Sentiero Italia CAI Basilicata T08 Comune di Rivello – Fortino

Comune di Rivello – Fortino Dalla piazza Umberto I nel centro storico di Rivello (460 m), si scende tra i vicoli per raggiungere quasi sul greto del fiume Noce, la chiesa Madonna del Popolo (350 m). Dopo aver attraversato il ponticello romano sul fiume Noce, si sale per un sentiero ben curato fino alla Contrada Capo d’Elci. Superata la S.S. 585 “Fondo Valle del Noce” su un cavalcavia, si prosegue agevolmente per la frazione Rotale su strade comunali poco frequentate siaasfaltate che sterrate e intercettando all’altezza del cimitero il sentiero della pista ciclabile del Rotale che ci porta fino alla piazza centrale. Nel piccolo borgo agricolo c’è una fontanella, un negozio di generi alimentari ed un B&B dove poter sostare. Lasciato Rotale si prosegue su sentiero, costeggiando il mone Serralunga fino alla località detta dei Tre Confini. La prima parte, cioè fino al passo Serralunga, sul versante sud orientale, brullo e roccioso, la seconda parte sul versante nord orientale, nel fitto Bosco di Mangarrone tra faggi, cerri e lecci. Al cambio di pendenza in fondo al bosco con un po’ di attenzione, a breve distanza dal sentiero c’è la sorgente perenne “d’Avvucat”. Superato il bosco di Mangarrone, da località “Tre Confini” si raggiungono le prime case di località “Affonnatore” su strada sterrata. Da qui si raggiunge la piccola frazione del Fortino, sul confine Lucano-Campano, percorrendo alternati, tratti stradali in asfalto e strade sterrate, dove nei periodi di pioggia è possibile trovare dei ristagni di acqua.

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Sentiero Italia CAI Basilicata T07 Lago Sirino – Comune di Rivello

Lago Sirino – Comune di Rivello Partendo dal Lago Sirino, si passa per le sorgenti che lo alimentano – dove è possibile approvvigionarsi di acqua da una fonte – guadagnando le poche decine di metri di dislivello che consentono di raggiungere l’ex tracciato ferroviario Calabro Lucano, oggi pista ciclabile e sentiero della “Rete Sentieristica Regionale” (sentiero n. 660). Da qui si prosegue in direzione Lagonegro a circa 6,5 km sul tracciato della pista ciclabile che costeggia per lungo tratto la Strada Provinciale delle Calabrie SP19 per poi attraversarla poco prima di località Monticello dove si erge una grande croce in cemento, rifatta ex novo per l’occasione del Giubileo del 2000; prosegue lasciando la monumentale croce sulla destra e, dopo essere passati a fianco dell’Ex stazione ferroviaria di Rivello, attraversa la “SP Lagonegrese Superiore”. A circa 1 km da Lagonegro la pista ciclabile si immette sulla strada asfaltata per circa 600 m fino alla la base della grossa rupe del Castello di Lagonegro, per poi raggiungere lungo uno stretto sentiero la base della scalinata che porta alla rocca

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Sentiero Italia CAI Basilicata T06 Conserva – Lago Sirino

Conserva – Lago Sirino Dal rifugio Conserva, lungo la pista da sci si arriva al Lago Laudemio, piccolo laghetto di circo glaciale alla base del versante Nord del Massiccio del Sirino. Seguendo il tracciato sciistico attualmente dismesso, si attacca la salita che porta al Monte Papa, la cima più alta del Massiccio (2005 m) da cui la vista può spaziare sui rilievi circostanti dell’Appennino, dalla Val D’Agri al Cilento, al Pollino. Il sentiero ridiscende quindi verso la cappella seicentesca della Madonna di Sirino (1907 m). Da questo importante santuario mariano (il più alto della Basilicata) che si affaccia sul Golfo di Policastro, è possibile vedere in lontananza l’importante Santuario di Novivelia sul Monte Gelbison, nel Parco del Cilento. Qui, la sosta è consigliata, ma è anche possibile eventualmente bivaccare nei locali predisposti per gli ospiti occasionali e per i pellegrini. Il culto mariano per la Madonna di Sirino è molto sentito a Lagonegro: per tradizione la statua della protettrice è portata in processione a spalla fino in cima, ogni anno la terza domenica di giugno per essere ridiscesa la terza domenica di settembre, accolta in paese da una grande festa.

