Sentiero Italia CAI Basilicata T03 San Severino Lucano – Latronico

Dal centro del Comune di San Severino Lucano, dopo aver raggiunto per le strade cittadine l’inizio del paese, si scende lungo il sentiero che porta al Mulino Magnacane – in parte diruto – a ridosso del Fiume Frido. Su carrarecce e sentieri si prosegue poi per Bosco Magnano passando per il Mulino Coronalonga, recentemente ristrutturato, poi nei pressi della confluenza con il Torrente Peschiera, e un breve tratto sulla SP4. Il fondo è battuto per gran parte. Bosco Magnano è una delle aree più note e frequentate del Parco del Pollino, con aree parcheggio, fontana, Parco Avventura, albergo e ristoranti. Qui è eventualmente possibile dividere la lunga tratta. Da qui il Sentiero Italia segue il corso del Peschiera fino alla località Dispensa (n. 940) tra faggi giganti secolari e cerri, con deboli pendenze e fondo terroso raramente fangoso. Alla Dispensa c’è un punto d’acqua (Fontana du Lacce) e una piccola area attrezzata con tavoli. Si prosegue agevolmente per località Perricchio tra i boschi, lambendo per un lungo tratto il Recinto dei Cervi. Da Perricchio a Masullo il bosco è per ampi tratti rado con cerri prevalenti. Si ricomincia a salire fino a lambire il M. Nandiniello. La discesa, specialmente nell’ultimo tratto è particolarmente ripida e a tratti fangosa. Da Masullo a Latronico il percorso si sviluppa in gran parte su carrarecce e pochi tratti su strade comunali asfaltate. Oltrepassato il Fiume Sinni su una bella passerella in cemento e il sottopassaggio della SS 653 Sinnica, si raccolgono le forze per il l’ultima salita che porta al centro di Latronico.

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Sentiero Italia CAI Basilicata T02 Madonna del Pollino – San Severino Lucano

Madonna di Pollino – San Severino Lucano La tappa inizia al santuario mariano della Madonna di Pollino, a quota 1537. Il primo tratto (sentiero 930), molto panoramico, si sviluppa sul crinale passando per il belvedere dove è posizionata la statua bronzea di Maria SS. del Pollino, della scultrice olandese Daphné Du Barry, per raggiungere la località Pietra Jaccata e le gole di Jannace, che riservano un paesaggio fiabesco (con fantastici ammassi rocciosi, faggi giganti, muschi e felci), fino a ricollegarsi sulla strada comunale per Mezzana. Il fondo è roccioso ed in parte fangoso. Attraversata la strada carrabile, il percorso si sviluppa su un leggero ed articolato declivio caratterizzato prevalentemente da vegetazione arbustiva nella prima parte e poi da fitta faggeta fino a Piano Acqua Tremola, passando per la Fontana di Monte Pelato.

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Sentiero Italia CAI Basilicata T01 Morano Calabro – Madonna del Pollino

Morano Calabro – Madonna del Pollino Partendo dal centro di Morano Calabro, si percorrono circa 7 km di strada carrabile fino a località Colloreto alla base del Massiccio del Pollino, dove si possono visitare i ruderi dell’omonimo convento (906 m). Qui attacca il sentiero n. 901 che porta a Piano Gaudolino sul confine calabro-lucano a quota 1693 m (rif. cartografia CASMEZ, 1954); lungo questo tratto, tutto in salita (detto la Scala dei Moranesi) si incontrano numerose sorgenti anche di notevole portata e di particolare valore naturalistico. Al Piano Gaudolino si trova un fontana abbeveratoio ed un bivacco. Da Piano Gaudolino, si costeggia la base del Monte Pollino tra fitti boschi di faggi fino al Piano di Toscano utilizzando il sentiero IPV 2C (Itinerario di Particolare Valenza). Usciti dalla faggeta si segue nel primo tratto il sentiero n. 923, poi fino a raggiungere i “Guardiani del Parco”, un gruppetto di grandi pini Loricati sul bordo occidentale della Piana del Pollino (possibilmente con l’aiuto di una mappa o di una traccia GPS poichè la segnaletica è abbastanza carente sia per la mancanza di supporti, che per i vincoli imposti dal Parco Nazionale nella zona A). Da qui lambendo la Grande Porta del Pollino, tra Serra di Crispo e Serra delle Ciavole, il tracciato si innesta sul sentiero 931B e poi sull’IPV4 che porta al Santuario di “Madonna di Pollino” passando per la fontana “Pitt’ accurc’ ” e “Piano di Jannace”. Deviando dal percorso è possibile godere del grande spettacolo naturale offerto dai maestosi pini Loricati di Serra delle Ciavole e di Serra di Crispo (Giardino dei Loricati). Nei pressi del santuario c’è il rifugio “Pino Loricato” (1548 m).

