Il gambero d’acqua dolce rappresenta senz’altro uno dei componenti di quella cultura popolare oggi in via di progressivo dissolvimento. Il gambero di fiume è noto da tempo immemorabile, tanto da divenire oggetto di una ricca iconografi a che trova conferma nella letteratura e nel folklore nazionale dalla seconda metà dell’Ottocento.
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Africani PAT Puglia
Il dolce tipico della città di Galatina veniva (e viene ancora oggi), preparato dalle massaie del luogo sempre in abbinamento ai dolcetti chiamati “marzapani” per il semplice fatto che i primi richiedono solo l’uso dei tuorli e i secondi l’uso degli albumi.
View More Africani PAT PugliaBicerin (Torino) PAT Piemonte
Bicerin La bevanda, la cui ricetta è segreta, è ottenuta da particolari miscele di cacao, caffè, e latte intero. La selezione delle materie prime è la fase più delicata per ottenere un ottimo bicerin. Per il cacao la lavorazione inizia dalla torrefazione che è molto lenta per permettere al cuore delle fave di cuocere senza bruciare l’esterno. Le trasformazioni che avvengono durante la tostatura sono di natura chimico-fisiche e portano alla reazione di Maillard la quale consiste nella condensazione tra zuccheri riduttori e aminoacidi da cui si evolvono i composti aromatici ed i pigmenti caratteristici, del cacao. Le fave raffreddate vengono frantumate per eliminare la buccia (parte legnosa), raffinate e concate. La concatura serve ad ottenere la qualità reologica ottimale. Segue la pressatura che serve a togliere parte del burro di cacao onde ottenere la polvere.
View More Bicerin (Torino) PAT PiemonteCima alla Genovese Ligure PAT
Una tasca di carne di vitello ripiena di frattaglie, piselli, uova, formaggio e cotta nel brodo: ecco la cima, uno dei più noti e apprezzati piatti tipici liguri. Celebre invenzione ligure, la simma pinna è il piatto originale fra quelli a base di carne di tutta la regione.
View More Cima alla Genovese Ligure PATChinotto di Savona PAT
Il chinotto è ritenuto una mutazione (gemmaria) dell’arancio amaro. La coltura più estesa, che ha fama mondiale, è quella che si fa in Liguria, nel territorio di Savona, da circa tre secoli. Qui i chinotti si estendono in una zona litoranea dai 2 ai 300 metri sul livello del mare, tra Varazze e Finale, spingendosi nelle vallate retrostanti.
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La coltivazione delle “antiche pesche di Mogliano Veneto” risale agli ultimi decenni dell’800, partendo da incroci naturali di varietà locali dimostratesi particolarmente saporite e profumate.
View More Antiche pesche di Mogliano Veneto PATAntiche varietà di castagne piacentine: Domestica di Gusano, dmestiga d’Gusan, e Marrone di Vezzolacca, maron d’ Vesulaca PAT Emilia Romagna
Una tradizione legata alla coltivazione del castagno era quella conseguente alle operazioni necessarie per ottenere farina di castagno, che, conservata per buona parte dell’anno, costituiva l’alimento principale per la sopravvivenza delle popolazioni di montagna. Allo scopo erano presenti vicini ai castagneti, apposite costruzioni dette “castagnere”, piccoli edifici provvisti di un locale con forno da pane in un angolo, e soffitto con travatura fitta su cui si adagiavano le castagne che rimanevano continuativamente nel calore del fuoco per circa 30-40 giorni fino a completa essiccazione.
View More Antiche varietà di castagne piacentine: Domestica di Gusano, dmestiga d’Gusan, e Marrone di Vezzolacca, maron d’ Vesulaca PAT Emilia RomagnaAcqua d’orcio o d’orzo PAT Emilia Romagna
Acqua d’orcio Fare prima macerare in abbondante acqua le radici di liquirizia, successivamente fare bollire il tutto, con l’estratto di liquirizia ed eventualmente semi di finocchio, anice e buccia di arancia. Dopo lunghissima bollitura (anche fino a 24 ore) fare raffreddare e poi filtrare. Il prodotto ottenuto si allunga con acqua in proporzione uno a dieci.
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Si chiamano passatelli perché prendono la forma particolare passando dai buchi dello specifico strumento. In passato era la minestra delle feste e delle grandi occasioni: Pasqua, Ascensione, battesimi, cresime, matrimoni, tranne il Natale in cui erano sostituiti dai cappelletti in brodo. Erano considerati un piatto pregiato poiché fatti con pane bianco. Pangrattato e parmigiano andavano in egual misura ma nelle case dei ricchi prevaleva il parmigiano, mentre in quelle dei poveri prevaleva il pane.
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Le materie prime sono: tartufo bianco, sale, pepe, olio (semi/oliva). La pasta di tartufo si presenta come una crema dalla consistenza morbida, dal colore chiaro e dal forte aroma tartufato.
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