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Sentiero Italia CAI Basilicata T05 Castelsaraceno – Conserva

Castelsaraceno – Conserva Lasciato sul Monte Alpi il Parco Nazionale del Pollino ci si avvia verso il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano la cui propaggine meridionale è nel Massiccio del Sirino. Castelsaraceno è un antico e caratteristico borgo, noto per la festa della “’Ndenna”, tradizionale rito arboreo che si celebra durante le prime tre domeniche di giugno, in occasione della festa patronale di Sant’Antonio* Dal centro storico, attraversate in salita le strette viuzze, si raggiunge su sentiero il cimitero, passando accanto al lungo ponte tibetano di recente costruzione. Dal cimitero si prosegue agevolmente fino a Timpa del Conte, prima su una stradella asfaltata, poi su carrareccia, dove nei periodi di pioggia è possibile trovare dei ristagni di acqua. Ancora su asfalto, dopo circa 6,5 km, si arriva a Timpa La Murgia, dove si imbocca nuovamente il sentiero che, lambito il versante meridionale di Serra Giumenta, porta sulla strada comunale Lauria Conserva. Dopo circa un chilometro su asfalto, ci si immette sull’ultimo tratto di sentiero che, attraverso i faggi di bosco Conserva conduce all’omonimo Rifugio. La struttura serve la piccola stazione sciistica con una pista che si collega al Lago Laudemio, in agro di Lagonegro, da cui partono altre piccole piste. * La prima domenica di giugno, detta dell’ “Antenna”, gli uomini salgono a Bosco Favino per tagliare il faggio più bello; la seconda domenica di giugno sul Monte Armizzone viene tagliato l’abete, ovvero la “cunocchia”. La terza domenica di giugno, infine, si celebra il simbolico “matrimonio tra gli alberi” dove mani esperte uniscono il tronco del faggio (“ndenna”, lo sposo) e la cima dell’abete (“cunocchia”, la sposa) per poi issarlo e festeggiare nella piazza.

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Sentiero Italia CAI Basilicata T04 Latronico – Castelsaraceno

Latronico – Castelsaraceno Dalla piazza Umberto I, dopo aver attraversato una parte del paese per strette viuzze, passando per la Pineta Comunale, il percorso prosegue a tratti ripido, fiancheggiando il monte Difesella, fino agli impianti eolici e poi dolcemente fino a località Salicone (o Arenara). Da qui si sale costantemente fino alla cima Santa Croce (quota 1893), una delle tre cime del Monte Alpi, importante massiccio sul confine nord occidentale del Parco Nazionale del Pollino. Il primo tratto, fino a sorgente Fontanelle (quota 1165), su carrareccia, poi su sentiero passando per la sorgente Gavitoni (quota 1550) e Piana Fiorita (quota 1620), località raggiunta anche da una carrareccia dal versante sud-ovest del Monte Alpi e frequentato dai locali per gite fuori porta. Da Piana Fiorita si sale tra i faggi, presenti fin quasi alla sella di crinale (quota 1835), tra le cime Pizzo Falcone (quota 1900) e Santa Croce (quota 1893), dove si intercetta il sentiero 970, e dove è facile imbattersi nella stagione estiva in mandrie di mucche podoliche in alpeggio. Dalla sella si raggiunge sul crinale roccioso la cima Santa Croce. Si prosegue sempre sul crinale verso cima Punta del Corvo (quota 1742) per immettersi e ridiscendere – prima di raggiungere la cima – sul versante orientale del massiccio nella fitta faggeta di Favino fino all’omonimo rifugio (quota 1348) dove è presente una sorgente. Seguendo la segnaletica orizzontale, ci si immetterà su un breve tratto in asfalto e quindi sul “Tratturo Regio” che conduce direttamente nel piccolo borgo di Castelsaraceno, fine tappa.