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Sentiero Italia CAI Sardegna Z28 Valico Sette Fratelli

Valico Sette Fratelli – Castiadas Su Baccu Malu è uno dei Sette Fratelli, le punte che caratterizzano il massiccio granitico che svetta nella punta sud orientale della Sardegna. L’ultima tappa sull’isola non presenta difficoltà particolari anche perché si svolge su terreno prevalentemente in discesa attraverso la foresta di Montarbu e ancora su fino al Bruncu su Adulu da cui si gode un panorama splendido sulla meta d’arrivo. Il sentiero termina nei pressi della colonia agricola penale, bonificata nell’800 e utilizzata fino agli anni ’50 del Novecento quando fu definitivamente chiusa. Oggi si può visitare grazie a un interessante percorso museale.

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Sentiero Italia CAI Sardegna Z27 Burcei – Valico Sette Fratelli

Burcei – Valico Sette Fratelli Dall’abitato di Burcei ci si avvia prevalentemente per strade bianche verso la cantoniera di Campu Omu da cui inizia il percorso verso i Sette Fratelli, l’ultimo massiccio montuoso che si incontrerà nella traversata dell’isola. Il territorio fa parte dell’omonimo parco che con diecimila ettari di foresta distesa sulle montagne è uno dei luoghi più verdi e affascinanti della Sardegna, una riserva naturale piena di piacevoli sorprese e panorami mozzafiato. L’arrivo è situato presso la caserma forestale di Campu Omu dopo una tappa di media difficoltà.

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Sentiero Italia CAI Sardegna Z26 Su Niù e S’Achili – Burcei

Su Niu e S’Achili – Burcei Da Su Niu e S’Achili inizia un impegnativo saliscendi sul Monte Carareddu attraverso l’altipiano di Bruncu Muscadroxu, a seguire il Monte Genis e il Monte Serpeddì. Si tratta di una tappa impegnativa per lunghezza e dislivello che si svolge prevalentemente su strade carrozzabili, bianche e asfaltate. Conclusione a Burcei, villaggio a vocazione pastorale il cui nome deriva da “burrei”, branco di buoi.

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Sentiero Italia CAI Sardegna Z25 Armungia – Su Niù e S’Achili

Armungia – Su Niù e S’Achili A causa dei danni provocati dall’alluvione del 2008, il percorso non segue più la gola del Riu Tolu, ma verso Laccu Muttaxeddu e poi lungo la strada dei minatori delimitata da muretti a secco. Giunti alla miniera di Su Suergiu si procede verso la foresta del rio Tolu verso Su Niù e S’Achili, nel Comune di San Nicolò Gerrei, dove si può pernottare. Si tratta di una tappa facile ma lunga una ventina di chilometri.

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Sentiero Italia CAI Sardegna Z24 Cuile Is Arrantas – Armungia

Cuile Is Arrantas – Armungia Tappa facile 15 km Da Escalaplano per carrarecce asfaltate e bianche, una tappa di una ventina di chilometri dapprima verso Marcasua, poi lungo il torrente Rio Su Ruaxiu e il sentiero dei carbonai fino all’altipiano di Sa Mola con le sue caratteristiche rocce modellate dagli agenti atmosferici. Si scende nella valle del Flumendosa e si conclude ad Armungia, il paese che diede i natali al grande scrittore e politico Emilio Lussu. Di particolare interesse il nuraghe che sorge proprio al centro di Armungia risalente all’età del bronzo, circa 1500-1400 a. C.

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Sentiero Italia CAI Sardegna Z23 Perdasdefogu – Cuile Is Arrantas

Perdasdefogu – Cuile Is Arrantas Si parte dal parco di Santa Barbara, a poche centinaia di metri dal centro abitato. Si procede in direzione ovest verso Cuccuru Tremini e le Grotte di Tuerì dove furono ritrovate ossa umane risalenti a 3500 anni fa. Arrivando nel territorio di Escalaplano si incontra l’agriturismo Su Cuile Is Arrantas dove è possibile pernottare. La tappa facile misura 14 km con poco dislivello.

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