testimoniano la tradizionale coltivazione di questa composita nella pianura friulana. Una citazione del lidrìc cul pòc si trova sull’edizione del 1974 de “Enciclopedia Monografica del Friuli Venezia Giulia” edita dall’Istituto per l’Enciclopedia del Friuli Venezia Giulia (Udine).
Territorio di produzione: Le province di Pordenone e di Treviso (per piccolissima parte). In particolare il comune di Caneva ed il comune di Cordignano.

Fave di Sauris PAT Friuli Venezia Giulia

Prosciutto dolce o affumicato PAT Friuli Venezia Giulia

Savors PAT Friuli Venezia Giulia
Miscela di ortaggi freschi triturati, salati e conservati in vasetti di vetro per insaporire le pietanze. I “savors” hanno rappresentato e rappresentano tuttora un, se non il “condimento”, che viene utilizzato in Carnia per insaporire moltissime pietanze della “povera” cucina carnica.