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Sentiero Italia CAI Basilicata T03 San Severino Lucano – Latronico

Dal centro del Comune di San Severino Lucano, dopo aver raggiunto per le strade cittadine l’inizio del paese, si scende lungo il sentiero che porta al Mulino Magnacane – in parte diruto – a ridosso del Fiume Frido. Su carrarecce e sentieri si prosegue poi per Bosco Magnano passando per il Mulino Coronalonga, recentemente ristrutturato, poi nei pressi della confluenza con il Torrente Peschiera, e un breve tratto sulla SP4. Il fondo è battuto per gran parte. Bosco Magnano è una delle aree più note e frequentate del Parco del Pollino, con aree parcheggio, fontana, Parco Avventura, albergo e ristoranti. Qui è eventualmente possibile dividere la lunga tratta. Da qui il Sentiero Italia segue il corso del Peschiera fino alla località Dispensa (n. 940) tra faggi giganti secolari e cerri, con deboli pendenze e fondo terroso raramente fangoso. Alla Dispensa c’è un punto d’acqua (Fontana du Lacce) e una piccola area attrezzata con tavoli. Si prosegue agevolmente per località Perricchio tra i boschi, lambendo per un lungo tratto il Recinto dei Cervi. Da Perricchio a Masullo il bosco è per ampi tratti rado con cerri prevalenti. Si ricomincia a salire fino a lambire il M. Nandiniello. La discesa, specialmente nell’ultimo tratto è particolarmente ripida e a tratti fangosa. Da Masullo a Latronico il percorso si sviluppa in gran parte su carrarecce e pochi tratti su strade comunali asfaltate. Oltrepassato il Fiume Sinni su una bella passerella in cemento e il sottopassaggio della SS 653 Sinnica, si raccolgono le forze per il l’ultima salita che porta al centro di Latronico.

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Sentiero Italia CAI Basilicata T02 Madonna del Pollino – San Severino Lucano

Madonna di Pollino – San Severino Lucano La tappa inizia al santuario mariano della Madonna di Pollino, a quota 1537. Il primo tratto (sentiero 930), molto panoramico, si sviluppa sul crinale passando per il belvedere dove è posizionata la statua bronzea di Maria SS. del Pollino, della scultrice olandese Daphné Du Barry, per raggiungere la località Pietra Jaccata e le gole di Jannace, che riservano un paesaggio fiabesco (con fantastici ammassi rocciosi, faggi giganti, muschi e felci), fino a ricollegarsi sulla strada comunale per Mezzana. Il fondo è roccioso ed in parte fangoso. Attraversata la strada carrabile, il percorso si sviluppa su un leggero ed articolato declivio caratterizzato prevalentemente da vegetazione arbustiva nella prima parte e poi da fitta faggeta fino a Piano Acqua Tremola, passando per la Fontana di Monte Pelato.

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Sentiero Italia CAI Basilicata T01 Morano Calabro – Madonna del Pollino

Morano Calabro – Madonna del Pollino Partendo dal centro di Morano Calabro, si percorrono circa 7 km di strada carrabile fino a località Colloreto alla base del Massiccio del Pollino, dove si possono visitare i ruderi dell’omonimo convento (906 m). Qui attacca il sentiero n. 901 che porta a Piano Gaudolino sul confine calabro-lucano a quota 1693 m (rif. cartografia CASMEZ, 1954); lungo questo tratto, tutto in salita (detto la Scala dei Moranesi) si incontrano numerose sorgenti anche di notevole portata e di particolare valore naturalistico. Al Piano Gaudolino si trova un fontana abbeveratoio ed un bivacco. Da Piano Gaudolino, si costeggia la base del Monte Pollino tra fitti boschi di faggi fino al Piano di Toscano utilizzando il sentiero IPV 2C (Itinerario di Particolare Valenza). Usciti dalla faggeta si segue nel primo tratto il sentiero n. 923, poi fino a raggiungere i “Guardiani del Parco”, un gruppetto di grandi pini Loricati sul bordo occidentale della Piana del Pollino (possibilmente con l’aiuto di una mappa o di una traccia GPS poichè la segnaletica è abbastanza carente sia per la mancanza di supporti, che per i vincoli imposti dal Parco Nazionale nella zona A). Da qui lambendo la Grande Porta del Pollino, tra Serra di Crispo e Serra delle Ciavole, il tracciato si innesta sul sentiero 931B e poi sull’IPV4 che porta al Santuario di “Madonna di Pollino” passando per la fontana “Pitt’ accurc’ ” e “Piano di Jannace”. Deviando dal percorso è possibile godere del grande spettacolo naturale offerto dai maestosi pini Loricati di Serra delle Ciavole e di Serra di Crispo (Giardino dei Loricati). Nei pressi del santuario c’è il rifugio “Pino Loricato” (1548 m).

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